Il buon samaritano arriva di domenica mattina con un jump-starter

Per tanti americani, quel che conta non e' guadagnare ma "fare la differenza"

18/06/2010 | Di Claudio_VL | Commenti: 0

Atlanta, domenica mattina, temperatura intorno allo zero. Sara' pure febbraio, ma non dicevano che ad Atlanta fa sempre caldo, e che per questo e' soprannominata "Hotlanta"? Sono nel cortile davanti al condominio e, come ieri, la mia auto non si avvia. Faccio un paio di tentativi, niente. Un tizio sta aiutando un altro vicino che ha problemi con la batteria: dopo molti tentativi, sento quel motore che si avvia. Il tizio (quello che stava aiutando l'altro) viene da me e dice che e' la batteria. Mi dice di aprire il cofano, cosi' puo' darmi una mano.

Cerchiamo dei cavi di prolunga: il suo caricabatteria d'emergenza, o "jump-starter", e' quasi scarico, per cui dobbiamo collegarlo ad una presa nell'appartamento di una sua amica, al pian terreno. Bello: per aiutarmi, questo tizio sconosciuto chiede aiuto ad un'amica. O magari e' una sconosciuta anche lei.

Collegamento fatto, l'auto parte al primo colpo, risparmiandomi ulteriori incacchiature e una costosa visita in officina, e facendo salire di perecchi punti la mia stima per gli statunitensi.

Parlo un po' col buon samaritano: si chiama JC (il nome completo non lo conosco). Dice che avrebbe probabilmente potuto avere un lavoro piu' remunerativo, ma che preferisce invece essere il 'tour manager' di un piccolo e sconosciuto gruppo rock. Molto sconosciuto e piuttosto scalcinato, direi, a giudicare dall'auto che guida, una vecchia Oldsmobile con ruggine e pezzi che si staccano; nel bagagliaio enorme ha sedie pieghevoli, attrezzi, album fotografici, un frigorifero portatile, lattine di birra vuote, e pezzi di ricambio. E la sua auto si avvia sempre al primo colpo, come notero' in seguito.

Trovare qualcuno che ti aiuti senza chiedere niente in cambio e, anzi, senza aspettare che sia tu a chiedere aiuto, e' cosa poco frequente ovunque, Italia compresa. Questo ragazzo, JC, ha ripetuto un paio di volte, nel corso della nostra conversazione, che gli piace essere in condizione di "make the difference" (anche aiutando gli altri, direi). Beh, oggi la sua presenza ha fatto la differenza tra una giornata rovinata e una bella giornata.

[NOTA: quest'articolo e' stato pubblicato originariamente, in forma lievemente diversa, su un altro mio sito nel febbraio 2007)


Argomenti: Atlanta, auto, Stati Uniti, vivere negli USA

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