Là dove c'era un fiume ora c'è Fleet Street
Giornali, chiese e bordelli, dragoni e finanziarie
08/01/2016 | Claudio_VL | 2 commentiFleet Street è una strada di Londra in cui ho lavorato la scorsa estate. Arrivarci tutti i giorni da Heathrow richiede un po' di tempo, ma se siete a Londra, una visita a Fleet Street puo' essere interessante.
Fleet Street è nella City, il distretto finanziario di Londra. Non si chiama cosi' in onore della flotta: prende invece il nome dal fiume Fleet, uno dei tanti affluenti del Tamigi che ora scorre sottoterra (insieme, tra gli altri, ad un fiume chiamato Mosella!).
Perché i banchi della chiesa dedicata a Santa Brigida d'Irlanda (St. Bride's Church) hanno targhette con i nomi dei giornali britannici?
"Fleet Street" non è solo il nome di questa strada. Qui, intorno all'anno 1500, l'olandese Wynkyn de Worde aprì una stamperia, il primo passo di un processo che portò i maggiori giornali londinesi a stabilirsi in Fleet Street. O forse sara' stata la presenza di numerosi bordelli in zona, a favorire la popolarita' di Fleet Street?
Immaginiamoci la routine di un giornalista londinese del XV secolo: scrivi articolo, vai al pub (il social network di quel tempo) per invitare gente a
Sia come sia, nel tempo il termine "Fleet Street" è diventato sinonimo di "stampa britannica".
Temple Church
St. Bride.s Church non è la sola chiesa a Fleet Street. Temple Church (foto qui sotto) venne eretta nel XII secolo dai Cavalieri Templari, e svolse la funzione di tesoreria reale per il re Giovanni Senzaterra nel secolo successivo. La pianta della chiesa è rotonda, e la chiesa è di proprieta' dell'Inner Temple e del Middle Temple, due Inns of court (istituti professionali per penalisti e giudici).
Fleet Street, oggi
Negli anni Ottanta, l'industria editoriale si trasferì in aree meno costose, e Fleet Street divenne popolare con le aziende del settore finanziario: banche d'affari, studi legali, grandi aziende contabili. Un nome per tutti: Goldman Sachs ha la sua sede a Fleet Street.
Ora Fleet Street è un misto di edifici moderni e antichi. Pub del XVII secolo come Ye Olde Cock Tavern e Ye Olde Cheshire Cheese, un ponte di vetro, cortili segreti, le Alte Corti che paiono uscite da un film di Harry Potter, qualche negozio di articoli di lusso, tante catene gastronomiche, per lo più giapponesi. Il che magari è comprensibile, visto che negli anni Ottanta e Novanta il sushi era il cibo preferito degli yuppies, oltre ad essere il soprannome di un noto cacciatore di replicanti (*). Poi è freddo, quindi si può trangugiare in fretta per poi tornare in ufficio.
Bello il ponte di vetro che collega Peterborough Court e Mersey House.
Come si arriva a Fleet Street?
Se sei davanti alla cattedrale di Saint Paul, prosegui dritto (verso ovest) e ti ritroverai in Fleet Street.
Se sei al Consolato Italiano di Londra, in Farringdon Street, esci. Gira a destra e prosegui fino al primo incrocio: la strada sulla destra è Fleet Street.
Le fermate della metropolitana più vicine sono Temple, Chancery Lane e Blackfriars. Le stazioni ferroviarie più vicine sono Blackfriars e City Thameslink.
Temple Bar Memorial, Regina Vittoria
Nel piedistallo sotto il dragone si trovano due sculture raffiguranti la Regina Vittoria (nella foto) e suo figlio Edoardo VII, Principe di Galles, amante dei piaceri della vita (cibo, donne), ma capace anche di regnare in modo serio per nove anni (19010-1910).
Il pub The Black Friar
Non è in Fleet Street, ma The Black Friar è a due passi, al 174 di Queen Victoria Street, e merita di essere visitato, o anche solo osservato dall'esterno. Costruito intorno al 1875 e ristrutturato nel 1905, i suoi interni sono stati decorati dallo scultore Henry Poole.
Quello che mi attira, in quest'edificio, è il fatto che si restringe fino ad essere largo quanto una porta (non è stretto quanto la famosa fetta di polenta di Torino, ma la forma peculiare del Black Friar è valorizzata meglio)
Conclusioni
Una passeggiata di un paio d'ore a Fleet Street vi offrirà l'opportunità di vedere posti inusuali e scattare foto diverse da quelle dei vostri conoscenti. "Ma sei sicuro che sia a Londra", vi diranno. Certo, basta allontanarsi da Trafalgar Square, Piccadilly Circus e Leicester Square per lasciarsi alle spalle la marea di turisti italiani che affolla Londra.
Buon viaggio!
(*): Se amate Blade Runner, festeggiate! Oggi viene attivato Roy Batty!
Argomenti: destinazioni, foto Gran Bretagna, Inghilterra, Londra e dintorni
Commenti (2)Commenta
09/01/2016 15:07:36, Jonathan65
Ecco proprio ciò che mi piacerebbe se dovessi fare un viaggio a Londra evitare i luoghi scontati e più turistici, ma le particolarità che rendono l'idea della vera natura della città.
11/01/2016 16:50:34, Claudio_VL
Jonathan,
Stavo per avventurarmi in una lunga spiegazione di come e dove trovare angoli di Londra che diano l'idea della "vera natura della città", poi ho rinunciato. Perché in città come Londra, New York, Roma, Parigi, Milano, la "vera natura" del luogo e' (anche, soprattutto) turistica, e alla fine ti ritrovi a cercare qualcosa che e' un costrutto della tua (mia, nostra) immaginazione: la "vera Londra", o la "vera Roma", o la "vera Parigi". Quando poi l'essenza di queste metropoli e' la transitorietà, l'essere piene di gente che arriva da altri posti e andrà altrove. Com'era il titolo di quel film comico dell'82? "Si ringrazia la regione Puglia per averci fornito i milanesi". Alcuni dei torinesi più torinesi che conosco sono siciliani e calabresi. E tanti londinesi sono indiani, polacchi, trinidadiani.
Trattandosi di un sito dedicato ai viaggi e non (solo) all'antropologia spicciola, chiudo con una promessa: pubblicherò qualcosa su qualche angolo poco noto di Londra. Prima o poi, senza fretta.
Stavo per avventurarmi in una lunga spiegazione di come e dove trovare angoli di Londra che diano l'idea della "vera natura della città", poi ho rinunciato. Perché in città come Londra, New York, Roma, Parigi, Milano, la "vera natura" del luogo e' (anche, soprattutto) turistica, e alla fine ti ritrovi a cercare qualcosa che e' un costrutto della tua (mia, nostra) immaginazione: la "vera Londra", o la "vera Roma", o la "vera Parigi". Quando poi l'essenza di queste metropoli e' la transitorietà, l'essere piene di gente che arriva da altri posti e andrà altrove. Com'era il titolo di quel film comico dell'82? "Si ringrazia la regione Puglia per averci fornito i milanesi". Alcuni dei torinesi più torinesi che conosco sono siciliani e calabresi. E tanti londinesi sono indiani, polacchi, trinidadiani.
Trattandosi di un sito dedicato ai viaggi e non (solo) all'antropologia spicciola, chiudo con una promessa: pubblicherò qualcosa su qualche angolo poco noto di Londra. Prima o poi, senza fretta.
Un articolo a caso
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