Come esaurire la pazienza di un automa della pubblica amministrazione taiwanese
Io, robot, stanco
08/08/2020 | Claudio_VL | 0 commentiGiorni fa ho dovuto andare all’ufficio anagrafe di Taoyuan, città taiwanese di mezzo milione di abitanti (due milioni con l’area limitrofa). All’ingresso ho trovato un bel robot, abbigliato alla taiwanese, col gilet per sopravvivere all’aria condizionata.
Il robot non è Herbie di Asimov, o un automa capace di riflessioni cartesiane: è lì per indirizzare gli utenti nella giusta direzione, visto che ci sono una trentina di sportelli solo al primo piano, e ci sono altri sei o sette piani.
Il povero robot non si aspettava un utente straniero: ho provato a chiedergli “ni schuei inguen ma?” (parli inglese?) una trentina di volte, e alla fine si è stufato. Era esaurito. Stanco, senza più voglia di vivere.
Il robot e' un modello Pepper della SoftBank Robotics.
(No, non è vero, è stato spento alle 17:30 a fine giornata lavorativa. Ma mi pareva più divertente umanizzarlo un po’)
Argomenti: cose taiwanesi, Taiwan, tecnologia
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