Castello di Avio - TN
Castello di Avio - TN
terza parte del racconto di viaggio: castelli in provincia di Trento
- In occasione della manifestazione indetta dal Fondo Ambiente Italiano (FAI) decidiamo di visitare il castello di Avio (conosciuto anche come castello di Sabbionara), riaperto al pubblico dopo gli interventi di restauro conclusi nel 2014.
- Il castello si trova sulle pendici del monte Vignola, sul lato ovest della valle dell'Adige, ben visibile per chi percorre l'autostrada A22.
- La "luce" migliore, volendo scattare fotografie, si ottiene la mattina, dopo che il sole si è levato oltre le montagne ad est. Sempre con intento...fotografico, evitiamo l'autostrada e percorriamo la strada statale n. 12, che offre notevoli punti panoramici (si trova a quota maggiore rispetto alla A22).
- Arriviamo così in territorio del comune di Avio, frazione Sabbionara, e lasciamo la macchina nel parcheggio gratuito situato vicino alla piazza principale. La salita a piedi (circa 2 chilometri) è abbastanza agevole nel primo tratto, successivamente si deve percorrere un sentiero da...capre, che richiede buone ma non eccessive doti fisiche. Per le 10,00 (orario di apertura) siamo davanti al portone del castello.
- Interessante il giro della cinta muraria, con diversi portali realizzati in successione per scopo difensivo,
- suggestiva la visita della "casa delle guardie" e fin in cima al mastio millenario, con lacerti di affreschi trecenteschi;
- il palazzo baronale è peggio conservato perchè nel 1812 il proprietario dell'epoca, per evitare la tassazione-espropriativa imposta dal Mario Monti di turno, decise di demolire il tetto ed i solai intermedi, riducendolo a "rudere".
- Tanto è vero che la torre ovest è crollata, lasciando alle intemperie gli affreschi...
-il FAI di recente ha consolidato la struttura (quel che ne resta) con una nuova coperturura e tiranti vari.
- Non mi esprimo sulla riuscita/rigorosità scientifica del restauro.
- Di seguito alcune foto (con la precisazione che è vietato pubblicare quelle scattate negli ambienti interni)
Note pratiche
- percorrendo l'autostrada A22, si esce al casello di Ala-Avio e, in direzione sud, si raggiunge la frazione di Sabbionara;
- la statale n. 12, parallela all'autostrada, "viaggia" a quota più elevata e consente vedute panoramiche migliori;
- teoricamente dalla piazza di Sabbionara si potrebbe salire in auto fin quasi alla base del castello, ma la strada è piuttosto...impervia, sicuramente non adatta all'assetto sportivo della mia BMW;
- preferibile una scarpinata, dotati di calzature adatte, così si guadagna il "diritto" ad un buon pranzo;
- normalmente il biglietto costa € 6,50 (una enormità, se si pensa che la visita del Louvre costa 12 euro), ma in occasione delle "giornate di primavera" del FAI si entra con offerta libera (2 euro a cranio possono bastare).
Nei paraggi ci sono molte trattorie..rustiche, noi abbiamo preferito pranzare a San Zeno di Montagna, nel veronese, e passare il pomeriggio sul lago, con (seconda) passeggiata (digestiva) da Garda fin quasi a Punta San Vigilio.
A marzo nel paese di Garda sulle strisce blu si parcheggia (ancora) gratis. Nel piazzale asfaltato, retrostante Punta San Vigilio, è ri-comparso l'esoso ed irascibile guarda-macchine. Non credo che il pagamento richiesto sia legittimo, però inutile discutere, meglio sostare altrove.
- breve sosta per riprendere fiato e scattare una foto;
- sulla sx (in basso) la torre a guardia del primo accesso, a dx torre "picadora" (dove i rei venivano giustiziati per impiccagione);
- in centro palazzo baronale (trecentesco) dei Castelbarco;
- sullo sfondo mastio millenario;
primo cortile
- sulla dx torre "picadora";
- a sx "casa delle guardie", dove era alloggiata la guarnigione
- molto belli gli affreschi del '300, con scene di battaglia (foto non pubblicabili)
ridotto
- a sx portale a sesto ribassato nella terza cinta muraria;
si notano i fori destinati all'impalcato (in legno) del camminamento di ronda;
tracce di merli ghibellini (a coda di rondine), a significare che i signori del castello stavano dalla "parte" dell'Imperatore (in contrasto con il principe-vescovo di Trento);
- a dx scala (forse) settecentesca, con accesso diretto al palazzo baronale;
- i portali in successione (almeno 3) in epoca Castelbarco, più uno (arco a sesto acuto) realizzato nel periodo della dominazione veneziana, consentivano di "filtrare" l'accesso alla zona interna del castello
portale nella seconda conta muraria
arco a tutto sesto, anche qui tracce dell'impalcato che reggeva il camminamento di ronda
torre a guardia della prima cinta muraria
facciata est
del palazzo baronale dei Castelbarco
ruderi del palazzo baronale
a dx lacerti di affreschi del '300, esposti alle intemperie
la valle dell'Adige
dagli spalti del mastio millenario.
In basso si vedono i merli del muro di coronamento del palazzo baronale ed il tetto...moderno (realizzato dal FAI) dopo che i Castelbarco, per evitare la tassazione-espropriativa del Mario Monti dell'epoca, nel 1812 avevano demolito tutte le strutture orizzontali
dal versante opposto
foto scattata con clima...uggioso
mastio
dalla caratteristica pianta esagonale, con angoli smussati;
- nel locale sotto la volta del tetto, lacerti di affreschi (del '300), di notevole qualità, con scene di vita di corte;
- attualmente ci sono ripide scale in legno, in epoca Castelbarco la salita era tramite scale a pioli, retrattili;
- sulla facciata est si notano alcune fenditure verticali, indice di errori di progettazione delle opere di consolidamento
Argomenti: castelli e fortezze, Italia, racconti, Trentino Alto Adige
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