Holiday4U e Thomas Cook: due tour operator in crisi
03/08/2011 | Redazione VL | 0 commentiPoco fa, la BBC ha trasmesso un servizio su Holiday4U. Si tratta di un importante tour operator britannico, che si occupava principalmente di vacanze in Turchia. Con quasi tredicimila clienti attualmente in vacanza all'estero, e la notizia e' che Holiday4U e' fallita.
Panico? Non proprio. Holiday4U ha la licenza ATOL, che comporta il versamento di depositi cautelativi a copertura di rischi come questo. La CAA (l'equivalente britannico dell'ENAC) provvedera' al reimpatrio dei 12.800 viaggiatori al termine della loro vacanza, anche se c'e' il rischio che gli aeroporti in cui si svolgera' l'atterraggio non siano quelli previsti dalle prenotazioni originali. Le prenotazioni per viaggi non ancora effettuati, stimate in circa ventimila, verranno rimborsate grazie allo schema ATOL.
La maggior parte dei diciotto dipendenti di Holiday4U (da leggersi Holiday For You) sono stati licenziati. Holiday4U aveva un volume d'affari annuo di circa 40 milioni di euro, e si appoggiava a Onur Air, una compagnia low cost turca.
La seconda notizia dal mondo dei tour operators britannici e' che Manny Fontenla-Novoa, l'amministratore delegato della Thomas Cook, si e' dimesso a causa dei pessimi risultati dell'azienda: il valore delle azioni Thomas Cook e' dimezzato rispetto all'inizio di luglio.
Thomas Cook e' un operatore che opera su scala differente rispetto a Holiday4U: con 2.926 filiali, 32.722 dipendenti, 97 aerei, oltre 19 milioni di clienti annui ed un reddito operativo aziendale di quasi 362 milioni di sterline, si tratta del secondo gruppo operante nel settore viaggi in Europa, superato solo da TUI Travel.
Cosa significano queste due notizie? Primo, che e' bene - per chi vive in Gran Bretagna, verificare che l'agenzia viaggi di cui ci si serve aderisca allo schema ATOL. Secondo, che per fortuna ogni tanto qualche manager si dimette in caso di cattivi risultati: nel settore bancario va ancora di moda premiare con bonus esorbitanti i consigli d'amministrazione che portano le banche al fallimento. Terzo, e piu' importante: non e' un buon momento per i tour operator, in generale. Prendete le vostre precauzioni...
Aggiornamento
Dimenticate il secondo punto menzionato nel paragrafo precedente: Manny Fontenla-Novoa ha ricevuto un bonus di cinque milioni di sterline pochi mesi fa... Argomenti: agenzie viaggi, crisi economica, Gran Bretagna, tour operator
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