20 cose che colpiscono alla prima visita in Inghilterra
03/12/2013 | Claudio_VL | 8 commentiOgni giorno arrivano a Londra tanti italiani che non hanno ancora mai visto l'Inghilterra e la sua capitale. Cosa li colpisce, cosa notano di strano, cosa fa dir loro "Ah, gli inglesi, che eccentrici!"? Venti osservazioni sul tema.
- Le strisce pedonali funzionano cosi': ti fermi davanti, e le auto si fermano e vi fanno passare, in modo quasi automatico. Quindi non ti mettere a parlare con un amico sul marciapiede, di fronte alle strisce pedonali: gli automobilisti pensaranno che tu voglia attraversare e si fermeranno.
- Film e telefilm stranieri in lingua originale, coi sottotitoli. Immaginatevi di accendere la TV e trovare l'ultimo telefilm poliziesco francese o tedesco in lingua straniera. O l'Ispettore Barnaby che parla con la bella voce originale di John Nettles. O Heat, di Michael Mann, con il faccia a faccia tra Robert De Niro e Al Pacino sottolineato dalle loro voci vere.
- Gli inglesi contano per centinaia, per cui la distanza tra Londra e Roma e' eleven hundred and forty miles, e il Ben Nevis è alto thirteen hundred feet, non one thousand and three hundred feet. Da notare: "hundred", non "hundreds".
- Arrivi a Londra, o in altre citta' dell'Inghilterra del sud, vestito/a come ti hanno raccomandato mamma e papa', col berretto da eschimese, il piumino Moncler stile paninaro del 1985, e dopo due minuti in Inghilterra scoppi di caldo. Brighton non e' il Polo Nord, e Londra e' meno fredda di Torino, L'Aquila o Trieste. Potete vedere che tempo fa a Londra oggi in questa pagina.
- Gli inglesi spesso non indossano sciarpa e piumino neppure d'inverno. In maglietta a dicembre con sette gradi, e le ragazze sempre senza calze, con le loro belle caviglie blu. E non hanno bisogno di essere ubriachi per (s)vestirsi cosi'.
- Drywalling: se andate a nord, in campagna, per esempio nel Derbyshire o nel Lake District, noterete che i prati sono separati non da recinti ma da muretti in pietra a secco. E le pecore li rispettano.
- A Londra troverete pochi inglesi. Tanti turisti e residenti stranieri. Se volete imparare l'inglese, meglio uscire dalle grandi città.
- Gli studenti universitari britannici escono tutte le sere della settimana. Forse succede ovunque ... ma in generale, se chiedi ad un venticinquenne inglese cos'ha fatto all'universita', ti rispondera' "sex and booze" (tanto sesso, tante bevute).
- Una delle peculiarita' delle case inglesi sono i lavandini con rubinetti separati per acqua calda e fredda. Gli amanti delle tradizioni britanniche apprezzeranno, quelli che apprezzano le comodita' del XXI secolo un po' meno.
- La moquette in bagno e' molto diffusa, per la gioia dei maschietti con poca mira di fronte al WC. Ma cosa gli e' saltato in mente?
- Niente prese elettriche in bagno. E neppure interruttori a muro per la luce: per accendere la luce si usa un interruttore all'esterno del bagno, oppure una cordicella, il che crea equivoci in quei bagni in cui l'interruttore e' all'esterno e la cordicella nel bagno si usa per accendere il boiler utilizzato dalla doccia.
- Tante, troppe ragazze ubriache. Parrebbe un commento maschilista e italico nei confronti delle donne, ma ... viene da amici di varie nazionalita', e in generale le ragazze ubriache sono piu' rumorose dei ragazzi.
- In inverno, con un po' di neve, la Gran Bretagna va in crisi.
- Da noi, a Roma come a Segrate come a Legge, l'uscita senza acquisti dei supermercati e' controllata elettronicamente e dal personale di sicurezza del supermercato, casomai stessi rubando uno spillo. In Inghilterra, invece, se non compri niente puoi uscire da dove sei entrato, l'uscita senza acquisti non esiste, e se chiedi qual'e' ti guardano come se avessi chiesto dov'e' il gabinetto per epistemologi.
- Nelle stazioni di servizio c'e' solo e sempre il self service come (l'ultima volta che ho visto un benzinaio servire un cliente fu nel 1989). Ma la cosa strana e' che fai il pieno, lasci l'auto presso la pompa di benzina ed entri a pagare, anche se c'e' coda (dentro) alla cassa e (fuori) dietro alla tua auto).
- Mangiare. "In Inghilterra si mangia male, tutti mangiano fish and chips e altra roba fritta", dice uno stereotipo. Invece, l'Inghilterra (e Londra in particolare) e' una finestra sul mondo internazionale della cucina. Il primo cibo che mangiai in Inghilterra fu sorprendente: shish kebab in un ristorante greco-turco.
- I negozi e gli esercizi che offrono lo stesso servizio sono vicini. Se vai a Egham, nel Surrey, troverai tre ristoranti italiani, due affiancati e il terzo di fronte. Barbieri e parrucchieri, a Staines-upon-Thames, sono tutti vicini (con un negozio di bici di lusso in mezzo... ma anche li' ti pelano). Forse e' una coincidenza, forse e' per facilitare i consumatori nella scelta.
- In Inghilterra, il semaforo passa, come da noi, dal verde al giallo (qui chiamato "amber) al rosso. Ma poi, prima di tornare verde, passa dal rosso al giallo. Sara' praticabile in Italia, una soluzione del genere?
- Non e' obbligatorio avere con se' un documento d'identita', e la carta d'identita' non esiste. Sarebbe una violazione della liberta' personale, e l'idea di introdurla fu cassata nel decennio passato dopo molte critiche.
- Contrariamente allo stereotipo, quando piove gli inglesi non aprono immediatamente il loro ombrello ("brolly"), che secondo gli stereotipi hanno sempre con se', quando vanno nel loro ufficio nella city indossando la bombetta. No. Se piove poco non lo aprono neppure, l'ombrello, ammesso che l'abbiano con se'. E la pioggia non viene vista come una ragione per stare a casa: giacche impermeabili e "wellies" (stivali di gomma, da "Wellington Boots") sono compagni fedeli nelle escursioni.
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Commenti (8)Commenta
03/12/2013 18:05:38, Jonathan65
Ormai sono Passati Molti anni dall'unica volta che Venni in Inghilterra ma ricordo che appunto le cose che mi colpirono furono: la moquette in bagno e un'altra cosa l'amico con cui girai per Londra mi disse assolutamente di non indicare mai le cose con il braccio teso e l'indice puntato ma non mi spiegò mai il perché ipotizzai che fosse perché era il gesto convenzionale per chiamare i taxi, quindi avrei rischiato di far fermare un taxi per niente! E poi il mio tragico pranzo da Pizza Hut dove da buon italiano medio scelsi della pasta all'italiana....... Fuoco puro!! all'epoca poi non ero abituato per niente al piccante per cui fu veramente traumatico!
04/12/2013 08:36:12, andreaG
Vera la osservazione sul "funzionamento" delle strisce pedonali.
Aggiungerei che, se state diligentemente attraversando (a piedi) un incrocio semaforico, meglio affrettarsi a raggiungere l'altro lato della strada prima che scatti il rosso.
Capitato che, in quel mentre, per...difficoltà di deambulazione, è scattato il verde per i veicoli, ed un taxi, forte del suo "buon" (?) diritto, è partito in tromba rischiando di travolgerci
Aggiungerei che, se state diligentemente attraversando (a piedi) un incrocio semaforico, meglio affrettarsi a raggiungere l'altro lato della strada prima che scatti il rosso.
Capitato che, in quel mentre, per...difficoltà di deambulazione, è scattato il verde per i veicoli, ed un taxi, forte del suo "buon" (?) diritto, è partito in tromba rischiando di travolgerci
04/12/2013 12:19:56, Claudio_VL
Argomento dolente: in Gran Bretagna e, in generale, nei Paesi a nord del nostro, ciascuno viene considerato responsabile delle proprie azioni, per cui se decide di attraversare la strada senza aver valutato se ha abbastanza tempo a disposizione, e si trova ancora sulle strisce pedonali al momento in cui scatta il verde (o il giallo->verde nel caso del Regno Unito), si trova in un posto dove non dovrebbe trovarsi, e gli verra' fatto notare l'errore.
Si dice che se un automobilista inglese, percorrendo una strada, si trova ad avere un altro veicolo che gli viene incontro e che sconfina oltre la linea mediana, quel guidatore inglese, senza sconfinare oltre la mezzeria, andra' addosso all'altro veicolo, per questione di principio. (Il che torna utile per ricordarci che ogni azione fatta per "questioni di principio" deve comportare un costo, altrimenti non ci sono principi di mezzo, e' solo tornaconto).
Beh, non tutti i comportamenti sono uguali ovunque...
Si dice che se un automobilista inglese, percorrendo una strada, si trova ad avere un altro veicolo che gli viene incontro e che sconfina oltre la linea mediana, quel guidatore inglese, senza sconfinare oltre la mezzeria, andra' addosso all'altro veicolo, per questione di principio. (Il che torna utile per ricordarci che ogni azione fatta per "questioni di principio" deve comportare un costo, altrimenti non ci sono principi di mezzo, e' solo tornaconto).
Beh, non tutti i comportamenti sono uguali ovunque...
04/12/2013 14:22:21, andreaG
- non conosco le regole..britanniche di terra ferma;
- in mare, le questioni "precedenza" fanno ricordare il caso Andrea Doria/Stockholm:
http://www.nytimes.com/learning/general/onthisday/big/0725.html
- quando c'è il rischio di farsi male, meglio non impuntarsi sui principi
- in mare, le questioni "precedenza" fanno ricordare il caso Andrea Doria/Stockholm:
http://www.nytimes.com/learning/general/onthisday/big/0725.html
- quando c'è il rischio di farsi male, meglio non impuntarsi sui principi
04/12/2013 15:13:58, Claudio_VL
Ciao Andrea,
Ho riletto piu' volte l'articolo del NYT, che pero' non sembra supportare (ne' contrastare) la tua tesi, in quanto non menziona le modalita' della collisione tra le due navi, e non mi pare ipotizzi che il capitano della Stokholm (o dell'Andrea Doria) abbia cocciutamente applicato una regola che ha poi portato alla collisione...
Mi sono quindi affidato alla pagina di Wikipedia sull'Andrea Doria http://en.wikipedia.org/wiki/SS_Andrea_Doria. Nessuna comunicazione radio tra le due navi pare aver preceduto la collisione ("The two ships then separated, and Andrea Doria moved away into the heavy fog. Initial radio distress calls were sent out by each ship, and in that manner, they learned each other's identities"), ma anche Wikipedia non menziona il 'right of way'. Ho poi trovato questa pagina che mostra una ricostruzione passo-passo degli eventi; anche questa pagina, come quella di Wikipedia, evidenzia come cause dell'incidente la nebbia e il fraintendimento della distanza e rotta dei due battelli (e, aggiungerei io, la mancanza di comunicazioni tra le due navi).
Mettendo da parte il caso dell'Andrea Doria, direi che e' importante impuntarsi per i principi, anche a costo di soffrire un costo/perdita personale. Altrimenti tanto vale ammettere che non esiste giusto e sbagliato, e che tutto si riduce alla doppia dicotomia utile/profittevole e inutile/dannoso. Sara' vero che "i momenti in cui giusto e sbagliato sono divisi da una linea netta sono rari, di questi tempi", ma dobbiamo cercarli, quei momenti in cui giusto e sbagliato si cristallizzano di fronte a noi. Non solo grandi momenti: anche solo guidando.
E fin qui abbiamo parlato solo del primo punto! Andra, che ne pensi, dei film in lingua originale (tutti, non solo quelli in seconda serata su Italia 1 o simili)? Qui in Inghilterra il Commissario Montalbano viene trasmesso in lingua originale, come Borgen (in svedese), come i film francesi, russi, messicani, giapponesi. Ci aiuterebbe ad imparare qualcosa parola in altre lingue, una cosa del genere in Italia?
Ho riletto piu' volte l'articolo del NYT, che pero' non sembra supportare (ne' contrastare) la tua tesi, in quanto non menziona le modalita' della collisione tra le due navi, e non mi pare ipotizzi che il capitano della Stokholm (o dell'Andrea Doria) abbia cocciutamente applicato una regola che ha poi portato alla collisione...
Mi sono quindi affidato alla pagina di Wikipedia sull'Andrea Doria http://en.wikipedia.org/wiki/SS_Andrea_Doria. Nessuna comunicazione radio tra le due navi pare aver preceduto la collisione ("The two ships then separated, and Andrea Doria moved away into the heavy fog. Initial radio distress calls were sent out by each ship, and in that manner, they learned each other's identities"), ma anche Wikipedia non menziona il 'right of way'. Ho poi trovato questa pagina che mostra una ricostruzione passo-passo degli eventi; anche questa pagina, come quella di Wikipedia, evidenzia come cause dell'incidente la nebbia e il fraintendimento della distanza e rotta dei due battelli (e, aggiungerei io, la mancanza di comunicazioni tra le due navi).
Mettendo da parte il caso dell'Andrea Doria, direi che e' importante impuntarsi per i principi, anche a costo di soffrire un costo/perdita personale. Altrimenti tanto vale ammettere che non esiste giusto e sbagliato, e che tutto si riduce alla doppia dicotomia utile/profittevole e inutile/dannoso. Sara' vero che "i momenti in cui giusto e sbagliato sono divisi da una linea netta sono rari, di questi tempi", ma dobbiamo cercarli, quei momenti in cui giusto e sbagliato si cristallizzano di fronte a noi. Non solo grandi momenti: anche solo guidando.
E fin qui abbiamo parlato solo del primo punto! Andra, che ne pensi, dei film in lingua originale (tutti, non solo quelli in seconda serata su Italia 1 o simili)? Qui in Inghilterra il Commissario Montalbano viene trasmesso in lingua originale, come Borgen (in svedese), come i film francesi, russi, messicani, giapponesi. Ci aiuterebbe ad imparare qualcosa parola in altre lingue, una cosa del genere in Italia?
04/12/2013 15:39:02, Claudio_VL
Jonathan65,
Quella dell'indicare col braccio teso non l'ho mai sentita. In generale, anche in Italia le mamme insegnano ai figli a non indicare le persone con l'indice (indice ... indicare), ma credo derivi piu' che altro dalla prudenza: tu indichi ad un viandante un oggetto all'orizzonte, e un energumeno che si trova lungo la linea immaginaria tra dito e oggetto viene da te a chiederti spiegazioni. Meglio evitare...
Una cosa che ho tralasciato, invece, e' l'uso delle due dita alzate in sostituzione del dito medio. In Gran Bretagna (e, per ragioni storiche, soprattutto in Inghilterra), non si usa il dito medio per insultare qualcuno: si mostrano invece indice e medio, con le altre tre dita chiuse sul palmo, che va rivolto verso di se' (per evitare confusioni col segno della vittoria in stile Churchill, in cui indice e medio sono aperti a V, le altre tre dita chiuse sul palmo, che e' rivolto verso l'interlocutore). Le due dita stese sono in memoria della vittoria inglese nella battaglia di Agincourt (1415, durante la Guerra dei Cent'Anni), prima della quale pare che i Francesi avessero minacciato di tagliare dito indice e medio ai letali arcieri inglesi che venissero catturati, rendendoli quindi incapaci di usare l'arco in futuro. A battaglia conclusa e vittoria ottenuta, gli arcieri inglesi esultarono sollevando le loro due dita ancora ben attaccate alla mano, in segno di scherno verso il nemico. E in ricordo perenne di quella vittoria, ancora oggi in Inghilterra si puo' occasionalmente veder sfoggiare il saluto a due dita, soprattutto in caso di discussioni per il parcheggio tra automobilisti. Che poi l'insulto a due dita sia nato con Agincourt o meno non importa, basta che ricordiate che:
- due dita tese/a V + nocche verso se stessi = segno della vittoria
- due dita tese/a V + nocche verso l'altro = insulto
Quella dell'indicare col braccio teso non l'ho mai sentita. In generale, anche in Italia le mamme insegnano ai figli a non indicare le persone con l'indice (indice ... indicare), ma credo derivi piu' che altro dalla prudenza: tu indichi ad un viandante un oggetto all'orizzonte, e un energumeno che si trova lungo la linea immaginaria tra dito e oggetto viene da te a chiederti spiegazioni. Meglio evitare...
Una cosa che ho tralasciato, invece, e' l'uso delle due dita alzate in sostituzione del dito medio. In Gran Bretagna (e, per ragioni storiche, soprattutto in Inghilterra), non si usa il dito medio per insultare qualcuno: si mostrano invece indice e medio, con le altre tre dita chiuse sul palmo, che va rivolto verso di se' (per evitare confusioni col segno della vittoria in stile Churchill, in cui indice e medio sono aperti a V, le altre tre dita chiuse sul palmo, che e' rivolto verso l'interlocutore). Le due dita stese sono in memoria della vittoria inglese nella battaglia di Agincourt (1415, durante la Guerra dei Cent'Anni), prima della quale pare che i Francesi avessero minacciato di tagliare dito indice e medio ai letali arcieri inglesi che venissero catturati, rendendoli quindi incapaci di usare l'arco in futuro. A battaglia conclusa e vittoria ottenuta, gli arcieri inglesi esultarono sollevando le loro due dita ancora ben attaccate alla mano, in segno di scherno verso il nemico. E in ricordo perenne di quella vittoria, ancora oggi in Inghilterra si puo' occasionalmente veder sfoggiare il saluto a due dita, soprattutto in caso di discussioni per il parcheggio tra automobilisti. Che poi l'insulto a due dita sia nato con Agincourt o meno non importa, basta che ricordiate che:
- due dita tese/a V + nocche verso se stessi = segno della vittoria
- due dita tese/a V + nocche verso l'altro = insulto
04/12/2013 16:02:28, andreaG
Ciao VL,
- per migliorare il mio inglese, trovo utile vedere 2 volte un film (o almeno una parte), la prima in italiano con sottotitoli...british, la seconda direttamente nella lingua di Shakespeare. Oppure (come si usava a scuola con testo a fronte italiano/latino) leggere "in contemporanea" la stessa opera in italiano ed in inglese.
- tornando alla collisione...nautica, la questione di principio (e la regola di prudenza violata) è (nel link che hai trovato) alle ore 10:40pm Andrea Doria... "We can see a ship... over the radar screen. Seventeen miles distance, four degrees on the starboard bow. The unknown ship was almost directly in front of theAndrea Doria’s course. A few sweeps of the radar told the officers that the ship was not merely a slower one moving west, such as others they had passed that evening, This ship was moving east, toward the Andrea Doria."
- La Stockholm era fuori dalla rotta assegnata per il transito e, tralasciando incomprensioni ed errori, dal punto di vista marinaro la colpa grave (=inescusabile leggerezza) dell'Andrea Doria sta nel non aver manovrato per tempo per evitare una nave "contromano"
- per migliorare il mio inglese, trovo utile vedere 2 volte un film (o almeno una parte), la prima in italiano con sottotitoli...british, la seconda direttamente nella lingua di Shakespeare. Oppure (come si usava a scuola con testo a fronte italiano/latino) leggere "in contemporanea" la stessa opera in italiano ed in inglese.
- tornando alla collisione...nautica, la questione di principio (e la regola di prudenza violata) è (nel link che hai trovato) alle ore 10:40pm Andrea Doria... "We can see a ship... over the radar screen. Seventeen miles distance, four degrees on the starboard bow. The unknown ship was almost directly in front of theAndrea Doria’s course. A few sweeps of the radar told the officers that the ship was not merely a slower one moving west, such as others they had passed that evening, This ship was moving east, toward the Andrea Doria."
- La Stockholm era fuori dalla rotta assegnata per il transito e, tralasciando incomprensioni ed errori, dal punto di vista marinaro la colpa grave (=inescusabile leggerezza) dell'Andrea Doria sta nel non aver manovrato per tempo per evitare una nave "contromano"
04/12/2013 17:03:06, Claudio_VL
... e io che pensavo stessi contrapponendo flessibilita' mentale italiana e rigidita' nordica ... proprio il contrario.
Capitani troppo rigidi, altri che fanno l'inchino con navi lunghe 290 metri. I chiodi sulla bara della reputazione marinaresca italiana si affollano!
Capitani troppo rigidi, altri che fanno l'inchino con navi lunghe 290 metri. I chiodi sulla bara della reputazione marinaresca italiana si affollano!
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