MCN e il curioso caso di Valentino Rossi

Nemo propheta in patria, o quasi

23/03/2019 | Claudio_VL | 0 commenti

Stavo facendo la spesa al Waitrose di Egham, vicino all'università Royal Holloway, e mi sono trovato davanti ad una copia di MCN (MotorCycle News) con il faccione sornione di Valentino Rossi al centro della copertina, e dietro Dovizioso, Marquez, Crutchlow e Lorenzo. Sotto la foto, la frase virgolettata "This is my year" attribuita allo sportivo di Tavullia.

Siamo nel 2019, Rossi ha compiuto quarant'anni un mese fa. A memoria, mi pare abbia vinto il suo ultimo campionato mondiale (finora) dieci anni fa, nel 2009, e negli ultimi anni le vittorie in gara sono state poche. Pensare che possa vincere il mondiale della MotoGP quest'anno è come minimo molto ottimistico, ma secondo me MCN (e chi ha deciso la sua copertina) ci crede, che VR46 possa vincere. E mi è venuto da pensare all'adorazione che i media stranieri anno per Valentino Rossi.

In Italia pensiamo che Rossi goda di un'attenzione speciale da parte dei media nazionali per chissà quale ragione: perché fa il simpatico, perché si presenta come "uno di noi", perché ha un carisma naturale. Pochi si rendono conto che Rossi è meno popolare in Italia che all'estero: in Inghilterra, già intorno al 2001 o 2002, dopo i primi mondiali vinti, si dava per certo che Rossi fosse il più grande motociclista di tutti i tempi, col tipico entusiasmo dei giornalisti specializzati britannici (o con l'istinto per le frasi ad effetto tipico dei tabloid britannici?).

In quegli anni in Italia pensavamo che, prima di superare Giacomo Agostini e altri campioni che hanno lasciato un segno non solo coi successi (Roberts, Spencer, Ubbiali, Pasolini, Schwantz, Doohan), Rossi avrebbe dovuto fare ancora tanta strada. E poi c'era l'ostacolo del tifo italico frammentato in tante fazioni: chi pensa che Loris Reggiani dovrebbe avere un monumento nella piazza centrale di ogni città italiana, chi crede che se Biaggi non fosse stato ostacolato da complotti avrebbe vinto ogni anno, chi ha avuto due figli e li ha chiamati Cada e Lora. E quelli che vogliono vedere una moto italiana vincere, non importa chi la guidi, magari non vedono di buon occhio Rossi perché ha lasciato l'Aprilia e non ha avuto successo con la Ducati.

E alla fine, a 40 anni Rossi gode comunque di maggiore apprezzamento all'estero che in Italia.


Argomenti: giornalismo, motomondiale, personaggi, sport, vivere in Inghilterra

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