L'ho letto sul giornale, fidati

22/07/2012 | Di Claudio_VL | Commenti: 1

I giornali e la televisione sono cose serie, fonti attendibili. Se vi dicono che qualcosa e' successo, allora qualcosa e' successo. Le frasi "L'ho letto sul giornale, l'ha detto la tv!" sono pezze d'appoggio inattaccabili. Ma visto che e' una pigra domenica mattina vi propongo un'ipotesi:

1) Tizio sente da Caio, un tizio al bar dietro l'angolo, che un politico socialista ha fatto cose mirabolanti;

2) Tizio pensa d'avere uno scoop in mano. Un politico socialista ha fatto cose mirabolanti! Tizio ne scrive per i propri lettori;

3) Sempronio legge quel che Tizio ha scritto e segnala che lui - Tizio - non ha fatto il proprio dovere, cioe' controllare che le affermazioni (sentite in un bar e proposte ai ripetute come fossero una scoperta sensazionale) fossero almeno VAGAMENTE attendibili. A Sempronio farebbe anche piacere, se i fatti descritti in quelle affermazioni fossero veri. Ma non lo sono.

4) Tizio riscrive quel che gia' aveva scritto, accusa Sempronio di essere un nemico dei socialisti. Quindi un fascista. La questione della verifica delle fonti viene ramazzata sotto il tappetino del bagno.

5) Meta' dei lettori di Tizio, tornando sull'articolo e trovandolo differente, va dal dottore per un check-up contro l'Alzheimer. L'altra meta' dei lettori di Tizio tiene d'occhio il suo articolo, in attesa di ulteriori silenziose riscritture.

6) Caio emerge e accusa Sempronio d'essere un fascista. Caio aveva letto di quei fatti mirabolanti sui gabinetti di un gabinetto pubblico, e aveva verificato che il politico socialista che pareva aver fatto cose mirabolanti esiste. Verifica delle fonti completata. E chi non e' d'accordo e' un fascista, dice.

7) Tranquillo, Sempronio ripete un paio di volte che, avendo gia' verificato che i 'fatti' presentati nelle affermazioni di Tizio non sono avvenuti, non sono i fatti, ma il comportamento di Tizio ad essere sotto esame. Poi scende sotto casa a mangiarsi una focaccia.

8) Tizio riscrive ancora una volta l'articolo, e anziche' ammettere d'aver fatto un errore e scrivere "OK, non ho controllato le mie fonti, mi dispiace", decide che riscrivere l'articolo da zero, trasformandolo in una lunga, soporifera, cospirazionista tirata in propria difesa. Nella quale dona ai propri lettori questa perla:

Questo episodio conferma ciò che da qualche tempo ritengo sempre più vero: l’unica informazione valida sul web è quella che forniscono i siti dei giornali e delle riviste che possono disporre di strumenti e di redazioni adeguate.

Tizio sta evidentemente accusando il proprio giornale di non disporre di strumenti e di redazioni adeguate.

9) Caio, che di ammettere i propri errori proprio non ha alcuna intenzione, accusa Sempronio di essere parte della "destra tecnocrate della comunicazione".

10) I lettori di sinistra si sentono vagamente presi per il deretano da Tizio e Caio, che hanno scritto di sogni come fossero fatti reali, e che propongono una visione del mondo manichea come quella di un noto politico di Arcore: chi non e' con me e' un fascista/comunista.

11) La neuro arriva e porta via Caio e Tizio, che sbraitano contro Sempronio. Il pubblico osserva, silenzioso.

Ovviamente, niente di quanto ho ipotizzato e' avvenuto. Ogni riferimento a fatti realmente accaduti e/o a persone realmente esistenti è da ritenersi puramente casuale.

Per chi si interesa di giornalismo, ecco un link alla carta dei doveri del giornalista, che contiene il seguente paragrafo:
Le fonti

Il giornalista deve sempre verificare le informazioni ottenute dalle sue fonti, per accertarne l'attendibilità e per controllare l'origine di quanto viene diffuso all'opinione pubblica, salvaguardando sempre la verità sostanziale dei fatti.

(..) In qualunque altro caso il giornalista deve sempre rispettare il principio della massima trasparenza delle fonti d'informazione, indicandole ai lettori o agli spettatori con la massima precisione possibile. (...)

Povera carta...


Argomenti: abrasioni superficiali, fiction, giornalismo, italianità

Commenti (1)Commenta


23/07/2012 08:11:43, Claudio_VL
A chi ha seguito il GP di Germania di Formula 1, ieri, vorrei chiedere una verifica, giusto per capire se i giornalisti italiani sono davvero incapaci di scrivere la verita': Corriere e Repubblica hanno citato una frase di Alonso (con virgolette, come dire: eccovi le sue parole) che non corrisponde a quanto pubblicato dai media anglosaassoni:
Il Corriere
Bello vincere in Germania? Non voglio parlare di politica, ma - assicura il pilota di Oviedo - è chiaro che la situazione non è bellissima in Spagna e un pilota spagnolo che vince su una macchina italiana è una cosa fantastica

Repubblica:
Non voglio parlare di politica, ma è chiaro che la situazione non è bellissima in Spagna e un pilota spagnolo che vince su una macchina italiana in Germania è una cosa fantastica


Ecco invece la versione pubblicata, tra gli altri, da BBC e Yahoo:
I don't really know politics but it is true that the situation is not great in Spain but a Spanish driver in an Italian car, designed by a Greek man is good to win here.


La versione inglese di Marca, pubblicazione spagnola, usa addirittura la frase di Alonso come titolo, seppur abbreviata:
A Spaniard in an Italian car, designed by a Greek winning in Germany... is great"


Nella versione in inglese non c'e' un "non voglio parlare di politica", quanto piuttosto un "non me ne intendo di politica". Ma quella e' una differenza minima. Piuttosto, nella trascrizione pubblicata dai media italiani scompare la menzione del designer greco: "(...) an Italian car, designed by a Greek man (...)". L'uomo greco cui Alonso accenna (ma solo per chi parla inglese) e' Nikolas Tombazis.

Per chi ha visto le interviste post-gara: qual'e' la versione originale? Quella italiana senza il "Greek man", come riportato dai gemelli dell'autogoal Corriere & Repubblica, oppure quella di BBC, Yahoo, Marca, etc.?

Domanda di verifica

Rispondi alla domanda seguente usando una sola parola, nessun numero.
La bandiera italiana e' ..., bianca e rossa


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