10 motivi per cui l'epidemia di COVID-19 ha causato solo 7 morti a Taiwan
Appunti da una quarantena taiwanese
29/08/2020 | Claudio_VL | 7 commenti
Sette morti non sono pochi, ogni morte è una tragedia per parenti e amici. Ma Taiwan ha avuto “solo” 7 decessi (e 487 contagiati) per l’epidemia COVID-19, su una popolazione di 23 milioni. Molto pochi, se confrontati per esempio con i 35.463 decessi (e 263.949 contagiati) dell’Italia, che ha 60 milioni di abitanti. Come mai così poche vittime a Taiwan?
1) L’abitudine ad indossare la mascherina anche prima dell’epidemia. Motivi igienici, timore dell’inquinamento, e probabilmente altre ragioni hanno contribuito a rendere diffuso l’uso delle mascherine nei luoghi chiusi (soprattutto la metropolitana) a Taiwan, così come in Giappone.
2) Non fermarsi alla mascherina. La foto, scattata all’aeroporto di Taipei il 26 agosto, mostra uno dei tanti prudenti passeggeri di un volo Taipei-Londra che sono andati ben oltre la mascherina, che va indossata per tutta la durata del volo, quattordici ore, e che andrebbe cambiata ogni quattro ore. Da notare che a Taipei c’erano tra i 35 e i 39 gradi, in questo periodo.
3) Un generale rispetto per le regole. A parte quando guidano, in generale i taiwanesi rispettano le regole in modo più rigoroso degli italiani: se il CDC (Center for Disease Control, ente governativo) dice che bisogna indossare la mascherina in una certa città, e magari anche all’aperto, la maggior parte dei cittadini lo farà, senza cercare scuse tipo “fatico a respirare” o “ma io mi sento bene”. Potete considerarlo un retaggio del passato pre-democratico di Taiwan (pre-1989) quando gli ordini del governo venivano obbediti senza discutere, oppure si tratta di semplice ed encomiabile senso civico.
4) Negli ultimi quattro anni, il ruolo di vice-presidente di Taiwan è stato svolto da Chen Chien-jen, che di mestiere fa l’epidemiologo. Probabilmente questo politico ha contribuito a lavorare in modo scientifico contro il coronavirus, e la sua presenza in una posizione importante ha aiutato non poco nel dare un messaggio chiaro sulla gravita' dell'epidemia COVID-19 (al contrario di quanto fatto, per esempio, da Trump e Boris Johnson) e nell’evitare la diffusione di frottole sulle “medicine miracolose”, tipo l’iniezione di disinfettante, l’idrossiclorochina, le vitamine C e D, la Coca Cola omeopatica... Chen Chien-jen aveva annunciato più di un anno fa che al termine del suo mandato di quattro anni come vice-presidente sarebbe tornato al suo lavoro nella ricerca medica presso Academia Sinica, l'accademia nazionale taiwanese.
Nel maggio 2020 si è insediato il nuovo vice-presidente di Taiwan, William Lai Ching-te, che è anche lui un medico (specializzato in medicina riabilitativa). E Taiwan continua a prendere molto sul serio l'epidemia.
5) Taiwan è un’isola, il che non è una soluzione alle epidemie, ma aiuta a limitare i contatti con il mondo esterno.
6) Per quello che ho potuto osservare, abbracciarsi e baciarsi sulle guance non fa parte delle abitudini sociali taiwanesi, e quest'assenza di contatto ravvicinato riduce le occasioni per la trasmissione di malattie infettive.
7) L’epidemia di SARS, diffusasi nel 2002-2004 a partire dalla Cina, fece 73 morti a Taiwan (e nessuno in Italia). Da allora il sistema sanitario di Taiwan prende molto sul serio il rischio di epidemie, al contrario, per esempio, degli Stati Uniti:
In 2018, the Trump administration fired the government’s entire pandemic response chain of command, including the White House management infrastructure.(fonte)
8) Taiwan applica una stretta quarantena per chi arriva dall'estero. Si trascorrono 14 giorni isolati dal mondo, e vanno comunicati in anticipo al CDC l'indirizzo in cui trascorrerete la quarantena (e il piano dell'edificio, se nell'edificio abitano altre persone), il modo in cui vi trasferirete dall'aeroporto (o porto) al luogo della quarantena, e il modo in cui riceverete i vostri pasti (non potete scendere all'ingresso e incontrare il tizio che vi consegnerà la cena pronta). Non basta dire "facciamo una quarantena"...
9) Tracciamento: all'arrivo a Taiwan, in aeroporto, vi verrà controllata la temperatura, verrà ricontrollata la vostra certificazione di negatività al coronavirus (peraltro necessaria per ottenere il visto d'ingresso), dovrete scaricare sullo smartphone una app (un programma). Ogni giorno il CDC vi manderà un SMS per chiedervi se state bene, la app vi chiederà la temperatura (e probabilmente controllerà tramite GPS che siate all'indirizzo in cui dovete trascorrere la quarantena), e un poliziotto vi telefonerà per verificare siate in possesso del cellulare con l'app del CDC (e che non l'abbiate lasciato a casa per fare una passeggiata lungo l'oceano Pacifico, per esempio.
10) Riguardate la foto, che mostra una giovane donna taiwanese che indossa tuta, copriscarpe, guanti, mascherina, berretto e occhiali protettivi. Vi pare la foto di qualcuno che ha delegato a qualcun altro (governo, centro anti-epidemie, polizia) la responsabilità di proteggerla da un'infezione? No, eh? È una persona che si prende quella responsabilità e fa tutto quel che può fare per evitare di ricevere e di trasmettere involontariamente quell'infezione. Probabilmente non si sta neppure lamentando per la chiusura delle discoteche.
Una nota finale: a Taiwan le abitudini e precauzioni indicate sopra (e le tante che ho sicuramente dimenticato) hanno contribuito ad evitare il lockdown, che avrebbe avuto conseguenze economiche ancora peggiori che in Occidente, a causa della scarsa popolarità del lavoro da casa. Di conseguenza, le previsioni del Fondo Monetario Internazionale sulla riduzione del PIL indicano un calo del 4% per Taiwan a fronte di un calo medio del -6% per gli altri Paesi sviluppati (Italia: -9,1%).
Argomenti: COVID19, liste, salute, Taiwan
Commenti (7)Commenta
Quindi OK mascherina, visiera, al limite guanti monouso da sostituire all'occorrenza.
Al di fuori dei reparti ospedalieri, laboratori di analisi ecc... direi che la tuta è inutile
Se è garantito il distanziamento sociale (es. all'aperto, sotto il sole, ampio spazio... deserto) anche la mascherina è controproducente (limita l'ossigenazione dei polmoni)
Mascherina e occhiali sono invece estremamente utili a ridurre il rischio di contagio in ambianti come quello raffigurato in foto:
in aeroporto (come nelle gallerie commerciali ecc...) il sistema di trattamento dell'aria non lascia tranquillli per la diffusione del virus
Come sai, non vivo in Italia, quindi chiedo a te, che potresti aver preso l'aereo in questi ultimi sei mesi: hai visto qualcuno "conciato" cosi', in Italia? Cittadini normali, in aeroporto o coda al supermercato (dove infatti ho visto qualcuno con la tuta). Perché io vedo la ragazza con la tuta anche come un indicatore del livello di cautela dei taiwanesi: se a Taiwan i più cauti si comportano come lei e indossano tuta, copriscarpe, guanti, mascherina, berretto e occhiali protettivi, rispettano la distanza di 2 metri ove possibile (non in aereo dove non sono in grado di farlo), si lavano con frequenza e con cura, e rispettano tutte le raccomandazioni delle autorità, in Italia mi pare improbabile che si arrivi a questi livelli di cautela.
Il problema sono gli incauti, che magari nel caso di Taiwan potrebbero essere tizi semi-analfabeti che vivono in qualche baracca in isolati villaggi nelle campagne dell'isola, che vanno in giro con la mascherina solo quando devono andare in città ma non quando parlano coi vicini di casa. In Italia probabilmente i più incauti rischiamo di incontrarli ogni giorno, tizi in coda alle poste, o in tv a dirci che loro in discoteca non indosseranno la mascherina e inviteranno tutti a fare lo stesso.
Per dire. Livelli differenti di attenzione al problema.
ultimo volo dicembre 2017, per cui non so dire.
Supermercati in Italia in media tutti con mascherine, cerchiamo di evitare quelli con le corsie ristrette o con carenze nella regolamentazione degli accessi.
Idem per bar (se c'è gente evitiamo di entrare) e ristoranti (solo se è disponibile un tavolo all'aperto/in terrazza/in veranda, con spazi adeguati)
mi sorprendi, avevo intuito che preferissi viaggiare in auto per visitare l'Italia e il resto d'Europa, ma... quasi tre anni senza viaggi aerei sarebbe complicato, per me: mi sarebbe impossibile visitare i miei parenti acquisiti a Taiwan, e anche i viaggi verso l'Italia richiederebbero più tempo.
Avevamo programmato un giro by car della Cornovaglia per la primavera scorsa (i luoghi di Poldark), annullato causa-covid
A fronte delle migliaia di morti conta poco, comunque viaggio solo programmato, senza prenotazioni e senza sgradevoli questioni di voucher
PS anche le condizioni di autonoleggio sono nettamente peggiorate
sinistri cagionati per violazione del codice della strada (es. eccesso velocità o mancata precedenza) sono considerati "gross negligence" (colpa grave), esclusi dalla copertura
es. : https://www.hertz.it/rentacar/reservation/reviewmodifycancel/templates/rentalTerms.jsp?KEYWORD=SCE&EOAG=FCOT50
In caso di sinistro la polizza kasko della macchina di proprietà personale "copre" invece senza problemi
Preferisco quindi girare con la mia auto
Peccato, la Cornovaglia vale una visita, ma ci sono comunque tanti posti da visitare in Italia. Oppure, volendo - e potendo - si può anche considerare l'eccezionalità della situazione e fare a meno delle vacanze e dei viaggi, e stare a casa con qualche nuovo hobby (giardinaggio, modellismo, pittura).
Un articolo a caso
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