Spegni il computer, apri la porta

C'è chi parla di viaggi senza uscire di casa, e chi viaggia e non trova il tempo per parlarne. E tu?

18/10/2011 | Claudio_VL | 0 commenti

Andate e fate, tanto ci sara' sempre, lo sapete
un musico fallito, un pio, un teorete, un Bertoncelli o un prete a sparare cazzate

Franceso Guccini, L'avvelenata

Ogni giorno mi trovi qui, su questo blog, con la mia ennesima uscita, sia essa un'analisi dell'industria del viaggio, una notizia sui voli low cost, o un paio di foto scattate nei dintorni di Londra. E ogni giorno ti vedo davanti al computer: nella prima "G" di ViaggiareLeggeri, in cima al sito, c'e' una webcam che ti sta inquadrando proprio ora. E ogni giorno mi chiedo "Ma perche' non esci?" (E non usare i figli come scusa, non passar loro l'eredita' di una vita non vissuta.) Capisco che per otto ore sei legato alla scrivania, o alla pressa, o al banco del negozio, ma dopo? Cosa ti impedisce, uscito dal lavoro, di camminare, salire in bici, in moto, in auto, e andare in un luogo dove non sei mai stato? Non importa che tu abiti a Milano o a Pedesina, c'e' sempre qualcosa di nuovo da vedere e da fare. E se non credi ci sia qualcosa che non hai mai visto, oppure se non ti interessa vedere cio' che e' differente, se vai in Malesia e ti lamenti che non fanno la pizza come la vuoi tu, non hai motivo di viaggiare: sei gia' morto dentro, se non sei curioso verso cio' che non conosci. Stai a casa, accendi la TV, fatti un the'.

Ma perlomeno smettila di leggere i blog di viaggi, non far finta che ti interessino.

Argomenti: abrasioni superficiali, Wanderlust

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