Singapore, niente IVA in aeroporto

14/10/2012 | Claudio_VL | 7 commenti

Singapore, niente IVA in aeroporto

Changi Airport, Singapore. Non abbiamo fatto il check-in, non siamo in un duty-free, siamo ancora nell'area accessibile a tutti i visitatori. Eppure la GST (Goods and Services Tax, l'IVA singaporiana) viene "assorbita" dai negozianti. Sette percento in meno, molto gradito.


Argomenti: acquisti, foto Singapore, Singapore

Commenti (7)Commenta


14/10/2012 16:24:26, AndreaG
Non conosco il livello dei prezzi a Singapore, ma il fatto che il governo locale si "accontenti" di tassare i consumi con aliquota 7% è indice che non ci sono sprechi. In Italia l'IVA ordinaria 21% (presto aumenterà al 22%) si spiega con le costose sovrastrutture "politiche" (= i baroni del XX e XXI secolo): nello stesso ambito territoriale dobbiamo foraggiare parlamento europeo, nutrito parlamento nazionale (2 camere!), regioni, province, comuni, circoscrizioni comunali, enti di secondo livello ecc...
15/10/2012 09:35:18, Mauro
Si Andrea Hai ragione ma prova a protestare per qualcosa a Singapore, Vediamo quanto dura la tua protesta e sopratutto quanto duri tu!!
15/10/2012 14:39:34, AndreaG
Non ci penso nemmeno lontanamente di andare in uno stato...antidemocratico (quando ho risposto al questionario ESTA per gli USA, mi son venuti i fumi ed ho lasciato perdere)
15/10/2012 14:47:58, Mauro
Andrea Non che qui da noi la Democrazia se la passi molto bene, diciamo che per fortuna siamo liberi di "parlarne!" Poi tra quello che diciamo e desideriamo noi cittadini Italiani e quello che chi governa fà c'è di mezzo il mare
17/06/2013 11:49:05, Claudio_VL
Giusto chiedersi se si finanzia un governo democratico o meno, con il nostro shopping. Ma forse e' anche giusto chiedersi quale quota del 7% di IVA singaporiana e del 21% di IVA italiana vada a risanare il debito pubblico, a finanziare investimenti strutturali, a creare crescita a lungo termine, e quanto denaro, di queste aliquote, vada invece a creare posti di lavoro per amici di amici, ville in posizioni spettacolari (nel pubblico demanio), e a fornire divertimenti per pochi sovvenzionati da tutti (il secondo elemento del "panem et circenses" di Giovenale). Mi pare che quel 21% abbia un impatto impercettibile.

Per dire, vivevo a Singapore quando, qualche anno fa, venne organizzato un festival musicale che vedeva come headliner i Nine Inch Nails. Nessuno parlo', ipotizzo', suggeri' di rendere "gratuito" quel concerto, che pure registro' il tutto esaurito e a cui tanti non riuscirono a partecipare: un concerto gratis significa un concerto pagato dall'amministrazione locale, cioe' da tutti, quindi TUTTI si ritrovano a pagare quel di cui POCHI fruiranno. Ed ero a Torino quando BB King si esibi' gratis in Piazza San Carlo, a spese del Comune (o provincia? O regione?). E poco tempo fa mi pare d'aver sentito critiche ad un'amministrazione locale che non ha sovvenzionato un concerto di Bruce Springsteen. Gli sprechi iniziano da qui, da amministrazioni locali che rendono gratuiti servizi ed eventi che, magari, chi utilizza potrebbe anche pagare. Per dire: qui in Inghilterra non ho trovato reti pubbliche wi-fi gratuite, ne' le ho avute a disposizione a Singapore o negli USA. A Settimo Torinese, invece, ti registri e ti connetti gratis alla rete comunale anche nei parchi... a costo zero per la comunita'?

Panem et circenses. Connessione internet gratis, tante tette e muscolosi toraci oliati in tv, un'occasionale amnistia, e siamo tutti felici. La via del consenso non e' cambiata, in duemila anni.
17/06/2013 14:27:50, Mauro
Sono quasi del tutto D'accordo ma non su "l'occasioane amnistia" perchè in un paese dove la Giustizia è ingolfata da quasi 10 milioni di processi tra civili e penali, o fai lavorare notte e giorno, Giudici, cancellieri, Avvocati, scrivani portaborse etc. etc. per i prossimi 10 anni (se Bastano) o l'amnistia è l'unica soluzione immediata per dare respiro e far concentrare i giudici su i processi veramente importanti, non solo ridarebbe un minimo di fiducia anche ad investitori esteri che attualmente preferiscono starsene alla larga dall'Italia perché se capita un'insoluto i tuoi soldi se ti va bene riesci ottenerli dopo una media di 7 anni. Ed in ultimo ma non ultimo per importanza la situazione delle carceri italiane che ormai assomigliano più a discariche sociali ed a luoghi di tortura, infatti siamo stati sanzionati più volte dall'unione europea per la giustizia e per le condizioni degradanti e disumane in cui vengono tenuti i detenuti.
10/02/2018 10:50:12, LoneWolf
Tutti a dare addosso all'antidemocratica Singapore, nessuno che apra bocca sulla dittatura che c'è in Cina. Sarà perché le la Cina è uno dei principali mercati per le esportazioni italiane, mentre verso Singapore esportiamo poco? Paura di irritare la casta che governa, opprime e silenzia la Cina?

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