Per fare acquisti all'estero bisogna prima prepararsi
31/05/2008 | Claudio_VL | 0 commentiSiete in un posto esotico, una citta' che non conoscete, magari negli Stati Uniti o in Estremo Oriente. Siete soddisfatti, felici d'aver scelto di visitare questo posto, e decidete di comprare qualcosa. Probabilmente una macchina fotografica o un computer, o magari un obiettivo, un cellulare o un qualche gadget elettronico. Vedete un negozio, entrate, e il negoziante e' subito vicino a voi, a vostra disposizione. Spiegate che volete un obiettivo zoom Sigma 10-20mm per reflex Nikon digitali. Il negoziante commenta "Uhm ... piuttosto costoso", e va a consultare il suo catalogo. Fa qualche conto sulla sua calcolatrice, e vi spara un prezzo che equivale a 850 euro. Poco ci manca che vi venga un infarto: strabuzzate gli occhi per manifestare il vostro disappunto, e spiegate indignati che avete visto lo stesso obiettivo, in altri negozi in altre parti della citta', a prezzi tra i 370 e i 440 Euro; dite al negoziante che, con un prezzo del genere, quello non e' un negozio serio, e ve ne andate.
La scenetta sopra descritta e' successa a me giovedi' scorso, a Singapore, in un negozio in Boat Quay, vicinissimo a South Bridge Road. Il prezzo che mi e' stato chiesto per l'obiettivo e' 1.800 SGD (Singapore Dollar), a fronte di prezzi trovati in altri negozi in citta' variabili tra i 790 SGD e i 920 SGD. Da notare che lo stesso obiettivo Sigma 10-20mm e' in vendita negli USA a 500 USD (equivalenti a 320 EUR o 680 SGD).
Cos'e' successo?
1) Il turista e' entrato nel negozio sbagliato. Un negozio di articoli fotografici in riva ad un fiume, preceduto e seguito da ristoranti tipici e costosi, all'ombra di grattacieli in cui si trova il cuore finanziario di una delle quattro Tigri Asiatiche: tutto congiurava per un prezzo fuori dalla norma;
2) Il negoziante ha individuato un turista straniero, e ha puntato sulla scarsa competenza del turista in campo fotografico, o nella sua eccessiva disponibilita' di denaro;
3) Il turista ha "fatto i compiti" e si e' preparato, prima di entrare in un negozio e spendere una cifra per lui ragguardevole, e la fregatura e' stata evitata.
Un altro caso simile.
Un paio d'anni fa, un amico acquisto' una telecamera a New Orleans, negli USA. Voleva una telecamera con la possibilita' di scattare anche foto, ma torno' in albergo, soddisfatto, con qualcosa che non somigliava a quel che mi aspettavo: gli era stata venduta una macchina fotografica compatta digitale capace di scattare brevi filmati. Glielo dissi. Delusione. Rabbia. Ora gliela faccio vedere io, a quei truffatori, dice. Gli chiedo se per caso possono aver frainteso quel che voleva acquistare: e' sicuro di aver detto chiaramente che voleva fare filmati e occasionalmente fotografie, e non fotografie e occasionalmente filmati? No, certo che no.
Andammo quindi al negozio, all'angolo tra Canal Street e Bourbon Street, e parlando con il commesso che aveva venduto la compatta capii che era in malafede: nonostante la mia insistenza nel consigliargli di visitare il sito della Casa produttrice, in cui il prodotto da lui venduto era definito una macchina fotografica e non una videocamera, lui insistette che si trattava di una videocamera. Acconsente a cambiare il prodotto con un altro, torniamo in albergo, cerchiamo con Google il prodotto che abbiamo ricevuto, verifichiamo che anche questa volta siamo stati bidonati (il negoziante rifilato al mio amico una videocamera il cui valore era meta' rispetto al prezzo pagato per la macchina fotografica), e torniamo indietro furibondi. Alla fine, il mio amico ha lasciato il negozio con una buona videocamera, ma l'ha pagata 200 dollari in piu' dei prezzi praticati per lo stesso articolo da altri negozi in Louisiana, in base ai prezzi trovati sui siti Internet di tali negozi.
La lezione? Prima di comprare qualcosa di costoso, informatevi sul prezzo (non necessariamente quello esatto, ma almeno quello che gli americani chiamano "ballpark figure", una cifra indicativa). E non comprate oggetti costosi in localita' turistiche, dove i negozianti contano di pelare i clienti che passano una volta sola.
Aggiornamento 11/06/2008: Sono tornato nel negozio dove avevo visto lo zoom Sigma 10-20mm (nome completo: Sigma 10-20mm F4.0-5.6 EX DC HSM), e il personale presente, differente dal dipendente che mi aveva fatto il prezzo di SGD 790, dice che quello e' il prezzo senza tasse, e che con le tasse il prezzo e' di circa SGD 920. Un altro pacco.
Disgustato (e scocciato per non aver comprato l'obiettivo quando mi era stato offerto a 790, tasse o no), sono andato a Sim Lim Square, il centro commerciale per fanatici. Prezzi bassi, dicono, ma bisogna contrattare e stare attenti a quanto si compra. Lucky Plaza ha una reputazione peggiore, per quanto riguarda i bidoni, ma anche per comprare a Sim Lim Square e' necessaria competenza; e' anche utile essere pronti a rispondere a tono (in inglese, s'intende) ai venditori che sono a volte piuttosto rudi. Ho visitato vari negozi nel centro commerciale (i negozi di fotografia sono ai piani bassi, tranne uno che e' all'ultimo piano; il resto dell'edificio ospita decine e decine di negozi di informatica, elettronica, video, audio), ho ricevuto offerte sensazionali (quasi) a cui bisognava aggiungere ancora tasse e questo e quello e altro ancora, e alla fine ho acquistato lo zoom Sigma pagandolo 845 dollari di Singapore. Non male, considerato che non c'erano state offerte realistiche vicino agli 800 dollari.
Ed e' un'ottica spettacolare, questo Sigma 10-20. Ora cerchero' di dimenticare quanto l'ho pagato, e lo usero' per fare belle foto, spero.
Argomenti: acquisti, fotografia, prezzi, Singapore, truffe
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