Il turismo come arma, prima parte: Cina e Filippine
Vuoi convincere un'altra Nazione a fare come dici? Toglile i tuoi turisti
23/10/2014 | Claudio_VL | 1 commentiCome riportato dalla BBC e da altre fonti, il numero di turisti cinesi in visita nelle Filippine e' crollato da settembre 2014 a oggi. L'isola di Borecay e' passata da 18.479 turisti cinesi in agosto a meno di 7.000 in settembre, e la situazione in ottobre non sembra migliorare, nonostante la prima settimana di questo mese rappresenti uno dei periodi di punta per il turismo cinese verso l'estero. La linea aerea filippina Cebu Pacific ha avuto circa 24.000 disdette dalla Cina, corrispondenti a 149 voli, per il periodo tra settembre e dicembre 2014.
La causa? Un avviso ai viaggiatori emesso dal Ministero degli Esteri cinese il 12 settembre 2014. L'avviso segnala che la situazione della sicurezza nelle Filippine e' peggiorata per i cittadini cinesi, il che corrisponde a dire "turisti cinesi, non andate nelle Filippine".
I "casi" che hanno portato a questo avviso sono un presunto complotto per un attentato contro l'ambasciata cinese (con "bombe" che si sono rivelate petardi), il rapimento di un diciottenne nelle Filippine meridionali (ma non ci sono conferme che sia di nazionalita' cinese), e una non meglio specificata "preoccupazione riguardo a gang criminali" (una frase che si adatta a qualunque luogo, a Manila come a Latina, a Kansas City come a Rozzano Milanese).
Cosa c'e' dietro a questa mossa del governo cinese? L'ipotesi della BBC e' che si tratti di un modo per applicare pressione sul governo filippino. Tra i due governi e' in corso una disputa territoriale riguardo alla Scarborough Shoal, una barriera nel Mare della Cina Meridionale.
Tra i Paesi da cui arrivano turisti nelle Filippine, la Cina e' al quarto posto. Nei primi otto mesi dell'anno, prima dell'avviso sulla sicurezza, i turisti cinesi hanno fatto guadagnare alle Filippine 145 milioni di dollari. Riducendo il flusso di turisti, il governo cinese trasforma gli operatori del settore turistico filippino in propri "agenti": saranno loro a lamentarsi presso il governo filippino, e a chiedere che vengano fatte concessioni alla Cina, proprio mentre sono in corso le trattative per i territori contesi nel Mar della Cina meridionale.
E cosi', facendo collimare i propri interessi politici con gli interessi economici degli operatori turistici filippini, il governo cinese utilizza i propri turisti come arma.
Un secondo articolo, sulle commistione tra turismo e politica nelle relazioni sino-taiwanesi e' stato pubblicato qui.
Link: BBC
Argomenti: Asia, Cina, industria del turismo, politica
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