Impressioni su Malta nel 2003
Foto e impressioni ripescate dall'archivio fotografico (e non)
12/09/2016 | Claudio_VL | 0 commentiUtnapistim: Ciao Cla sto programmando un weekend lungo a Malta per il mese di ottobre... non ho più trovato l'argomento su VL ... l'hai rimosso?
è
Io: Onorato che tu abbia pensato a Viaggiareleggeri. No, non rimuovo niente, la pagina su Malta è www.viaggiareleggeri.com/argomenti/malta
Utnapistim: Ma non c'è scritto niente, a parte il passaggio all'euro!
Io: Hai letto Memorie Maltesi?
Utnapistim: L'ho letto ma non c'è menzione di dove siete stati. Quindi... dove siete stati???
Io: Non me lo ricordo. Sono passati tanti anni.
Era il tredici luglio 2003, questo me lo ricordo. Arrivammo di notte all'aeroporto di Luqa con un volo da Londra Gatwick. Mia moglie (all'epoca girlfriend) ed io eravamo gli unici stranieri a bordo del volo Easyjet, il resto dei passeggeri erano inglesi. Non li incontreremo più durante questa vacanza, tranne forse intorno alla piscina dell'hotel: ci sono turisti inglesi che fanno la coda agli Uffizi o osservano a bocca aperta l'Hermitage o che si commuovono a Passchendaele, e ce ne sono altri che scelgono la propria destinazione in base al prezzo della birra e alle dimensioni della piscina dell'hotel. Non solo loro: non siamo tanto differenti, noi italiani, anche se abbiamo priorità differenti.
Tornando alla richiesta di Utnapistim (*), sono nei guai: non ricordo in che hotel siamo stati, a Malta. Non ricordo in che città era l'hotel. Non ricordo la sequenza delle escursioni, durante quegli otto giorni. Non mi ricordo quanto abbiamo pagato, ma so che era un pacchetto "volo + hotel". Non ricordo quanto abbiamo pagato per il noleggio della Kia. Come faccio, allora, a ricordare che siamo arrivati a Malta il 13/07/2003? Facile: se fai domanda per un permesso di residenza o per la cittadinanza in un Paese straniero, di solito ti viene richiesto di elencare tutte le volte in cui hai visitato altre nazioni, quindi ho una lista di tutti i miei viaggi dal 2001 ad oggi.
Faceva caldo. Caldo caldo. 42 gradi. Non ho ancora visitato posti più caldi. Ad Atlanta ho sperimentato un giro in auto con 41 gradi, ma era caldo differente, caldo umido, appiccicoso. I quarantadue gradi di Malta, invece, erano figli del clima mediterraneo: caldo secco, a volte con un po' di brezza, spesso senza. Gente che cammina dal lato della strada in ombra. Da mezzogiorno alle tre te ne stai in spiaggia (se sei pazzo o straniero) o più probabilmente in casa, a mangiare, leggere e riposarti, come si fa lungo tutto il Mediterraneo, a Formentera come a Falconara.
Cosa ricordo dell'hotel? Tre stelle, full board, l'aria condizionata che non c'era o era guasta, un grande ventilatore sul soffitto, e forse uno scarafaggio o due. Una bella piscina circondata da inglesi sulle sedie a sdraio, una birra in una mano e forse anche nell'altra. Non troppo lontano dal lungomare (ma non c'era una spiaggia, li', solo ristoranti e altri locali), forse tre isolati. Negozi di kebab e pizzerie aperte fino a tardi. Qualche birreria, se ricordo bene. Tre ragazze inglesi che fumano nella hall dell'albergo, dietro a loro il cartello "No Smoking". Glielo faccio notare, dicono che non c'è nessuno che faccia osservare quel divieto. Chiedo loro di smettere di fumare.
Il mattino dopo l'arrivo, in albergo c'è una presentazione di Malta per i nuovi arrivati, casomai qualcuno fosse arrivato impreparato: due guide spiegano cosa vedere, dove andare, dove siamo ("a ottanta chilometri dalla Sicilia"), e quanto costa visitare le attrazioni turistiche con la loro agenzia viaggi. Prenotiamo una gita in barca per fare qualche immersione.
Mi rimane impressa una sola frase:
I maltesi guidano all'inglese, a sinistra, ma solo se non fa troppo caldo: quando fa davvero caldo, come in questi giorni, guidano dal lato della strada in cui c'è l'ombra.
Ripenso alle parole della guida. Ottanta chilometri dalla Sicilia. L'Italia entra in guerra e il 10 giugno 1940 dichiara guerra alla Gran Bretagna, la "Perfida Albione". Tutti si aspettano che Mussolini invada l'indifendibile e quasi indifesa Malta, all'epoca territorio britannico e tappa essenziale per i battelli britannici in navigazione da Alessandria d'Egitto e Gibilterra, e per quelli diretti verso l'India tramite il canale di Suez. E invece no, troppo facile, troppo ovvio. L'Italia bombarda un po' Malta, all'epoca difesa solo - secondo una leggenda - da tre biplani Gloster Gladiator soprannominati Fede, Speranza e Carità, ma Mussolini rimanda l'attacco vero, l'invasione, nonostante la superiorità numerica (navi e aerei) nell'area.
Poi arriva la Notte di Taranto: tra l'11 e il 12 novembre 1940, la flotta britannica attacca quella italiana NEL PORTO di Taranto (notare la dormita colossale delle strutture di intelligence, di ricognizione e di sicurezza italiane. Per fortuna certe cose non succedono piu') utilizzando dei biplani (ancora!) Fairey Swordfish per silurare la nostra flotta. Tre navi da battaglia italiane vengono danneggiate seriamente, stesso destino per altre navi minori. La superiorità navale italiana nel Mediterraneo orientale scompare in una notte, e da quel momento Malta è più sicura. Poi, come spesso avvenne durante la Seconda Guerra Mondiale, le forze armate tedesche vengono mandate a soccorrere quelle italiane: la Luftwaffe, l'aviazione militare tedesca, invia dei gruppi di bombardieri Ju 87 Stuka in Sicilia nel gennaio 1941; i bombardamenti su Malta si fanno più frequenti ed efficaci.
Scusa, ma ... non era un sito di viaggi, questo?
Anche. Ma è vero, mi sono dilungato un po' troppo. Tagliamo corto: Malta resiste ai bombardamenti, la guerra finisce, Malta diventa semi-indipendente nel 1964 (sempre sotto la sovranità della Corona britannica), e nel 1974 diventa una Repubblica pienamente indipendente.
Siamo in una spiaggia raggiunta in auto, sulla costa occidentale. Piazziamo gli asciugamani sulla spiaggia, che è libera (non si paga) ma affollata, credo soprattutto da stranieri. Crema solare, una sorsata d'acqua, poi ci sdraiamo.
Un rumore attira la mia attenzione: ondate. Poi gridolini. Mi sollevo, e vedo. Vedo onde risalire la spiaggia, ogni due o tre onde il limite del mare si sposta di mezzo metro. Alta marea? Siamo a una ventina di metri dal bagnasciuga, ma ci spostiamo ancora più lontano, in un'area più alta del resto della spiaggia. Osserviamo le onde, ora meno furiose, per un'altra decina di minuti, poi ce ne andiamo, non è il caso di farsi una nuotata: sottovalutare la forza dell'alta marea non è mai una buona idea.
Guidiamo, non vediamo gente dalla parte sbagliata della strada, ma il caldo si fa sentire: mia moglie mi chiede come mai guido in modo cosi' sportivo, le rispondo che non sono io che faccio sgommare l'auto: nelle rotatorie, o ripartendo dopo uno stop, le gomme della piccola Kia che abbiamo noleggiato stridono senza provocazioni. 42 gradi. Cosa ci faccio in un'auto, in mezzo ad un deserto maltese?
Tanti anni fa (1992?) una compagna di lavoro andò in vacanza a Malta per due settimane. "Per imparare l'inglese", disse. A parte che in due settimane non impari nessuna lingua, ma perché Malta? Un danese andrebbe in Svizzera per imparare l'italiano? Un ungherese farebbe una vacanza in Marocco per imparare il francese? E' vero pero' che a Malta l'inglese è una delle lingue ufficiali, insieme al maltese e alla lingua dei segni maltese. Il 100% dei 445.000 abitanti parla maltese, ma l'88% parla anche inglese, il 66% parla italiano, il 17% francese, e 20.000 persone conoscono il linguaggio dei segni maltese.
Vado a rileggere il brano che pubblicai qualche anno fa, Memorie maltesi. Cavolo, ho ripetuto quasi le stesse cose, stavolta! Beh, perlomeno ho trovato qualche foto da pubblicare. Inutile parlare di prezzi (a che vi servirebbe conoscere il prezzo delle escursioni che ho fatto 13 anni fa?), o di qualità degli alberghi, o di condizioni delle strade.
Malta e' simile all'Italia, eppure molto differente. Credo sia questo il modo migliore per riassumere le mie impressioni su questa bella isola del Mediterraneo.
(*): Per questo personaggio femminile volevo utilizzare lo pseudonimo "Vercingetorige", come già fatto da Stefano Tartarotti. Poi ho pensato fosse più corretto lasciare a Tartarotti quel che è di Tartarotti. Argomenti: destinazioni, Malta, mare e spiaggia, Mediterraneo
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