Vendemmia ad Andezeno, ed un Freisa memorabile

07/10/2010 | Claudio_VL | 0 commenti

Lo scorso fine settimana, colline e vallate intorno a Torino sembravano fiorite di cibo e di vino: c'erano fiere gastronomiche a sinistra, assaggi di vino a destra, feste della polenta dietro l'angolo, e non siamo neppure arrivati alla stagione della bagna cauda e delle castagne! Quando ci sono troppe cose tra cui scegliere, si finisce di solito col non scegliere niente: domenica, le opzioni principali erano una manifestazione enologica ad Andezeno, nelle colline tra Torino ed Asti, ed una fiera gastronomica nella mia citta', Settimo Torinese.

Il cielo era grigio e sembrava pronto a scaricare pioggia su di noi, quindi decidemmo di allontanarci da Settimo, sperando di trovare un cielo piu' generoso. Arrivati vicino a Chieri notai in ritardo una strada secondaria in cui avrei dovuto girare, o almeno cosi' credevo; pochi minuti dopo, infatti, ci trovammo inaspettatamente davanti all'Azienda Vitivinicola Balbiano, sede dell'evento. La strada nella quale credevo di dover girare non mi avrebbe portato a destinazione; pare ci voglia un errore di guida, a volte, per rimediare ad un errore di navigazione...

In questa parte del Piemonte, il vino principe e' il Freisa. Scuro, corposo, tannico, il Freisa e' una delle cose che mi e' mancata nei nove anni che ho trascorso all'estero, in quanto si tratta di un vino che si trova raramente al di fuori dell'Italia, perlomeno nei ristoranti che frequentavo io.

All'azienda vinicola visitammo un museo incentrato sulla vita contadina, poi una cantina con una selezione di vini (un paradiso di Freisa, Bonarda, Malvasia, e credo d'aver visto anche del buon vecchio Barbera), bevemmo poi un bicchiere di mosto (una delle poche bevande non alcooliche che si possano trovare in un'azienda vinicola!). La signora dietro al tavolo degli assaggi spiego' il metodo d'invecchiamento utilizzato per un certo tipo di Freisa, e quelle parole furono sufficienti a farmi venire l'acquolina in bocca, ma ... una chiamata arrivo': per chi desiderava visitare le vigne, un pulmino era pronto e in partenza. Quel Freisa cosi' speciale avrebbe dovuto aspettare...




Giunti alla vigna insieme ad una ventina di altri appassionati di vino, furono messe a nostra disposizione forbici e cassette, e via, adulti e bambini, italiani e una ragazza taiwanese che ho la fortuna di poter chiamare mia moglie, tutti andammo tra i filari, in cerca di bei grappoli da tagliare dal loro tralcio.

Al ritorno alla cantina Balbiano, la signora del banco degli assaggi era ancora al suo posto, e cosi' il Freisa cui avevo dovuto rinunciare mezz'ora prima. Era li', fermo, e attendeva solo me (e un'altra decina di visitatori, immagino). Freisa di Chieri Riserva Barbarossa, questo era il suo nome, e quel bicchiere valse l'attesa: quel vino ha lasciato un ricordo memorabile nel mio palato. Cosi' memorabile, infatti, che decisi di acquistarne una bottiglia, nonostante io sia uno spilorcio e avessi stabilito un budget di zero euro per quella visita enologica.

Gia', quel Freisa era cosi' buono.


Argomenti: eventi, Piemonte, vino

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