NO al doppiaggio, motivo n.10: il monologo di Al Pacino in Ogni Maledetta Domenica
Un sontuoso monologo degno di ... Al Pacino, appunto
18/02/2018 | Claudio_VL | 8 commentiLa voce di Al Pacino e' un motivo per cui uno non dovrebbe mai guardare i suoi film in italiano. E il monologo motivazionale di Ogni Maledetta Domenica ("Any Given Sunday") e' il modo migliore per convincersi che e' meglio dire NO al doppiaggio. E' un monologo di un allenatore di football americano alla sua squadra prima di una partita importante, ed e' il monologo di un "uomo di mezza eta' che ha commesso tutti gli errori possibili". Con le sue parole Tony D'Amato (Al Pacino) carica la squadra, spinge i giocatori a dare il massimo per i loro compagni, e usa il football americano come metafora della vita. E' lo Inches Speech il discorso dei pollici (pollici come unita' di misura di distanza, come simbolo della differenza minima tra una ricezione e un passaggio incompleto, tra un placcaggio e un placcaggio mancato, tra successo e fallimento, tra vita e morte. E' un monologo da ultima spiaggia, da "vincere o morire", magari anche eccessivo per una partita. E' un'interpretazione che richiede la voce dell'attore più che la sua mimica facciale o il suo linguaggio corporeo, ed e' l'interpretazione di Pacino a rendere questo discorso credibile e indimenticabile.
Ecco il dialogo nella versione originale, con la voce roca e carismatica di Pacino. Ci sono anche i sottotitoli.
Magari avrete visto questo film in italiano. Magari vi piace Giancarlo Giannini, uno dei non tantissimi attori italiani capace di recitare in inglese senza farsi ridere dietro. E' Giannini a doppiare Al Pacino in Ogni Maledetta Domenica: un attore carismatico, con una lunga carriera, una forte personalità, una voce caratteristica. Ma la "sua" versione del monologo impallidisce a confronto con l'originale. Pacino annichilisce Giannini, che interpreta questo monologo con l'energia del barista della bocciofila quando scopre di avere esaurito le scorte di caffè. Eccolo.
Ecco il dialogo nella versione originale.
I don't know what to say really.
Three minutes
to the biggest battle of our professional lives
all comes down to today.
Either
we heal
as a team
or we are going to crumble.
Inch by inch
play by play
till we're finished.
We are in hell right now, gentlemen
believe me
and
we can stay here
and get the shit kicked out of us
or
we can fight our way
back into the light.
We can climb out of hell.
One inch, at a time.
Now I can't do it for you.
I'm too old.
I look around and I see these young faces
and I think
I mean
I made every wrong choice a middle age man could make.
I uh....
I pissed away all my money
believe it or not.
I chased off
anyone who has ever loved me.
And lately,
I can't even stand the face I see in the mirror.
You know when you get old in life
things get taken from you.
That's, that's part of life.
But,
you only learn that when you start losing stuff.
You find out that life is just a game of inches.
So is football.
Because in either game
life or football
the margin for error is so small.
I mean
one half step too late or to early
you don't quite make it.
One half second too slow or too fast
and you don't quite catch it.
The inches we need are everywhere around us.
They are in ever break of the game
every minute, every second.
On this team, we fight for that inch
On this team, we tear ourselves, and everyone around us
to pieces for that inch.
We CLAW with our finger nails for that inch.
Cause we know
when we add up all those inches
that's going to make the fucking difference
between WINNING and LOSING
between LIVING and DYING.
I'll tell you this
in any fight
it is the guy who is willing to die
who is going to win that inch.
And I know
if I am going to have any life anymore
it is because, I am still willing to fight, and die for that inch
because that is what LIVING is.
The six inches in front of your face.
Now I can't make you do it.
You gotta look at the guy next to you.
Look into his eyes.
Now I think you are going to see a guy who will go that inch with you.
You are going to see a guy
who will sacrifice himself for this team
because he knows when it comes down to it,
you are gonna do the same thing for him.
That's a team, gentlemen
and either we heal now, as a team,
or we will die as individuals.
That's football guys.
That's all it is.
Now, whattaya gonna do?
Argomenti: cinema, football americano, no al doppiaggio
Commenti (8)Commenta
Ricordo Al Pacino come "Goodfather", impeccabile in lingua originale yankee (all'occorrenza con sottotitoli in "inglese", che aiutano forse più di quelli in italiano).
il Padrino doppiato perde di espressività.
Mai come la serie "Downton Abbey", che doppiata in italiano trovo...inguardabile, mentre in inglese rende bene.
Specie la recitazione di Dame Maggie Smith...
liberissimo di mantenere la tua opinione, Apprezzo Giannini come attore, ma quando vidi il film le prime due volte, in italiano, quasi non mi accorsi di questo monologo. La prima volta che lo vidi e lo ascoltai in lingua originale mi resi conto che quello e' il momento centrale del film, la cosa che ti resta impressa nella memoria quando ti dimentichi di tutte le altre scene. Ed e' la voce di Al Pacino a rendere perfetto quel momento. Giannini ha fatto grandi cose in altri film, ma in quella scena non trasmette la rabbia stanca di Tony D'Amato. Pare solo stanco, nota quel "tre minuti" pronunciato pochi secondo dopo l'inizio del video; quando dice "o risorgiamo come squaaadra" pare un professore durante la prima lezione di un sonnolento pomeriggio. Quel "possiamo scalare le pareti dell'inferno / un centimetro alla volta" contiene una pausa cosi' lunga che ne uccide il ritmo senza creare suspense. E il testo stesso, in italiano, ha un registro differente: questo non e' un professore universitario, e' un allenatore che sta cercando di trasmettere in pochi minuti un messaggio semplice ("mettetecela tutta") a gente che si prende a mazzate per sessanta minuti. Una frase come "Se potrò avere un'esistenza appagante" (2'59") va bene se la pronuncia il parroco, ma non rende quel "if I'm gonna have any life anymore" original (idem con "colui il quale" a 2:54: corretto in una conversazione normale, meno in un "pep talk" come questo). E poco dopo, quel "because that's what living is! The six inches in front of your face" e' pronunciato ruggendo da Pacino, mentre Giannini pare solo moderatamente irritato.
Andrea:
se apprezzi la voce originale di Al Pacino avrai gradito Heat, di Michael Mann, un altro film in cui Pacino interpreta un personaggio consumato dal lavoro.
Evidentemente ho delle...lacune -:)