Parcheggi meet and greet, una truffa all’inglese
La scelta del parcheggio in aeroporto non è mai facile
10/08/2023 | Claudio_VL | 0 commentiIn America lo chiamano Valet Parking, nel Regno Unito si chiama meet and greet: arrivi con la tua auto in aeroporto, in albergo o al ristorante, lasci le chiavi ad un dipendente del parcheggio che è lì ad aspettarti, che guiderà la tua auto fino al parcheggio (a pagamento, protetto, probabilmente lontano). In questo modo non devi perdere tempo per raggiungere il parcheggio, vai direttamente al ristorante / albergo / area partenze dell’aeroporto. È una modalità di parcheggio che permette anche di stipare molto più auto in molto meno spazio, in quanto i dipendenti del parcheggio possono piazzare le vetture molto più vicini e in doppia / tripla / quadrupla fila, pianificandone in anticipo la posizione in base agli orari in cui i clienti avranno bisogno di riavere le proprie auto.
Quello del meet & greet / Valet Parking è un sistema perfettamente legale, pratico e affidabile, e funziona se ti affidi al parcheggio ufficiale di un aeroporto / albergo / ristorante. Se invece inizi a cercare di risparmiare appoggiandoti su aziende sconosciute, iniziano i rischi, perlomeno qui in Inghilterra.
In una puntata del programma televisivo Rip Off Britain, trasmesso dalla BBC pochi giorni fa, una vittima di truffa ha presentato il suo caso: aveva prenotato un parcheggio vicino all’aeroporto di Heathrow, arrivato in aeroporto ha dato le chiavi al greeter (la persona incaricata di portare l’auto nel parcheggio). Durante la sua vacanza di alcune settimane, quella vettura è stata multata sette volte per essere entrata nella zona traffico limitato di Londra senza pagare il pedaggio obbligatorio. Al ritorno dalla vacanza, il signor X (la vittima) ha trovato inoltre che l’auto aveva percorso molti miglia, e all’interno della vettura c’era spazzatura e residui di cibo: ulteriore prova che la sua auto era stata utilizzata da qualcuno durante il periodo in cui avrebbe dovuto rimanere in un parcheggio.
Il signor X sta ancora cercando di ottenere un rimborso dall'azienda del parcheggio per servizi non prestati, e per le multe ricevute dalla vettura nella zona a traffico limitato di Londra. La sua preoccupazione maggiore pero' e' un'altra: la vettura potrebbe essere stata utilizzata anche per attività illegali, tipo - come minimo - rifornimenti di carburante senza pagare.
Magari e' ovvio, ma lo dico lo stesso: se paghi per ottenere un servizio (il parcheggio di una vettura in un'area chiusa), e poi quel servizio non viene erogato, siamo di fronte ad una truffa.
La situazione locale, qui
Qui a Stanwell Moor, piccolo paesino di milletrecento abitanti a meno di un chilometro dal Terminale Cinque dell’aeroporto di Heathrow, si dice che tante delle auto parcheggiate lungo le strade del paese siano appunto auto per le quali è stato pagato un parcheggio ad un’azienda, che però non le ha trasportate in un’area chiusa, ma le parcheggia semplicemente davanti alle case delle persone. La mia auto è appunto bloccata, da dietro, da un’auto che è parcheggiata qui da 10 giorni e che non appartiene a nessuno della zona.
La scorsa settimana c’è stato un incontro pubblico nella village hall di Stanwell Moor per discutere, tra le altre cose, della scarsità di parcheggi a causa delle auto dei non residenti. Caciara e nessuna conclusione. Quelle surprise...
Suggerimenti per evitare truffe coi parcheggi "meet & greet"
1) Al momento della consegna delle chiavi, chiedete una forma di identificazione e una ricevuta (su carta intestata o biglietto prestampato con nome e dati dell'azienda del parcheggio);
2) Fotografate l'indicatore del carburante e il contachilometri, per verificare se al ritorno ci saranno dati realistici;
3) Già che ci siete, scattate qualche foto anche all'interno e all'esterno della vettura, in modo da evitare di sentirvi dire "quell'ammaccatura c'era già quando Lei ci ha consegnato l'auto"...
4) Verificate che l'azienda sia affidabile: se non la conoscete, visitatene il sito, leggete la pagina dei contatti, verificate che l'azienda abbia una partita IVA o, visto che parliamo del Regno Unito, un codice VAT;
5) In aeroporto, la ditta ha un banco e dipendenti in divisa aziendale (non dico in livrea, ma quantomeno con una felpa o maglietta col logo dell'azienda), oppure c’è solo un tizio anonimo che attende solo voi?
Note
- L'episodio di Rip Off Britain citato in questa pagina e' questo.
Argomenti: aeroporti, auto, Gran Bretagna, Heathrow e dintorni, truffe