Riparare il tetto di un 'conservatory' inglese
Comprare casa. Riparare casa. Vendere casa. E poi comprare casa...
09/11/2015 | Claudio_VL | 4 commentiVivere in Inghilterra e' come vivere in Italia: prima o poi ti rendi conto che comprare una casa e' un investimento, che pagare un affitto equivale a buttare soldi dalla finestra ogni mese, e allora compri casa. E come in Italia, la casa che acquisti non e' che resti li', immutabile come una montagna, senza un pizzico di manutenzione. Le case inglesi a volte sono peculiari, altre volte sono proprio strane. Per esempio, prendiamo il conservatory.
E' un'estensione della casa, nel senso che non fa parte dell'edificio principale. Di solito ha ampie superfici vetrate (o in plexiglas), ed e' la stanza piu' luminosa della casa. Non ha doppi vetri ne' soluzioni per isolamento termico o acustico, per cui d'inverno e' freddo e d'estate e caldo. Nelle mezze stagioni, in compenso, ci si sta benino.
Dai, parlaci del tuo "conservatory"!
Il mio conservatory fa un po' pieta', lo dico in modo chiaro e diretto, cosi' non ci sono dubbi. Con la pista sud dell'aeroporto di Heathrow a due passi da casa, stare nel conservatory durante il giorno e' come stare all'aperto, per quanto riguarda il rumore.
Per la temperatura, invece, dipende dal sole: se la giornata e' soleggiata, il conservatory sara' piu' caldo della casa, sia d'estate (difetto) che d'inverno (pregio).
Ok, hai un conservatory. Il titolo dice che l'hai dovuto riparare. Come, cosa, dove, quando?
Tornati da un tour estivo a Roma, Firenze e Torino, entriamo in casa e troviamo sul pavimento del conservatory un pezzo di vetro lungo quaranta centimetri e una poltiglia di compensato e altra roba. E' successo che una crepa ha portato alla rottura di uno dei quattro pannelli in vetro del tetto, e ora abbiamo un bel casino sul pavimento. E un tetto che non e' a tenuta d'acqua (un po' piu' impermeabile dello zaino in cui non potevo trasportare pesci rossi, ma ... ci piove dentro, e non va bene).

Che bel casino. Costoso?
Abbastanza. Visto che il vetro era rotto, abbiamo pensato di rifare completamente il conservatory, e abbiamo contattato quattro ditte. I preventivi erano tra le 5.000 e le 10.000 sterline, a parte il tizio che ci ha suggerito di installare un conservatory largo quanto tutta la casa (quello attuale e' largo meta' casa, circa due metri e mezzo), alla modica cifra di 26.000 sterline (circa 34.500 euro).
34.500 euro. Bella cifra...
Non so se vi hanno detto che lavorare all'estero significa diventare ricchi e avere soldi che ti escono dalle orecchie e da altri orifizi. Beh, dimenticatevelo. In generale, se vivi in una Nazione con stipendi alti, il costo della vita sara' alto: ti ritroverai a pagare sette euro per un barattolo di Nutella. (Lo dico per i cioccolatomani: fate la scorta prima di lasciare l'Italia.)
Here comedy Roger to save the day
Roger e' un amico di vecchia data. Fa un lavoro "di concetto" (IT procurement), ma - come spesso capita con gli inglesi - nel suo tempo libero ama fare cose concrete. DIY, riparazioni, smontare le sue auto, cose cosi'. Soprattutto, e' geneticamente contrario a sprecare soldi. Vi hanno detto che gli scozzesi sono tirchi? Beh, anche gli inglesi stanno attenti a non buttare via le loro hard-earned pounds. Una sera di fine estate, parlando dei preventivi davanti a una bottiglia di Barbera - perche' bisogna far capire agli inglesi che non si producono solo Chianti e Pinot Grigio, in Italia - Roger prova a farci ragionare.
- Quante ore ci passi, ogni giorno, nel conservatory?
- Mah... forse due ore alla settimana. D'estate. D'inverno no, fa troppo freddo.
- OK. Diciamo che decidiate di prendere un preventivo medio, diecimila sterline. A lavori conclusi, la casa varra' diecimila sterline in piu'?
- No, ne dubito.
Ad un problema limitato - un vetro rotto - si addice una soluzione limitata, cambiare il vetro. E magari, gia' che ci siamo, riportare il tetto del conservatory alle sue condizioni originali, rimuovendo i pannelli di compensato (marci a causa di infiltrazioni) che, insieme ad una copertura di "roofing felt" (cartone catramato), era stato aggiunto (suppongo) per limitare il calore e/o la luce che arriva in salotto tramite il conservatory.
Contattiamo un vetraio, ordiniamo un pannello di vetro, 238 per 52 centimetri, centosette sterline. E poi ci mettiamo al lavoro.

Il tetto a riparazione non ancora iniziata.
Ti sdrai sulle assi, e lavori

"Battens" (assi omologate) appoggiate sul tetto del conservatory per lavorare. Il pannello di vetro danneggiato e' parzialmente esposto.
Vetro. Compensato. Cartone catramato.

Uno scellerato sandwich: i conservatory hanno il tetto in vetro, policarbonato o plexiglas, ma sempre trasparente. Uno dei precedenti proprietari della casa deve aver pensato che ci fosse troppo sole (in Inghilterra! Ma da dove veniva, dal Polo Nord?), e ha pensato bene di rendere tutto l'ambaradan opaco.

Rimosso il cartone catramato...

... ora si passa al vetro. Dei quatto pannelli, quello danneggiato e' il secondo da sinistra.
Pannello di vetro rimosso.

E' il momento di installare la nuova lastra di vetro, prezzo 107 sterline.
Il vetro e' stato sostituito

Dopo aver sostituito il pannello di vetro (il secondo da sinistra), il silicone va applicato - all'esterno e all'interno del conservatory - nei punti di contatto tra il vetro e le trave di supporto.
L'impalcatura

Due scale, un "batten". Niente di sofisticato.
Cena inaugurale

Dopo aver completato i lavori, ceniamo nel conservatory. Fa effetto, dopo tanti anni in cui il tetto e' stato opaco, ritrovarsi in una stanza in cui vedi la luce del sole dal tetto (non le stelle, visto che il vetro e' satinato).
Rimuovere i pannelli di compensato e cartone catramato non ha solo reso il conservatory piu' luminoso: l'intero salotto di casa e' ora molto piu' luminoso e vivibile.
Prince Michael Jackson approva

"Luminoso. Asciutto. Mi piace", disse il gatto. "Ora mi sdraio. Ecco, mi sono stravaccato sul pavimento."
Argomenti: casa e case, fai da te, foto Gran Bretagna, vivere in Inghilterra
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Per far capire quanto sia stato brutto il tempo, oggi: nel mese e mezzo/due mesi da quando ho completato il lavoro, non c'erano state infiltrazioni d'acqua. Zero. Nada. Nisba.
Vabbe', si sa che con le case il lavoro non e' mai finito (vedi sottotitolo della pagina... e' un ciclo continuo).
Un articolo a caso
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