Verso il West: da Tucumcari a Mexican Hat, Utah
Il cielo e' sempre più blu
21/11/2011 | Claudio_VL | 0 commentiLunedi' mattina, lasciamo Tucumcari, Nuovo Messico, e continuiamo la nostra avventura verso ovest sulla Interstate 40. Traffico sempre meno intenso, citta' sempre meno frequenti, villaggi quasi inesistenti. Ogni tanto un trade post, trasformatosi nel tempo da luogo di scambio in negozio di ciarabattole, fuochi artificiali e beni di consumo. Isolati casino' con bassi ristoranti attorno e il deserto al di la' del parcheggio.
Tra Thoreau e Gallup, in New Mexico, passiamo il Continental Divide, lo spartiacque del continente nordamericano: i fiumi ad est finiscono nell'Oceano Pacifico, quelli ad ovest (o a destra, per chi si trova a disagio coi punti cardinali) nell'Atlantico. "Continental Divide" era anche il titolo di un vecchio film con John Belushi nei panni di Ernie Souchak, cinico giornalista di Chicago che s'innamora di una etologa (Blair Brown) che vive dall'altra parte degli USA; in Italia il titolo era stato tradotto imprevedibilmente in "Chiamami Aquila".
Entriamo in Arizona. Gli sparuti villaggi del New Mexico lasciano il posto a isolate cascine con mulino di fianco e rottami sul retro. Capisco che nel deserto, come in montagna e nelle isole distanti dalla terraferma, non si butta via niente, tutto puo' tornare utile, prima o poi. Non ci sono tanti SUV, o auto recenti, lungo questo tratto della I-40. La ruggine e' ovunque.
Dopo Gallup lasciamo la I-40, su cui abbiamo guidato da ieri mattina, e imbocchiamo la Interstate 264 e poi la I-192, verso nord. La carreggiata e' ora piu' piccola, le auto sono ancora piu' rare, le stazioni di servizio si nascondono per ore. Anche se c'e' ancora meta' serbatoio, cogliamo ogni occasione per fare il pieno alla nostra Sebring.
Dopo il tramonto passiamo il confine con lo Utah e arriviamo a Mexican Hat, la nostra destinazione, un villaggio con meno di cento anime. Abbiamo prenotato una camera in un piccolo albergo, praticamente un motel. La strada e' sembrata in pianura, ma ora siamo arrivati a 1.300 metri di altitudine. Fa freddo, fuori, ma la camera e' calda a sufficienza. La gente che abbiamo incontrato nelle ultime ore e' meno loquace che sulla costa est, certamente molto meno loquace che in Georgia, ma non fredda. Ceniamo, andiamo a dormire.
Giorno 3, lunedi' 19/11: Tucumcari, NM - Mexican Hat, UT - 486 miglia (777 km), 8h 9'; 1.758 miglia dal punto di partenza, Atlanta.
Un camion della Coca Cola e una vecchia Ford.
Lo spartiacque Atlantico-Pacifico
Coordinate 35.42275,-108.3095.
Argomenti: appunti di viaggio, foto Stati Uniti, Stati Uniti, strade, verso il West
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