Sterlina perde valore, meno turisti britannici in Europa

21/12/2008 | Redazione VL | 0 commenti

Se quest'anno, nonostante la recessione e l'aumento di prezzi, riuscirete ad andare in vacanza nel periodo natalizio, magari in un luogo con sole e mare, vedrete meno sudditi della regina Elisabetta Seconda. La sterlina ha perso valore nei confronti dell'euro, e se un anno fa una sterlina valeva 1,40 euro, oggi i turisti britannici ottengono meno di un euro quando cambiano le loro sterline negli uffici di cambio. Di conseguenza, come dice il Telegraph, un cappuccino che costa 2 euro in un ristorante di Roma, un anno fa costava al turista britannico 1,43 sterline, mentre oggi gli costa 2 sterline. E il caffe' non incidera' certo quanto l'albergo sul costo totale della vacanza: un turista britannico che visiti a distanza di un anno lo stesso hotel a Pallanza e che, grazie agli sforzi dell'albergatore, si trovi di fronte allo stesso prezzo di 100 euro pagato un anno fa, avra' la sgradita sensazione che le sue sterline valgano molto poco: un anno fa quei cento euro equivalevano a 70 sterline, ora invece spendera' 100 sterline, una fetta piu' significativa del suo stipendio. Bella botta.

La Francia e le destinazioni mediterranee (Spagna, Grecia e Portogallo piu' dell'Italia) subiranno il maggior calo di turisti britannici, che a quanto pare stanno scegliendo destinazioni piu' economiche a poca distanza: in nord Africa.

Come spesso avviene, anche da questa cattiva notizia (per chi lavora nel settore alberghiero) si possono estrarre alcuni aspetti positivi:
1) Se la sterlina e' in calo, il dollaro statunitense e' in ascesa: i vuoti lasciati dai turisti britannici potrebbero essere colmati da un aumento di turisti statunitensi;
2) I turisti britannici che vanno in cerca della classica vacanza sesso piu' alcool piu' sole piu' mare (stile Club 18-30) sono quelli che probabilmente sceglieranno destinazioni al di fuori della zona-Euro. Non sono visitatori tipici dell'Italia, quindi e' improbabile un tracollo delle prenotazioni britanniche in Italia;
3) Provate a prenotare un albergo in una delle localita' in cui la percentuale di britannici sul totale dei visitatori e' elevata, per esempio le isole del Golfo di Napoli (Capri, Ischia, Procida): il calo di turisti britannici potrebbe aver innescato una riduzione dei prezzi in quelle localita';
4) Se andate a Ibiza sara' meno facile imbattersi in Brits ubriachi pronti a menar le mani o a vomitare per strada;
5) La necessita' aguzza l'ingegno: se il calo di turisti britannici dovesse non essere accompagnato da un aumento di turisti statunitensi, gli operatori italiani del settore turistico potrebbero essere stimolati a guardare ad Oriente: India e Cina (2,5 miliardi di cittadini in totale) "producono" un numero di turisti in costante crescita, e questa potrebbe essere l'occasione per prepararsi ad attirare piu' turisti indiani e cinesi verso le destinazioni italiane (e per imparare il cinese mandarino, magari).

Argomenti: destinazioni, economia, Gran Bretagna, Italia

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