Italiani in vacanza: continuiamo a farci riconoscere
16/08/2007 | Claudio_VL | 0 commentiSavona, coda di auto in attesa d'imbarco per la Corsica. Con un po' di stupore, notiamo che la maggior parte delle vetture ha targa francese, non italiana: che costi meno imbarcarsi a Savona che a Nizza? Le auto in alcune corsia iniziano ad essere imbarcate. Nella corsia tredici, di fianco alla nostra, un fuoristrada di marca tedesca e' vuoto, la fila sale sul traghetto fino a quella vettura, chi e' dietro attende. Finalmente arrivano due giovani coppie, ragazzi benestanti e allegri; salgono a bordo dell'auto come se non ci fossero decine di auto in attesa, dietro, e con calma, scherzando e accendendosi sigari, accendono il motore e si avviano verso il traghetto. Dietro, la coda segue pazientemente. Il fuoristrada passa di fianco a noi e ne leggiamo la targa. Speriamo non siano ... Speriamo non siano ... Lo sono. Italiani.
Continuiamo a farci riconoscere.
Sul traghetto, un'ora piu' tardi. Noccioline a disposizione sul bancone del bar, vicino al barista Ugo, che ha l'aria navigata di uno che potrebbe aver lavorato all'Harry's Bar di Venezia, al bar del Moulin Rouge di Parigi, o in locali frequentati dalla Legione Straniera e da caratteri alla Corto Maltese. I clienti ordinano da bere, prendono qualche nocciolina e si siedono ad uno dei tanti tavoli vuoti. Una bella coppia si siede al tavolo vicino al nostro; lui si alza quasi subito, va al bar e ritorna con l'intera scodella delle noccioline: che gli altri clienti si arrangino.
Un accento del nord-est tradisce la nazionalita' della coppia: sono italiani.
Continuiamo a farci riconoscere.
Argomenti: abrasioni superficiali, antropologia spicciola, italianità, ritratti di viaggiatori
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