Il capanno nel Parco Fluviale di Settimo, tre anni dopo
Cos'e' quella cosa lastricata di buone intenzioni?
13/04/2013 | Claudio_VL | 1 commentiTre anni fa avevamo scritto del capanno nel Parco Fluviale del Po a Settimo Torinese, e l'avevamo descritto come un'occasione mancata, pianificata e realizzata senza avere una chiara idea della sua potenziale destinazione d'uso, e pertanto incapace di soddisfare i birdwatchers e probabilmente anche i visitatori occasionali.
Poche settimane fa, durante il weekend pasquale, siamo tornati al Parco Fluviale del Po e abbiamo visitato nuovamente il capanno, che vedete nella foto. Rivediamo gli otto suggerimenti che avevamo fornito con l'incipit "quel 'coso' potrebbe diventare un ottimo capanno per il birdwatching ...":
1) Avevamo suggerito di aggiungere delle feritoie anche sulle pareti laterali, oltre a quelle presenti sulla parete frontale. In un certo senso, il nostro suggerimento e' stato accolto: sono state completamente rimosse tutte le pareti! La visibilita' e' completa, a questo punto, ma il capanno non offre piu' alcuni riparo da pioggia, vento o sole, e svanisce anche l'utilita' per i birdwatchers: persino un merlo presbite noterebbe una persona nel capanno, ora.
2) Ampliamento delle feritoie in modo da permettere ai teleobiettivi di 'sbucare' dalle stesse: come detto, niente feritoie, niente pareti, grazie tante che ancora c'e' il capanno;
3) Avevamo chiesto di aggiungere ripiani lungo le pareti: again, senza pareti, niente ripiani.
4) Avevamo suggerito di aggiungere panche: no, non sono state aggiunte.
5) Avevamo segnalato che il ballatoio esterno alle pareti del capanno rendeva problematico osservare la fauna del laghetto. Ora, senza le pareti, il problema non si pone piu'.
6) Avevamo enfatizzato l'importanza di insegnare ai visitatori che e' vietato pescare nel lago. In questa occasione non abbiamo notato nessun pescatore.
7) Il nostro suggerimento di fornire il capanno di un cestino della spazzatura non e' stato accolto. E il lago continua a pagarne le conseguenze.
8) Avevamo auspicato che il capanno venisse "adottato" da un'associazione di birdwatching. L'idea e' improponibile, a questo punto, visto che questo capanno ha ora ben poco in comune col classico "hide" per birdwatchers.
Abbiamo inoltre notato che le assi utilizzate per la costruzione del tetto del capanno sono in buona parte "imbarcate", con probabile riduzione della capacita' di proteggere dalla pioggia.
Conclusione
Se tre anni fa il capanno nel Parco Fluviale del Po pareva un'occasione mancata, ora sembra un precario monumento alla mancanza di pianificazione: portare a termine (bene o male) la progettazione e la costruzione di un capanno e' possibile, ma pianificarne la manutenzione e l'integrazione nell'ambiente circostante pare un'impresa impossibile o troppo noiosa per essere considerata.
La vita e' 90% manutenzione.
Argomenti: birdwatching, foto, parchi, Settimo Torinese
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