Escursione da Svolvær a Reine alle isole Lofoten

Mare come uno specchio, casette dei pescatori rosso sangue, immigrati olandesi, vini toscani, teste di merluzzo da paura, surfisti eroici, chiese stile High Plain Drifter. #YouHadToBeThere

07/11/2023 | Di Claudio_VL | Commenti: 0

Ormai siamo in Norvegia da una settimana, siamo alle isole Lofoten, nel Circolo Polare Artico (brrr... anzi no, non fa cosi' freddo, qui, in ottobre). Le tappe del nostro viaggio, finora: la settimana scorsa, venerdì sera siamo arrivatia Bergen da Stansted, sabato abbiamo preso il treno per Oslo (con gita, in zona-fiordi, a Flåm); domenica siamo stati ad Oslo, ci hanno cancellato il wagon-lits (treno notturno), lunedì siamo andati da Oslo a Trondheim in treno e pullman sostitutivi; martedì, in treno, abbiamo fatto 700km per raggiungereBodø; il giorno dopo siamo stati a Bodø e dintorni e abbiamo visto un bel tramonto e una splendida aurora boreale. Giovedì (18/10/2023) siamo arrivati alle isole Lofoten da Bodø, e in serata abbiamo fotografato l'aurora boreale, di nuovo (che noia...!). Racconti e foto di questo viaggio sono disponibili presso Viaggio in Norvegia in treno. Spero vi piacciano.

Oggi (20/20/2023) andremo da Svolvær, la citta' principale delle Lofoten, a Reine, una famosa località di queste isole. Famosa per il panorama, anche se magari non ne conoscete il nome: se avete visto foto di fiordi con paesini nordici con le case rosse dei pescatori che si specchiano sul mare e montagne sullo sfondo, ecco: quelle foto, di solito, sono scattate a Reine, che non è certo l'unico posto pittoresco della Norvegia, ma è forse quello più famoso. Deve buona parte della sua celebrità all'essere stato selezionato come "più bel villaggio norvegese" dalla rivista nazionale Allers, negli anni Settanta. In serata, cena con degustazione di vini toscani in un ristorante a Svolvær.



Con noi c’è Eric, la guida olandese che ci ha portato ieri a vedere l'aurora. Sul furgoncino, oltre a noi (mia moglie con sua sorella e il figlio) ci sono anche la signora francese che faceva parte della comitiva di ieri sera e un informatico irlandese, entrambi simpatici e disponibili alla conversazione. Sembrano cose da poco, ma quando passi una giornata insieme ad un gruppo ristretto di persone, andare d'accordo contribuisce all'umore generale, e a farti apprezzare di più i panorami.

Alba a Svolvær, si parte! Non ho preso appunti durante questa gita, per cui vedrò di ricordare quel che Eric ci ha raccontato.



Una scuola chiusa, uno dei tanti edifici in disuso che vedremo lungo la strada, oggi. Il nord della Norvegia non è lontano dalla Russia, e per evitare che al vicino vengano idee strane riguardo a potenziali espansioni territoriali ad ovest, il governo norvegese cerca da tempo di incentivare l'immigrazione interna verso il nord. In più, il governo invita da tempo i cittadini olandesi a trasferirsi in Norvegia: l'Olanda è sovrappopolata, la Norvegia è sotto-popolata, sono entrambi popoli che amano la vita attiva all'aria aperta, ci sono similitudini linguistiche (olandese e norvegese sono entrambe lingue germaniche). E ci sono anche vantaggi economici.


Tipiche casette rosse. Perché le case norvegesi sono spesso dipinte di rosso? Perché alla vernice, per allungarla senza spendere soldi, veniva aggiunto il sangue del bestiame abbattuto. Dipingere una casa di bianco (100% vernice) risultava perciò più costoso che dipingerla di rosso, o di giallo, per cui avere una casa bianca era un simbolo di benessere economico.


Sosta per foto e visita ad un bagno pubblico. Il simbolo (recente) sulla facciata rocciosa ricorda l'importanza della pesca per la popolazione locale. La pesca - soprattutto del merluzzo e del salmone - è la seconda più importante voce del GDP nazionale norvegese, dopo petrolio/gas. La Norvegia ha esportato 3,1 milioni di tonnellate di pesce nel 2021.


Come sempre, i dati GPS delle foto (se disponibili) sono visibili, presentati su una mappa, nelle gallerie fotografiche. Questa foto sono state pubblicate nella galleria Norvegia 2003 - 9.


L'ultima sosta - in spiaggia - prima di arrivare a Reine. I pescatori norvegesi (pescatore=membro dell'equipaggio di una barca da pesca) possono guadagnare anche 60.000 euro al mese, nei tre mesi di attività annuali. Eric racconta che molti giovani che fanno quel lavoro guadagnano più di quel che i loro genitori guadagnano con l'agricoltura. E nei nove mesi in cui non lavorano come pescatori possono fare un altro lavoro o continuare gli studi.


Il pittoresco paese di Reine. Casette rosse sugli scogli, fiordi e mare tutt'intorno, montagne a portata di mano. Probabilmente the most beautiful village in Norway, come diceva Allers.


A Reine vivono circa 300 persone, e immagino sorridano spesso, quando guardano fuori dalla finestra e vedono un panorama del genere.


Ancora Reine.




Ci allontaniamo da Reine. Queste sono "vasche" per l'allevamento dei salmoni.


Questi, invece, sono i tralicci su cui vengono messi a seccare i merluzzi, previa rimozione della testa.


Le teste dei merluzzi in un negozio/ristorante locale, Anita's Sjømat, in cui abbiamo mangiato bene.


Un panorama qualsiasi.


Isola Olenilsøya.


Dintorni di Olenilsøya.


In spiaggia. C'erano due tizi che facevano surf, ma le onde non erano molto alte, per cui credo abbiano rinunciato in fretta.



La chiesa di Flakstad (Flakstad kirke), in legno, costruita nel 1780. Bella, tutta dipinta di rosso e con una cupola a cipolla.


Chiesa di Borge, a Vestvågøy, costruita nel 1987.


Tramonto fotografato dal furgoncino. I colori erano cosi' sfasati, fotografando dal finestrino, che ho pensato di farne a meno.


Dopo l'escursione


Alla fine della giornata, a Svolvær, capitiamo quasi per sbaglio ad una cena più degustazione di vini toscani, anziché ad una semplice, sostanziosa cena. Iniziamo in una pinacoteca, dove abbiamo a disposizione del rosé e degli antipasti. Incontro la comunità italiana (e italo/argentina) delle isole Lofoten. Scatto foto. Guardo quadri. Degusto vini toscani.

Il ristorante visto dal ponte (senza ponti non vai da nessuna parte, alla Lofoten). Quella a sinistra è una sauna.

Dopo la pinacoteca ci spostiamo tutti (una settantina di persone) al ristorante Børsen Spiseri. Arriva del "vitello tonnato": in realtà è vitello, della salsa tornata c'è giusto un'ombra. Iniziamo bene... ma il resto dei piatti va bene. Non entro nei dettagli della cena, magari ne parlerò su Cucina Bonsai. Il conto è piuttosto salato, circa 450 euro, evidentemente adeguato all'alto costo della vita in Norvegia.



Argomenti: Norvegia, racconti, Viaggio in Norvegia in treno

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