Ricordare Atlanta, coi Falcons al Superbowl

Dieci anni fa ero ad Atlanta. E stasera gli Atlanta Falcons giocano nel Superbowl

05/02/2017 | Di Claudio_VL | Commenti: 0
- Finirai rapinato da una banda armata gay composta da neri evangelici.
- Eeeh?
- Appena arriverai ad Atlanta, verrai rapinato. E a rapinarti sara' una banda di afro-americani omosessuali di religione cristiana battista, dotati di armi automatiche.
- Vabbe' che e' sabato, Fulvio, ma sono solo le undici di mattina, e' un po' presto per iniziare a bere...
- Non ho bevuto. E' che Atlanta ha una popolazione composta in maggioranza ...
- Parti con uno spiegone? Un'altra volta? Ma dai...
- ... composta in maggioranza da afro-americani, e' piu' aperta della media delle citta' del Deep South americano riguardo ai gay, tanto che un "atlantino" su dieci e' LGBT. E la religione cristiana, denominazione protestante battista, la fa da padrone, in Georgia. E visto che Atlanta e' pur sempre negli USA, tutti sono armati. Quindi verrai rapinato a mano armata. Probabilmente i rapinatori useranno l'AR-15, la versione "civile" del leggendario M-16, visto in tutti i film sul Vietnam. Ce l'aveva Dudo, un mio compagno di scuola delle medie, l'M-16. Bell'oggetto, anche se le armi non mi piacciono.
- E allora smetti di parlarne. Non e' che tutti quelli che vanno negli USA vengano rapinati.




Nessuno mi rapino', alla fine. Nei due anni e qualche mese in cui vissi ad Atlanta non vidi nessuna arma da fuoco, nessun crimine, nessuno scippo. Non era un paradiso, c'erano (e ci sono ancora, immagino) aree in cui, fermo al semaforo, ti guardi nervosamente in giro aspettandoti che qualcuno salga a bordo della tua auto (per chi va negli USA: era downtown Atlanta, subito a sud del centro citta'). Posti come Turin, dove c'e' un'aria da american gothic e da povero bayou della Louisiana, nonostante non ci sia il Mississippi.

Turin, Georgia: una metropoli
Bei posti: il centro di Turin, Georgia, meno di duecento anime, piu' magari qualche zombie. Non e' in cima alla lista dei posti da visitare in Georgia, e se dovessero girarci un film, sarebbe intitolato "The Turin Chainsaw Massacre", probabilmente. Ma se ci andate, fatemi sapere se ci sono ancora questi strani diorami con le Barbie.


Noi che camminiamo ad Atlanta


Eravamo a Sandy Springs, ridente sobborgo (i sobborghi sanno solo ridere, non sono mai sorridenti o imbronciati) a nord di Atlanta. Ad Atlanta, e in tutte le citta' degli USA che non si chiamino New York o Boston, la gente non va da nessuna parte a piedi: se cammini e' perche' sei messicano, o perche' ti si e' guastato il veicolo, o perche' sei appena arrivato negli USA e ancora non hai l'auto, e vuoi vedere i dintorni come puoi. Beh, nei dintorni non c'e' niente. Gli Stati Uniti non sono fatti per camminare, non sono Bruges, o Arezzo, o Edimburgo, dove puoi fare tanto e vedere tanto andando in giro a piedi. Non ci sono villaggi all'inglese, col classico "corner shop" in cui puoi comprare di tutto. Non hanno i portici di Torino per proteggerti dalla pioggia (che comunque non e' frequente, ad Atlanta), o i corridoi con shopping mall di Singapore per proteggerti dal caldo torrido (che c'e', ad Atlanta). Se non hai l'auto, sei un naufrago nell'oceano. E i mezzi pubblici (gli autobus e Marta, la metropolitana) di solito non ti portano dove vuoi andare.



A Sandy Springs il negozio piu' vicino era Kroger, un supermercato a mezz'ora di cammino. Ovvio che ho finito col comprare un'auto e prendere la patente statunitense!

Cos'ho fatto, cosa ho visto, in due anni e qualche mese ad Atlanta?

Ho visto temperature tra i -7 e i 41 gradi. Sono andati in auto a Savannah, New Orleans e nel West. Ho visto un amico dire "ci vediamo tra cinque minuti in riunione", e poi non e' arrivato perche' l'hanno licenziato. Ho visto svanire lo stereotipo dell'americano sempliciotto (ed ero in Georgia, non a New York!). Ho mangiato tanto, ho mangiato bene, ho messo su sette chili. Ho passato tanti weekend nelle cabin (baite) sui monti Appalachi. Ho visto tassisti che guidavano con la tv 15" accesa. Uno sconosciuto che mi ha offerto il suo cellulare per ordinare cibo quando ho scoperto che i ristoranti erano gia' chiusi quella sera. Ho conosciuto ragazze israeliane che odiavano i tedeschi perche' il passato non passa mai, e americani che odiano l'Iran per la storia dell'ambasciata. Ho conosciuto una splendida coppia, lui iraniano, lei cinese. Ho incontrato romeni piu' eleganti degli italiani, e italiane con stivali di pelle lunghi come quelli da pescatore, ma non altrettanto carini.



Ho visto l'Italia vincere un Mondiale, vergognandomi di Materazzi. Sono entrato nella prigione di Hannibal Lektor (no, non e' un errore: parlo del film di Michael Mann), che poi e' un museo d'arte. Ho visto tante foreste, tanti deserti, tanto spazio vuoto, alla faccia di quelli che pensano che negli US of A ci sia troppa gente. Ho visto piantagioni di cotone ai confini con l'Alabama, e diciotto repliche del Generale Lee di Hazzard, e marines gracili e con gli occhialini di ritorno da un tour of duty in Afghanistan.



Ho visto cose ... ho visto americani pazienti. Ma non pazienti come quando qualcuno vi racconta per la duecentesima volta una storia e voi lo ascoltate con pazienza, sollevando appena il sopracciglio destro per dirgli "Questa la so, ma sono un vero amico quindi t'ascolto lo stesso anziche' tirarti il DVD di Ricomincio Da Capo sui denti". No, pazienti sul serio. Un collega inglese, al pub, che lascia la nostra tavolata per andare ad attaccare discorso con una ragazza bellissima, a due tavoli di distanza da noi, fregandosene che vicino alla ragazza c'e' il di lei fidanzato, uno enorme con braccia come due barili e la testa grossa come una Smart, e quello non dice niente, osserva la scena incredulo.



La squadra di football di Atlanta, i Falcons, ha giocato nel Superbowl una volta sola, nel 1998, e ha perso. Ma nel 2006 in ufficio c'era ottimismo: Michael Vick aveva corso per oltre mille yards nella stagione precedente. Mille yards non sono tantissime, per un running back (i tizi che prendono la palla e s'infilano nei 'buchi' che si creano nel muro di manzi davanti a loro, per poi correre - salvo placcaggi - verso il touch-down), ma erano una cifra enorme per un quarterback, come appunto Vick.

Per i meno esperti: il quarterback di solito e' 1) un tizio alto che 2) tira lontano il pallone, 3) da cui non ci aspetta che sappia correre, e 4) che ha una fronte molto alta, come testimoniano queste foto:



Con Michael Vick tutto sembrava possibile, per gli Atlanta Falcons: Vick era un super-atleta, bassino per il suo ruolo (183 cm), pero' costruito fisicamente come un running back: robusto e veloce. Aveva pero' la tendenza a mettersi nei guai, come scoprire googlando "Ron Mexico" o visitando la sezione "Early controversies and crimes di Wikipedia. Nell'estate del 2007, prima dell'inizio del campionato, Vick viene arrestato per il suo ruolo nei combattimenti clandestini tra cani, e per aver personalmente eliminato (vi risparmio i particolari) una mezza dozzina di cani sconfitti. Prigione, i Falcons lo licenziano e si ritrovano senza un quarterback decente fino al 2008.

Nella stagione del 2007 continuano i disastri: l'allenatore Bobby Petrino abbandona la squadra a tre giornate dalla fine, lasciando un bigliettino negli spogliatoi. Probabilmente c'era scritto "Vi odio tutti, me ne vado!".

Poi, nel 2008, dopo un repulisti generale a livello dirigenziale, i Falcons selezionano il quarterback Matt Ryan (e' quello con gli occhi spiritati nella foto sopra). Lentamente, la squadra migliora, fino alla stagione 2016, in cui l'attacco guidato da Ryan segna 540 punti (solo sei squadre hanno segnato di piu' nell'intera storia della NFL) e porta la squadra nei playoff, nonostante una difesa-colabrodo (27esima su 32 squadre). Poi nei playoff si sveglia anche la difesa, e i Falcons si ritrovano al Superbowl numero 51, che si giochera' tra poche ore a Houston, Texas. Di fronte a loro avranno i New England Patriots.

Chi vincera'? La miglior difesa dell'anno (quella dei Patriots) contro il miglior attacco (quello dei Falcons). I Patriots hanno un vantaggio, sono abituati a vincere: quattro vittorie al Superbowl dal 2001 ad oggi, piu' due sconfitte, sempre con Bill Belichick come allenatore e Tom Brady (quello con Trump) come quarterback. E ovviamente i Patriots devono perdere. Perche'?

1) Perche' in uno stato liberale come il Massachusetts, probabilmente tre persone in tutto hanno votato per Donald Trump, e chi sono? Il padrone dei Patriots, (Robert Kraft), l'allenatore (Belichick) e il quarterback (Tom Brady).
2) Perche' Belichick e' probabilmente il migliore coach della NFL di tutti i tempi, ma e' anche l'imperatore Palpatine in incognito.
3) Perche' Brady e' ricco, carino, ha sposato la modella Gisele Bundchen, e col nome che si ritrova finira' a fare il senatore ("Senator Tom Brady, R"). Se c'e' un minimo di karma nell'universo, Brady e i Patriots devono perdere questo Superbowl.

Nella foto: una chiesa di Atlanta in cui si sta pregando in questo esatto momento perche' i Falcons vincano il Superbowl.
Argomenti: Atlanta, football americano, foto Stati Uniti, Georgia, vivere negli USA

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