State a casa, è meglio
Viaggiare non è obbligatorio
29/10/2025 | Claudio_VL | 0 commenti
Facile, dare per scontato che viaggiare abbia lo stesso significato per tutti, quando invece è un’esperienza individuale. Quanto segue è solo il mio punto di vista.
Curiosità. Per me la curiosità è il motore che sta dietro alla voglia di viaggiare. Sono a Windsor, a pochi chilometri da dove abito; ci sono venuto spesso in auto, in bici, forse persino a piedi. Quando vengo a Windsor non riuscirei a passare due ore, o anche solo una, in un negozio anziché girare per i vicoli acciottolati di fianco al castello, dando un’occhiata alle chiese, alle case, ai minuscoli parchi, alle piccole tea house.
Eppure ne ho trovati tanti - stranieri e italiani - che vanno all’estero e hanno solo due interessi: mangiare e comprare, comprare e mangiare. A questo punto, perlomeno per loro, non vedo il motivo di spendere soldi per viaggiare: grazie alla globalizzazione, i prodotti gastronomici di tutto il mondo sono disponibili in tutte le grandi città italiane e spesso anche in quelle un po’ più piccole, i capi d’abbigliamento che trovi da Uniqlo, Marks & Spencer, TK Maxx li trovi anche online, che sia su Amazon, su Temu o altrove.
E allora perché viaggiare, se tutto il tempo poi lo passi con lo sguardo abbassato sullo schermo dello smartphone a verificare i prezzi, quando alzando gli occhi ti ti troveresti davanti una bella casa, una chiesa, un castello?
Se non hai un minimo di curiosità verso i posti che visiti, che motivo hai di viaggiare? Stai a casa. Spenderai meno e avrai più soldi per fare il tuo shopping online.
Argomenti: abrasioni superficiali, acquisti, Wanderlust
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