Quanto costa mangiare e bere a Cipro
Ristoranti Zeus, Dos Pesos, Oasen Italian Greek, Martelli, Tasmaria
01/11/2011 | Claudio_VL | 0 commentiI prezzi di alcuni pasti a Cipro, accompagnato da osservazioni personali.
Cena allo Zeus Restaurant di Paphos: 32,80 euro. Ottimo branzino, lunga attesa per il kebab, che non era niente di speciale. Un bicchiere a testa di liquore omaggio della casa.
Cena al ristorante messicano Dos Pesos: 38,85 euro. Eccellente fajita di pesce, buone le carnitas. Ho tradito la classica Corona per una birra locale, l'impeccabile Keo. Clientela più giovane e più rumorosa che negli altri ristoranti visti a Paphos. Solito gradito liquore omaggio al termine della cena.
Pranzo all'Oasen, ristorante greco-italiano sul lungomare di Paphos: 16,25 euro. Avevamo considerato una "casa del milkshake" e persino un KFC, poi ci siamo seduti ad un tavolo di questo ristorante lungo il mare (ma senza vista sul mare, per quanto paradossale possa sembrare). Se avete fame e non c'è nient'altro di aperto, scegliete questo ristorante, altrimenti cercate altrove. Qui il "milkshake" costa quasi il doppio del "frappe'" nel menu, ed è poco saporito. La taramosalada... beh, difficile fare errori con quella!
Cocktails al bar dell'hotel Tasmaria, Cipro: 18 euro. Il Tasmaria è un hotel sulla via principale di Paphos, a Cipro. Semplice e non molto moderno in alcuni dettagli (l'arredamento in primis), si fa perdonare per la bella piscina, il personale cordiale e attento e il cocktail bar. Caroline, una bella 'expat' inglese, prepara cocktail con precisione e senza darsi arie, chiacchiera volentieri, e comprende anche chi parla un inglese imbarazzante, alla "de cat iz on de teibol". Ottimo il suo cocktail Zombie, tanto che non mi sarei fermato a due.
Nota finale per gli scapoli: clientela femminile sensazionale, considerato che siamo in ottobre e che la bassa stagione ha allontanato molti turisti.
Cena al Martelli Restaurant di Paphos: 34,68 euro. Devo averne letto una recensione positiva da qualche parte, forse sulla rivista di bordo della easyJet, e questo mi ha spinto a cenare qui: volevo dimostrare che avevano torto. E invece...
Abbiamo mangiato calamari, una "pizza Venezia" e del formaggio halloumi alla griglia: l'halloumi era buono in quanto grigliato, ma piuttosto spugnoso (come sempre succede con questo tipo di formaggio); i calamari erano ottimi e abbondanti, e la pizza Venezia eccellente e persino eccessiva. Il nostro cameriere mi aveva messo in guardia: "prendi la piccola, la media è enorme". Aveva ragione, ne avanzo meta' che mi viene inscatolata come takeaway.
"Avevi ragione, mi sarebbe bastata una pizza piccola, ma... il cliente ha sempre ragione, e quando ha torto, paga in contanti per i suoi sbagli". Il cameriere cipriota (Stavros? Stelios? Stereotipos?) annuisce, capisce che non sto cercando di fregarlo. Ha un passo torvo, e cammina parallelo al manager del ristorante, a due file di tavoli di distanza. Mi ricorda Roberto, una ex guardia carceraria con cui lavorai anni fa: aveva cambiato mestiere, ma le vecchie abitudini - e il vecchio passo - erano rimasti immutati. I clienti, per lui, erano elementi inaffidabili da guardare a vista. Ma le similitudini finiscono li': il cameriere che è di ronda di servizio questa sera, nonostante l'andatura, è molto affabile e, come detto, onesto.
Porzioni enormi. Persino il liquore omaggio - ouzo, per me - è eccessivo, ma stoicamente non mi lamento e lo finisco.
Argomenti: antropologia spicciola, Cipro, foto, mangiare, ristoranti
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