Appunti sul National Trust durante una visita a Basildon
22/01/2025 | Claudio_VL | 0 commentiTipico sabato di gennaio nell’Inghilterra del sud: grigio, con temperature poco sopra lo zero, ideale per stare sul sofà con una cioccolata in mano mentre si lavora ad un puzzle o si guarda qualche classico in tv. Oppure per fare una passeggiata in una proprieta’ del National Trust.
Basildon Park, ingresso della magione visto dal sentiero (in salita) dopo il parcheggio
“We should get our National Trust money's worth”, dice mia moglie. La tessera annuale del National Trust costa £91,20, quindi oltre 109 euro; la nostra scade in marzo, per cui in questo periodo dell’anno di solito verifichiamo se siamo in attivo o no, se abbiamo visitato un numero sufficiente di parchi e ville del National Trust per recuperare l’investimento. Ne bastano poche, di quelle visite, soprattutto se si visitano dei siti particolarmente costosi (ne ho scritto in La tessera del National Trust conviene a chi visita l’Inghilterra?), ma ci piace essere molto in attivo, rispetto alla spesa fatta. E una visita ad una villa patrizia con parco aiuta anche ad essere fisicamente attivi, per cui ieri siamo andati a Basildon Park, vicino a Reading, nel Berkshire, ingresso 17£ (19 dal primo marzo 2025).
Non sto a rifarvi la storia della casa, che potrete rileggere online oppure visitandola. Solo alcuni aneddoti, raccontatici dai tanti volontari del National Trust, tutti gentili e disponibili a spiegare, rispondere, cercare informazioni per i visitatori.

La "casa", una splendida villa in stile architettonico palladiano, risale al XVIII secolo ed era in rovina dopo la seconda guerra mondiale, periodo in cui villa e parco vennero utilizzati come caserma, area per esercitazioni con carri armati e prigione per prigionieri di guerra. Nel 1952 "non c'era nessuna finestra che non fosse stata riparata con cartone o compensato", dice un volontario. La famiglia Iliffe (Edward Langton Iliffe e sua moglie, Renée Merandon du Plessi ), diventata ricca nel settore della stamperie, acquisto' la casa subito dopo, la restauro' nei successivi 25 anni, e nel 1978, visto che non avevano figli, la dono' al National Trust, il cui mission statement è "proteggere e mantenere luoghi storici e naturali per il beneficio di tutti". A questo punto ci vorrebbe una battuta cinica, da italiano scettico nei confronti dei "poteri forti", invece no: i soldi che ho dato al National Trust negli ultimi 14 anni sono stati una spesa di cui non mi sono pentito, e se vivessi in Italia vorrei ci fosse un'organizzazione simile (il National Trust e' "Europe's largest conservation charity").

Un volontario anziano e particolarmente carismatico ci ha spiegato che Lady Iliffe, dopo la donazione al National Trust nel 1978, si accodava spesso ai gruppi di visitatori e faceva domande ai volontari, tipo "Come mai questa sedia e' in questa posizione? Dovrebbe essere in quell'angolo", e poi, settimane dopo, riproponeva la stessa domanda ma a posizioni inverse, convincendo i volontari a spostare la sedia nella sua posizione originale. Un senso dell'umorismo particolare...

I volontari del National Trust non sono pagati, ovviamente, ma hanno un rimborso spese. Pare una posizione ambita: il National Trust ha un sito specifico per i volontari, dove scoprirete che sono necessarie referenze per essere accettati!

Problema n.1 delle visite alle proprietà del National Trust: le magioni che ho visitato sono in buona parte case nobiliari degli ultimi tre secoli, per cui l’arredamento tende ad essere simile, tra una casa e l'altra. Non è quindi una sorpresa che sia difficile ricordare in quale casa è stato visto un certo letto a baldacchino, o un certo giardino all'italiana. Detto in altre parole, per necessità cronologiche, queste case tendono ad assomigliarsi tutte, perlomeno in certi elementi. Qui a Basildon, per fortuna, c'e' un ingresso memorabile, con quattro grandi colonne.


Problema n.2 delle visite alle case del National Trust: "vorrei ma non posso". Visiti una di queste proprietà, con dieci camere da letto, una cucina grande come un campo da pallavolo, con intorno un parco enorme, un salotto adatto ad intrattenere tre comitive di amici in tre aree differenti. Poi arrivi a casa e vorresti copiare qualche idea, arredare una stanza in modo simile a quelle che hai appena visto, ma ti mancano lo spazio, i fondi, probabilmente anche il gusto (buono o cattivo che sia: certi giustapposizioni non sono di buon gusto ma funzionano, in queste magioni).


Problema n.3, in generale: fare fotografie con uno smartphone è molto pratico, ma non mi dà nessun piacere. Scegliere l'inquadratura, decidere quale parte dell’immagine sarà a fuoco e quale sarà sfocata, gestire luci e ombre… Tutte necessità scontate con una reflex e scomparse ora. Forse un giorno ci stancheremo tutti di fare foto col cellulare. O forse capiterà solo a me.

Basildon è stata utilizzata per molte serie televisive (tra cui Downton Abbey e Bridgerton) e molti film, in generale basati su romanzi di Jane Austen (varie versioni di Orgoglio e pregiudizio), ma anche di ambientazione contemporanea, per esempio The Gentlemen, di Guy Ritchie.

Prossime destinazioni: Ham House, visitata nel 2011 e nel 2019, e Osterley.


Link: Basildon Park sul sito del National Trust
Argomenti: foto Gran Bretagna, National Trust, ville e palazzi inglesi
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