Il food court, il portafoglio sul tavolo e l'onestà dei singaporiani

Singapore, ristorazione, sicurezza

25/09/2019 | Claudio_VL | 2 commenti

A Singapore ci sono tanti "food court", aree condivise per la ristorazione. Tanti ristoratori intorno, tanti clienti che vanno e vengono continuamente, molti si siedono a mangiare in uno dei tanti tavolini al centro del court, altri si allontanano con il proprio prezioso carico di egg fried rice e gyoza.

È un modo di mangiare differente da quello occidentale, ma c'è una differenza ancora maggiore nel modo in cui vengono occupati i tavoli. Arrivi nel food court all'ora della pausa pranzo, il posto è affollato; adocchi un tavolo libero, scorri lo sguardo sui venditori di pelle di pollo con salsa teriyaki, sul barbecue coreano, sugli altri chioschi. Vai al tavolo che hai scelto, posi un oggetto personale per indicare che ora il tavolo è occupato, e vai ad ordinare il riso in uno stall, gli spiedini di pelle di pollo in un altro, i bocconcini di barbecue coreano in un altro ancora. Poi torni al tavolo, riprendi il tuo oggetto personale e lo rimetti in tasca o nella borsetta. Perché a Singapore il tavolo si prenota posandoci su il portafoglio o il cellulare e abbandonandolo a se stesso per vari minuti, in balia dei passanti potenzialmente malintenzionati. Una cosa impensabile anche per il più ' ottimista e ingenuo occidentale.

Non dico che i singaporiani siano intrinsecamente più onesti degli italiani o degli occidentali in genere. Ma non è questione di sorveglianza, non è che il furto dei portafogli altrui venga prevenuto da guardie o da videocamere di sicurezza: di solito non ce ne sono.

Quest'onestà così sorprendente potrebbe avere altre spiegazioni. Per esempio, chi vede un portafoglio su un tavolo in un food court di Singapore potrebbe sentirsi come nel Panopticon di Jeremy Bentham, incapace di capire se è sotto sorveglianza in quel preciso momento.

Una simile onestà comportamentale potrebbe anche essere portato dal fatto che Singapore è un'isola relativamente piccola nella quale non è impossibile che chi ti stia intorno sappia chi sei, o quantomeno ti abbia già visto in passato e quindi abbia informazioni utili per rintracciarti, e sia disposto - anzi, pronto - a segnalarti la tua azione criminale alla polizia.

C'è poi anche un'altra possibilità', volendo: che nessuno desideri portar via quel portafoglio posato sul tavolo del food court perché sarebbe un furto.


Argomenti: antropologia spicciola, mangiare, sicurezza, Singapore

Commenti (2)Commenta


26/09/2019 15:45:26, andreaG
Soluzione...occidentale: utilizzare come "segnaposto" un portafogli con carte...inutili, oppure un portamonete con pochi spiccioli
26/09/2019 16:26:09, Claudio_VL
Ciao Andrea,
Quanto tempo che non ti si vede, spero tu stia bene.

L'idea di utilizzare come segnaposto qualcosa di sacrificabile magari sarebbe anche pratica, ma che peccato, non potersi fidare di chi ci sta intorno!

Buona giornata
Claudio

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