Una giornata in spiaggia ad Alicante

Stare in spiaggia e' noioso? Giudicate voi

26/11/2015 | Claudio_VL | 0 commenti
Meta' ottobre, in Italia i condomini accendono il riscaldamento, a Londra la temperatura scende verso la cifra singola, e nel Lake District si dorme (si prova a dormire) sotto zero. Per un po' di caldo bisogna andare in spiaggia nel Mediterraneo.

Dopo il tramonto, tutti a casa


Alicante. Temperatura sui 25 gradi, forse di piu'. Lieve brezza. Fa caldo ma non si suda, oggi, a Playa del Postiguet, una delle spiagge di Alicante. Dietro, Carrer de Jovellanos, Paseo Gomiz, Avenida Villajoyosa, e strade cosi'. Sullo sfondo, alle spalle della spiaggia, la collina col Castello di Santa Barbara che domina la vista. E' domenica, tanti alicantini in spiaggia, ma anche turisti. Una coppia inglese, la ragazza ha ettari di tatuaggi, e tanto spazio per altri tatuaggi ancora, troppe visite a McDonald's e KFC. Famiglie russe, forse un volo per la Spagna costa meno che affittare un carro armato per andare a visitare la Crimea. Le donne russe sembrano come quelle di qualsiasi altro posto: capelli lunghi o corti, magre e non, tatuate e non. Gli uomini russi, invece, sembrano sempre appartenere a due categorie estetiche: o sembrano spetsnaz muscolosi, coi capelli rasati e il tatuaggio dell'unita' d'appartenenza, oppure somigliano a Yuri Karpov, il miliardario russo del film 2012. Niente vie di mezzo.

L'onda nera avanza.


Tanti ragazzi e giovani spagnoli hanno la barba lunga e curata, alla hipster, come va di moda da qualche anno. Appunto, non piu' da hipster, visto che ce l'hanno tutti, 'sta barba alla Hammurabi. Ce l'avevo anch'io, la barba, e teneva troppo caldo, non li invidio, in spiaggia, magari sudati, con la barba che inizia a prudere la' dove il mento si trasforma inosservato nel collo.

Tanti topless, piu' che altro donne sopra i cinquant'anni.

Tante donne tailandesi, o filippine, offrono massaggi, dieci euro; qualcuna chiede cinque euro, se uno fa la faccina dolce da poverello. Per chiarire: si tratta proprio solo di massaggi.

Passa qualche venditore spagnolo di chincaglieria. Donne spagnole passano tra la gente sdraiata sugli asciugamani gridando a bassa voce (non so come facciano) SANGRIA, SANGRIA, portano cestelli con una decina di bicchieri di plastica pieni. Ne prendiamo uno, cinque euro. Disseta ma se volessero venderlo come sangria analcolica forse potrebbero alzare i prezzi, senza neppure dover cambiare gli ingredienti.

Occasionalmente, ragazze (e ragazzi) con fisici spettacolari passano sul bagnasciuga e vanno altrove. Stunners e fit people. Purtroppo passano anche tanti uomini con beer belly e moobs.

Ombrelloni, sdrai, asciugamani


C'e' anche il mare. A venti metri dalla spiaggia, dove si tocca ancora, ci sono onde alte due metri, vado a fare quattro salti. Cheap fun, stare in acqua e saltare quando arriva un'onda!

I nostri asciugamani sono sulla sabbia asciutta, ma le ondano avanzano per mangiarsi la spiaggia. Poi, verso l'una, si fermano e iniziano a retrocedere.

Ci sono bagni e fontanelle al limite della spiaggia, vicino al lungomare, alle nostre spalle. Davanti, l'orizzonte e' affollato di barche a vela. Torno a osservare la gente. Zero palestrati, e pochi anche i tatuaggi (a parte i russi di cui sopra, che pure non li ostentano). La maggior parte dei tattoos che vedo sono discretamente appollaiati sulle spalle, o quasi nascosti sulle caviglie. Pare un salto nel passato, quando non andavano di moda, o forse nel futuro, quando la moda del tatuaggio sara' scemata.

Sabbia, sangria, altri turisti italiani


Saranno piu' o meno le due. Quattro ragazzi italiani, tre ragazze e un ragazzo con barba babilonese e baffetti alla Dali', piazzano i loro asciugamani in uno spazio che le altre famiglie avevano lasciato libero per passare. Prendono il sole, fanno il bagno, poi se ne vanno lasciando li' gli asciugamani. Per tenere il posto, come fanno i tedeschi che poi gli inglesi ci litigano? Il Comitato Etico della spiaggia ne discute... io invece vado a nuotare. Gli italiani ritornano dopo tre quarti d'ora come me.

Scarpe inglesi comprate a Torino.


In acqua non sono un delfino, in generale sono come un saltafango: cammino, salto e nuoto senza eccellere in nessuna delle tre attivita'. Ma oggi, in acqua sono la persona piu' lontana dalla spiaggia, e di parecchio. Rumino sull'opportunita' di nuotare ancora piu' in la', verso una barca a vela all'ancora, o fino alle boe, quando arriva un altro nuotatore. Grete, una ragazza tedesca, ventitre anni. Mi chiede se voglio andare con lei fino alle boe, che da sola non se la sente, esattamente come me. Raggiungiamo una delle boe gialle che indica il limite oltre cui le barche non possono avvicinarsi alla spiaggia. Difficile stimare le distanze in acqua, saranno ... centocinquanta metri dalla riva? Grete parla un buon inglese, mi indica la nave da crociera dove lavora come parrucchiera, salpano questa sera alle otto, mi dice la destinazione ma un'ondata copre le sue parole.

Spiaggia e castello di Santa Barbara


Dopo aver ripreso fiato torniamo a riva, ai nostri reciproci asciugamani. Dico a mia moglie d'aver nuotato con una bella ragazza tedesca, lei mi ricorda bonariamente che sono un "retired playboy", enfasi sul retired.

Le quattro del pomeriggio. Ci sono ancora spagnoli in spiaggia? Sento parlare solo russo, ucraino e altre lingue slave.



Le quattro e venti, arriva il primo braccetto telescopico per i "selfie". Altre apparizioni: mezz'ora fa era apparso il primo "tatuatutto", un sessantenne con tatuaggi su petto, schiena, braccia e gambe. C'e' anche piu' silicone in giro, a quest'ora.

Appare anche altra roba, ma e' in mare e non e' umana (credo).



Quasi le cinque, fa ancora caldo, ma chi e' "viziato" e abituato al caldo torrido (tipo le italiane davanti a me) si copre con la maglia. Io, invece, non avro' un sole cosi' caldo perlomeno per altri sei mesi, forse persino otto, e cerco di cogliere ogni residuo raggio di sole.

Mi guardo intorno. Se questa mattina - domenica, ricordiamolo - c'erano soprattutto famiglie e singoli spagnoli, ora la popolazione della spiaggia, come a Viareggio e a Brighton, a Cap Frejus e a Senigallia, e' differente. Vari ragazzi coi dreadlocks, ragazze coi capelli rasati corti e asimmetrici oppure punk tipo Lisbeth Salander. Se vai a dormire di primo mattino, vai poi in spiaggia nel tardo pomeriggio.



"Preferisco la spiaggia dove siamo stati lo scorso anno in Sardegna", dice mia moglie. "Come sabbia sono alla pari, come servizi e' meglio Alicante, ma l'acqua era piu' pulita e piu' blu, in Sardegna". Vero, dopo le tre del pomeriggio, qui a Playa del Postiguet, le onde sono cariche di sabbia e di detriti vari, l'acqua e' marrone scuro. Eppure questa spiaggia ha la bandiera blu. Come Tortolì.

Argomenti: Alicante, destinazioni, foto, mare e spiaggia, Spagna

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