La Combat Zone di Taipei e gli stereotipi occidentali

27/10/2009 | Di Claudio_VL | Commenti: 0

L'autore del blog Betelnut Equation, Dan Chapman, ha pubblicato un ottimo articolo a proposito di The Zone (anche nota come "The Combat Zone"), un'area di Taipei (Taiwan) piena di locali notturni con "ragazze a pagamento", frequentata in passato da militari statunitensi in servizio a Taiwan, ed ora da visitatori occidentali.

Non ci andavamo mai, in quanto siamo giovani e (sebbene occidentali - ndr) non siamo degli stranieri di passaggio (...) La "Combat Zone" (...) e' uno strano posto che ricorda la Tailandia o le Filippine, con le sue luci al neon e i locali con nomi tipo Malibu o California Dreaming, e con ragazze all'entrata dei locali che ti invitavano ad entrare. Cose del genere non le vedi da nessun'altra parte a Taipei; certo, ci sono centinaia di Adult KTV (karaoke per adulti, con "entreneuse", e ci sono bordelli, ma la "vendita" e' sempre "soft", passiva, quasi, celata dietro ad una porta.

Chapman e i suoi amici vanno in un secondo locale:
Sedevamo vicino ad un gruppo di tizi dalla Silicon Valley che erano in citta' per una fiera informatica. Avevano tutti una ragazza vicino a loro, e continuavano a chiederci se ne volevamo una. Dicemmo loro che non era necessario pagare per avere compagnia femminile, a Taiwan, e loro risero increduli.

Tutto intorno a noi, uomini d'affari europei o americani stavano pagando cifre spropositate per la compagnia di ragazze molto ordinarie. E lo stavano facendo perche' pensavano fosse necessario. Questa e' l'Asia dopotutto, e - soprattutto se avevano passato molto tempo in Cina o in Tailandia - in questi uomini si era creata l'impressione che tutte le ragazze nei bar e nei locali fossero prostitute, e che qualsiasi ragazza che non fosse a pagamento fosse a casa, impegnata a fare la calza o a leggere testi buddisti. Non avevano idea che potesse esistere una classe media occidentalizzata che frequentava locali e si divertiva (come i loro corrispettivi occidentali in patria - ndr).

L'articolo di Betelnut Equation e' illuminante non tanto e non solo per quanto riguarda Taiwan, ma piuttosto per la sua accurata descrizione dei visitatori occidentali e degli stereotipi che appesantiscono il loro bagaglio intellettuale. In questo caso, i viaggiatori occidentali incontrati nel secondo locale della "Combat Zone" di Taipei avevano una visione polarizzata delle donne asiatiche: disponibili a pagamento, oppure caste, innocenti e "tutte casa e chiesa", come si dice in Italia; non riuscivano a credere che anche a Taipei potessero esistere, al di fuori dei night club per stranieri, ragazze "normali" che si divertono come le loro coetanee di Parigi, Roma e Londra.

La potenza degli stereotipi.

Questo e' uno dei principi ispiratori di questo sito: aiutare ad imparare a viaggiare leggeri non solo portandosi dietro poche valige, ma soprattutto smontando e rottamando gli stereotipi che alterano le nostre esperienze di viaggio.



Link: Betelnut Equation
Argomenti: Asia, stereotipi, Taiwan

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