I tre pescatori
05/01/2010 | Claudio_VL | 0 commentiUna storia malese sentita varie volte racconta di tre pescatori: un italiano, un malese e un cinese. I tre pescatori escono con le loro barche da pesca. Pescano. Il pescatore malese rientra a terra, e' stato fortunato ed ha pescato pesci per una settimana; li mette da parte e per una settimana non va a pescare, avendo gia' cibo a sufficienza. Il pescatore cinese rientra a terra, anche lui e' stato fortunato ed ha pescato in una sola uscita pesci sufficienti per una settimana: ma anziche' riposarsi, vende la maggior parte del pescato, prende in prestito una barca piu' grande della sua, esce e ritorna con pesci per un mese.
La storia che ho raccontato viene usata in Malesia per spiegare e giustificare l'uso dell'affirmative action in Malesia, quindi di soluzioni volte a favorire una parte della popolazione - i malesi di etnia malay - che altrimenti verrebbero sopraffatti, nel commercio e nella politica, dai malesi di etnia cinese, molto piu' intraprendenti e desiderosi di ottenere di piu' e di meglio. Un caso piuttosto anomalo di "affirmative action", questo, visto che i malesi di etnia malay costituiscono la maggioranza della popolazione, in Malesia, e che i malesi d'etnia cinese sono invece la minoranza: le leggi malesi proteggono una maggioranza da una minoranza piu' portata per il commercio.
E il pescatore italiano? Ah, gia'. Anche lui era stato cosi' fortunato da pescare, in una sola uscita, pesce a sufficienza per una settimana. Cosi', dopo essere rientrato, e' andato al bar a vantarsene e a pagare da bere agli altri pescatori. No, questo pescatore non c'era, nella storiella originale malese, ma m'e' parsa un'aggiunta verosimile.