Cronaca di una settimana su una narrowboat inglese
Per chi ama godersi la vita ed evitare attività estreme
16/05/2014 | Claudio_VL | 2 commentiUna settimana su una "narrowboat" inglese raccontata tramite Twitter (#VL_NarrowBoat). Partenza giovedi' 16/05 verso mezzogiorno, 284 km in auto fino a Whittington, dove prenderemo possesso, per sette giorni, di una narrow boat, una "barca stretta", progettata per usufruire della capillare rete di canali (larghezza massima sette piedi, cioe' 210 cm) scavati in Gran Bretagna durante la Rivoluzione industriale per facilitare il trasporto di carbone e merci. Percorreremo 92 miglia e passeremo 42 chiuse sul Llangollen Canal, salvo inconvenienti, sempre possibili quando uno non ha mai condotto un battello. Gia', perche' saro' io a "guidare" la barca, mentre mia moglie dovrebbe occuparsi di gestire le chiuse, che spesso non sono custodite, lungo i canali secondari.
Gli aggiornamenti di quest'escursione saranno visibili in questa pagina, recuperati su Twitter tramite l'hashtag #VL_NarrowBoat.
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Argomenti: battelli, cartoline, Inghilterra, narrow boat e canali britannici
Commenti (2)Commenta
Mi chiedo se anche in Francia abbiano l'approccio liberale dei britannici nei confronti delle collisioni tra battelli: nel Regno Unito, tanti ci hanno detto con grandi sorrisi (dopo che NOI li avevamo centrati!) che la navigazione nei canali e' un "contact sport", cioe' uno sport di contatto, come calcio, rugby, basket, etc. (in contrapposizione con tennis, nuoto, pallavolo, etc., che non sono "contact sport").
Varie "narrow boat" che abbiamo incontrato avevano a bordo famiglie in cui marito e moglie si alternavano alla guida, ma quando arrivano le chiuse ... quasi tutte le barche vedevano le mogli scendere e andare ad azionare le chiuse. Strano, perche' il compito di guidare la barca attraverso le chiuse e' di difficolta' e di fatica irrisoria, e' molto piu' faticoso e stressante gestire le chiuse.
Un articolo a caso
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