Fort Canning, Museo Nazionale e dintorni, Singapore

13/03/2009 | Claudio_VL | 0 commenti

Fort Canning, Museo Nazionale e dintorni, Singapore

Visita al National Museum di Singapore, stasera (sono le 22, ora). Ci sono arrivato verso le 18, ora in cui l'ingresso diviene gratuito, anche se limitato alle mostre permanenti. Quella dedicata alla storia del cinema di Singapore e, ancora di piu', la galleria riservata alle "foto di famiglia" sono per me le piu' interessanti, per il mio interesse per fotografia e cinema, e per la conferma visiva della tradizione multietnica di Singapore: foto d'inizio Novecento che mostrano famiglie cinesi, indiane, armene (la presenza di una comunita' armena a Singapore mi stupi', inizialmente, quanto quella di una comunita' ebraica a Nanchino, in Cina).

Uscendo dal museo dal retro ci si ritrova ad una delle entrate gotiche di Fort Canning, fortezza per modo di dire: come la Linea Maginot, non venne mai messa alla prova e non servi' allo scopo per cui era stata progettata: non creo' problemi ai giapponesi quando conquistarono l'isola nel 1942. Fort Canning si trova su una collina poco distante dal cuore di Singapore, nell'area meridionale dell'isola-citta'-stato. Nell'area piu' bassa all'interno delle mura si trovano tombe e lapidi di stranieri: tra gli altri, un "uomo tranquillo" nato nello Utah, un ufficiale della marina imperiale tedesca del XIX secolo, un ufficiale russo, tanti britannici.

Salendo la collina si giunge ad un bell'edificio (nella foto), occupato quasi interamente da una scuola per chef. Salendo ancora (niente di impegnativo, la collina e' alta poco piu' di cento metri) ecco un maestoso portale, e la cima della collina e' occupata da una riserva d'acqua, quindi l'arco visivo e' parecchio limitato: meglio salire allo Swisshotel, per un panorama dall'alto del centro citta'.

Scendo dalla collina con l'intenzione di entrare gratis (e magari mangiare gratis, come feci mesi fa) SAM, il Singapore Art Museum, e mi ritrovo invece davanti alla chiesa del Sacro Cuore (Sacred Heart): sono sceso lontano dal SAM. Cammino, mi ritrovo in Orchard Road, mangio qualcosa al Breadtalk di Plaza Singapura (centro commerciale), e proseguo verso il museo SAM. Sfiga, sono le nove, ha appena chiuso.

Prendo l'autobus 14 e ritorno a casa, scrivendo questo testo durante il viaggio, su un "vecchio" cellulare Samsung SGH-i600 prestatomi da un collega. Digitazione lenta, nonostante la tastiera QWERTY. Ne riparleremo, di "smartphones".


Argomenti: monumenti, musei, Singapore, telefonia

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