Cose che ho notato al Destination Travel Show 2025 a Londra

05/02/2025 | Claudio_VL | 0 commenti

Giorni fa sono ho visitato Destinations: The Holiday & Travel Show, all'Olympia a Londra. Ci ero già stato nel 2012 ("Presenze italiane a Destinations: The Holiday & Travel Show? UNA.") e 2016 ("Una fiera del turismo: Destinations Travel Show, Londra 2016"). Anziché raccontarvi tutti gli stand presenti vi offro alcuni spunti, magari non interessano solo a me.

1) Una sola regione italiana presente, la Sicilia, con uno stand piuttosto piccolo. Probabilmente l’Italia ha turisti a sufficienza, anzi, ne ha troppi, e vuole solo convincere i più “risparmiosi” a starsene a casa e più spendaccioni a passare più tempo nel Belpaese.

2) Ho trovato varie aziende che si occupano di viaggi individuali, per single o anziani, ma comunque non per famiglie. Il che mi ha fatto ripensare ai viaggi che ho fatto da solo, prima di conoscere mia moglie: il problema dei viaggi organizzati e’ che sono organizzati da qualcun altro. Anche quando sono organizzati da me, li gradisco a malapena: non mi piace non poter visitare qualcosa perché non è nell’itinerario. Il bello del viaggiare da soli, per me, è che a un certo punto puoi decidere che hai visto abbastanza e smettere di girare, magari perché sei in un posto in cui vuoi stare il più possibile, oppure perché hai incontrato delle persone con cui vuoi passare tutto il tempo che hai a disposizione, e anche di più. Con un viaggio organizzato diventa difficile effettuare variazioni durante il viaggio. Quando sei da solo, puoi cambiare il senso del viaggio ad ogni bivio.

3) Gli stand statali o regionali non sempre erano presenziati da personale provenienti da quelle aree: ho provato a rivolgermi nel mio modesto cinese mandarino al personale dietro al banco della Taiwan Tourism Administration, e ho scoperto che non parlavano cinese. Altrove ho trovato un italiano che cercava di convincere un inglese a usare la parola "hiking" per qualcosa di differente da quel che significa in inglese. Convinto, eh?

4) Nell'enorme stand di un tour operator britannico ho apprezzato molto i gianduiotti e i bicchierino di Barolo a disposizione dei visitatori. Poi ho incontrato una signora italo-inglese, autrice di libri sulla cucina italiana e sull'Italia in generale, che aveva appena presentato al pubblico un itinerario piemontese; mi ha raccontato una singolare storia con protagonisti Camillo Benso conte di Cavour, l'ambasciata italiana a Londra e un tesoro composto da eccelse e inestimabili bottiglie di Barolo. Indagherò.

5) Non ho visto Simon Calder, autorevole e molto "alla mano" esperto di viaggi dell'Independent. Peccato!

6) Il pubblico presente alla fiera pareva composto, principalmente, da persone benestanti e in pensione (o con la mattinata libera), decise a organizzare un viaggio in giornata. Che fosse in India, in Erzegovina o in Alaska. Relativamente pochi, a occhio, gli influencer. Vorra' dire che questi ultimi vanno dove vien detto loro di andare (gratis)?




Argomenti: eventi, industria del turismo, Londra e dintorni, pianificare, tour operator

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