Olympus E-P1, impressioni d'uso

Una compatta Micro Quattro Terzi per alleggerire lo zaino (e la schiena ringrazia)

06/06/2012 | Claudio_VL | 0 commenti

Alla ricerca della macchina fotografica ideale per chi viaggia. Come disintossicare un reflexaro cronico (io) indirizzandolo verso fotocamere piu' leggere. Fotografare senza farsi notare. Sono alcune delle ragioni del mio recente acquisto di una macchina Olympus E-P1 (usata).

Un'altra ragione e' l'incontro con la Fujifilm X100, provata in vari negozi: macchina relativamente compatta, con un sensore 15,8 per 23,6 mm (come le reflex formato APS-C), con controlli vecchio stile e con un mirino a telemetro. Costosa, con un (ottimo) obiettivo non intercambiabile. Ci ho pensato e ripensato, e nonostante una macchina con obiettivo fisso sia ideale per viaggiare leggeri, non sono pronto a rinunciare alla possibilita' di sostituire l'obiettivo. Mi sono quindi orientato verso macchine compatte aderenti al formato Micro Four Thirds (m4/3), con sensore piu' grande delle normali "compatte" (ma piu' piccolo della X100) e con obiettivo intercambiabile. Non ho preferenze riguardo alla marca, sia Panasonic che Olympus producono ottime macchine nello standard m4/3, e la scelta della E-P1 e' stata dettata dal prezzo, 99 sterline su eBay.





La macchina, acquistata due settimane fa, e' al momento utilizzata con lo zoom Olympus 14-42 (41 sterline, eBay), con alcuni obiettivi Nikon e con obiettivi russi con attacco a vite M39. L'ho portata in vacanza sull'isola di Wight, nei giorni del lungo Diamond Jubilee, ecco alcune impressioni:

1) Bello poter montare obiettivi con attacchi differenti sulle macchine Micro Four Thirds come questa Olympus, ma ... si puo' fare anche con le reflex, le rinunce (autofocus, soprattutto) sono praticamente le stesse;

2) E' quasi impossibile mettere a fuoco correttamente un 135mm (che su questa macchina ha un campo visivo equivalente ad un 270mm) su una nave, col vento, col diaframma aperto e soprattutto senza un mirino o un'indicazione del focus peak;

3) Visto quanto detto in (2), l'utilizzo di obiettivi "veloci" (con elevate aperture) su una macchina in cui verranno utilizzati senza autofocus ne limita l'uso a situazioni in cui il soggetto ripreso e' statico;

4) Col sole, il display sul retro della macchina diventa inutilizzabile. E non ci sono altri 'canali' per ottenere informazioni sulle impostazioni della E-P1;

5) Maneggevolezza: l'assenza del pentaprisma e le modanature sul corpo macchina aiutano a dissimulare le dimensioni, ma la E-P1 non e' cosi' piccola. E' larga solo 5mm meno della mia Nikon D-40. L'impugnatura appena accennata e il peso inferiore ai 400g rendono facile e piacevole maneggiare questa macchina;

6) Trasporto: macchina piu' piccola e obiettivi piu' piccoli uguale borsa piu' piccola, quindi si viaggia piu' leggeri, il che e' la ragione-chiave per passare a una macchina come questa, per me. Sto appunto selezionandone alcune che costino poco e che siano adatte a tutte le macchine aderenti allo standard micro Four Thirds e alle varie Sony NEX, Nikon 1, etc. Questa ricerca potrebbe essere sintetizzata nella frase Il Ritorno Del Borsello, visto che e' in quella direzione che mi sto orientando.

7) La rotella posta in basso a destra sul dorso della camera non e' una grande idea. Troppo facile cambiare accidentalmente impostazioni della E-P1 (bilanciamento del bianco e ISO, soprattutto), e la rotella stessa non da' molto feedback neppure quando la si usa volontariamente;

8) Autonomia scarsa. Una batteria al giorno non basta. Quel display consuma troppo...

9) Dimensioni ridotte e assenza del mirino permettono di passare inosservati. Non che la Olympus E-P1 renda invisibili, ma chi vi si trova davanti la scambia per una compatta, o magari anche per un cellulare. In breve, per un oggetto non professionale, usato da un non professionista, col risultato che (a) non m'e' ancora capitato di vedermi vietato il diritto di scattare foto (a parte durante la visita a Osborne House, ma li' fanno spegnere anche i telefoni cellulari) ne' dai soggetti fotografati ne' da addetti alla sicurezza, poliziotti o militari, e (b) difficile che qualcuno vi venga a chiedere di scattargli una foto con la sua macchina fotografca, come (mi) capita sempre quando vado in un luogo turistico affollato con la una o due reflex al collo.


Argomenti: attrezzatura fotografica per viaggi, fotografia

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