Economia idrica all'americana

21/12/2007 | Claudio_VL | 0 commenti

Ad Atlanta da quasi due anni, ancora mi stupisco degli sprechi. Raccolta differenziata molto limitata, tanto che una sera, recandoci al supermercato Kroeger di Roswell Road con borse piene di bottiglie di vetro vuote, ci e' stato detto di buttarle pure col resto della spazzatura: plastica, metallo, organico, carta e cartone.

Un anno fa, ho notato irrigatori automatici che bagnavano marciapiede e strada toccando appena appena l'erba che era il loro bersaglio; segnalato il problema al residence che aveve fatto installare gli irrigatori, non sono state intraprese azioni correttive fino a quando io ed un collega, entrambi costretti a camminare sulla strada anziche' sul marciapiede a causa degli irrigatori, abbiamo contattato un ufficio del comune.

In tutti i ristoranti che abbiamo visitato in Georgia, appena ti siedi ti portano un bicchierone da un litro d'acqua di cui una buona parte andra' sprecata. Fa piacere, ma moltiplica per tutte le cene servite ad Atlanta e vedrai che cifra...

Ora, il colpo di grazia: il nostro residence ha deciso che le nostre bollette dell'acqua diventeranno a prezzo fisso anziche' proporzionate al consumo: ottima mossa per disincentivare la riduzione degli sprechi. Se prima uno ci pensava due volte, prima di lasciare l'acqua aperta durante la rasatura mattutina, ora non c'e' piu' neppure lo stimolo del risparmio economico, a far chiudere l'acqua.

Forse e' semplicemente un modo per far emergere i veri ecologisti: se risparmiare l'acqua non ti fa risparmiare denaro, eppure lo fai, vorra' dire che non e' il vil denaro a spingerti.

Argomenti: antropologia spicciola, ecologia, Stati Uniti

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