San Valentino a Göteborg, due anni fa
Un viaggio a sorpresa in Svezia
19/02/2025 | Claudio_VL | 0 commentiSan Valentino è appena passato. Non l’ho mai sopportato, il giorno di San Valentino: sia quando non avevo la ragazza, sia quando ce l’avevo, ho sempre trovato assurdo celebrare con costosissime rose, stucchevoli biglietti di auguri e banali frasi fatte una cosa piuttosto importante come l’amore, o quantomeno la passione carnale. Ma per me La mosca di David Cronenberg e’ una delle più belle storie d’amore viste al cinema, quindi magari sono io a pensare in modo strano.
Stazione ferroviaria di Göteborg, di fronte all'hotel in cui siamo stati
Ho iniziato ad apprezzare San Valentino una ventina d’anni fa, quando la mia ragazza (poi diventata mia moglie) ha iniziato ad organizzare dei viaggi a sorpresa in occasione del weekend più vicino al 14 febbraio. Questa volta vediamo qualche foto scattata a Göteborg, in Svezia, due anni fa, durante un weekend freddo e con un bel sole. Altri nomi con cui Göteborg è nota sono Gothenburg e Gotemburgo; è la seconda città della Svezia e ha circa 600.000 abitanti (un milione contando anche la periferia).
Una cosa inusuale e spiazzante, a Göteborg, è l'assenza di indicazioni stradali o turistiche in inglese.

Alcune parole svedesi sono facili da ricordare:
- torg = piazza
- gata = via
- väg = strada
- bro - ponte
- ö, holm = isola
- kyrka = chiesa
Per altre sarebbe utile conoscere la storia della città e i suoi edifici più famosi: Feskekôrka, nonostante feske significhi "pesce" e kôrka significhi "chiesa" nel dialetto di Göteborg, è lo storico mercato del pesce, in un edificio che ricorda molto una chiesa neo-gotica.
Non sento, non vedo, non parlo. Opera d'arte su colonne d'acciaio.

Una passeggiata intorno a zero gradi centigradi ci ha portati fino al porto. Oltre ad uno splendido veliero e a edifici moderni e maestosi, tenete presente il Göteborgsoperan, l'Opera di Göteborg (alle mie spalle, non visibile nella foto, scattata qui. Anche se non vi interessa la musica, c’è l'unico gabinetto gratuito della zona...

Il veliero si chiama Barken Viking, è del 1906 ed è ora un albergo.
Dettaglio del cacciatorpediniere Småland (J19), ritirato dal servizio nel 1979, è un museo galleggiante. I due oggetti vagamente somiglianti alle bombe volanti V-1 della seconda guerra mondiale sono dei missili anti-nave Saab Rb 08.

Un tram nella zona della stazione ferroviaria. Girare in tram è il modo più pratico per vedere Göteborg senza camminare troppo e senza congelare.

Casetta nel parco botanico Garden Society of Gothenburg (Trädgårdsföreningen), a due minuti dall'hotel (Radisson Blue Scandinavia).

Alberi e serre nel parco.

Ingresso della Palmhuset, "casa delle palme", un tipo di serra divenuto popolare nel XIX secolo: con struttura in acciaio e vetro, era più alto delle serre e dei conservatory precedenti, in modo da poter ospitare non solo piante basse ma anche alberi, palme comprese. In questa serra sono presenti alberi alti oltre dieci metri.

Palme, appunto, nella Palmhuset.

Tavolini e sedie. Non ricordo se ci fosse un caffè o un bar, all'interno della serra, ma è in ogni caso un luogo confortevole e caldo, cosa molto gradita quando fuori la temperatura è intorno allo zero.

Tramonto sullo Stora Hamnkanalen, che è - indovina - a due passi dal solito hotel. Una delle cose migliori dei Radisson Blu è che di solito hanno prezzi ragionevoli e, soprattutto, sono nel centro delle città, il che aiuta a fare brevi escursioni con uno zaino leggero con frequenti rientri in hotel, anziché dover uscire la mattina con tutto il necessario per un'escursione che durerà tutto il giorno.

In caso ci fossero dei dubbi: gradisco gli hotel Radisson Blu, ma sono io che pago loro, per i miei pernottamenti, non sono loro a pagare me per menzionare quell'azienda.
Letto, camera d'albergo, foto scattata quasi al buio.

Göteborgs stadsmuseum, il museo della città di Göteborg. Edificio del XVIII secolo.

Domenica andiamo in traghetto a Styrsö, una delle tante isoli dell'arcipelago intorno a Göteborg. Arriviamo al porto in tram, prendiamo un piccolo traghetto - mare tranquillo, niente mal di mare - e raggiungiamo l'isola. Presso il molo c’è un ristorantino greco-svedese gestito da una coppia (lei, cuoca, è greca, lui, cameriere e manager, è svedese), mangiamo e raccogliamo informazioni sull'itinerario della giornata (*).

... e dire che quando viaggiavo in moto tenevo sempre, nella busta trasparente in cima alla borsa da serbatoio, delle mappe (fotocopie) con tracciato l'itinerario da seguire, con note sugli incroci in cui svoltare, e calcolavo il consumo medio della moto dopo ogni pieno. Ora sono molto più rilassato.
L'isola di Styrsö ha basse colline. Non sono consentite auto sull'isola, e i pochi esercizi commerciali usano, al massimo, l'Ape della Piaggio. Se sei un turista, questa piccola isola la giri a piedi o in bici. I residenti, invece, usano anche questo strano veicolo, un ciclomotore a tre ruote con piano di carico, chiamato flakmoped in svedese o lastmoppe nel dialetto locale: mi pare significhino "motorino con piano di carico" e "moto-carrello". Sia come sia, non sono ciclomotori "fighi". Tra l'altro, non sono certamente elettrici.

Un altro porto a Styrsö, questo è a nord-ovest. Graditissimo il gabinetto pubblico nascosto dietro ad un piccolo edificio senza chiare indicazioni, qui (le immagini su Google Street View sono del 2011, l'edificio è molto differente, ora).

Sole, isolette e navi nel Kattegat, lo stretto che separa Svezia e Danimarca. Al di la', a circa settanta chilometri, c’è Frederikshavn.

Percorrendo l'isola a piedi abbiamo notato che non ci sono tantissimi turisti, e che alcuni residenti locali non sono abituati a vedere degli estranei, per cui possono essere piuttosto "bruschi" quando comunicano con voi. Passando alle cose positive: è possibile pernottare sull'isola. Dovrebbero esserci, in base ad una lista trovata nel porticciolo, una pensione (13 camere doppie), un bed & breakfast (4 camere), un "bed & kitchen" (che immagino sia un modo per dire "self catering") con 18 posti letto, e ci sono 15 stanze presso la Styrsö Missionskyrka, una chiesa missionaria che ospita anche ritiri spirituali.
Una casetta molto pittoresca, sempre sull'isola di Styrsö.

Tornati in città, a Göteborg, visitiamo la cattedrale, dedicata a re Gustavo Adolfo, che fondò la città nel 1621.

Mi è piaciuta, Göteborg? Si'. Ci tornerei? Volentieri, e potrebbe capitare questo weekend: questo venerdì partiremo per l'annuale "viaggio a sorpresa", ed è già capitato di tornare in posti che avevamo visitato, come successe con l'Islanda.
Argomenti: racconti, Scandinavia, Svezia, viaggio a sorpresa per San Valentino
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