L'indovinello del chirurgo
Un breve rompicapo linguistico per chi è (o vorrebbe essere) sotto un ombrellone in spiaggia
28/06/2019 | Claudio_VL | 0 commentiGiorni fa ho letto un articolo di Giuliana Siviero su Il Post. Intitolato "Noi nel linguaggio e la portiera della nazionale", parla della declinazione al femminile dei sostantivi nella lingua italiana (e di molte altre cose), e cita un indovinello creato dal filosofo Douglas Hofstadter. Siviero ne riporta una versione tradotta e abbreviata, io sono risalito alla fonte e vi propongo l'indovinello in italiano in una versione estesa. Leggetelo.
Padre e figlio stanno andando ad una partita di calcio in auto, ma l'auto ha un guasto e si ferma sui binari della ferrovia. Si sente il fischio di un treno in fase di avvicinamento. Il padre prova a far ripartire l'auto, ma è preso dal panico, non riesce a girare la chiave e l'auto viene colpita dal treno. Un'ambulanza arriva sul luogo dell'incidente, padre e figlio vi vengono caricati. Mentre si dirige verso l'ospedale, il padre muore. Il figlio arriva in ospedale vivo ma in gravi condizioni, ed è necessario operarlo con urgenza, quindi all'arrivo in ospedale viene portato immediatamente nella sala operatoria del pronto soccorso. Il chirurgo entra, aspettandosi un intervento di routine. Ma nel momento in cui vede il ragazzo, il chirurgo sbianca e biascica "Non posso operare questo ragazzo... è mio figlio".
Letto? Ripensateci un momento. Se volete la soluzione dell'enigma, cliccate CTRL + A e la vedrete di seguito. Il chirurgo è la madre del ragazzo.
La versione "lunga" dell'indovinello è indispensabile, a mio parere, perché quella breve riportata da Siviero non permette al lettore di immergersi/perdersi/distrarsi nei dettagli della storia: con quella ho dato immediatamente la risposta giusta, mentre tra i conoscenti anglofoni a cui ho proposto l'originale (molto più lungo, lo troverete in fondo a questa pagina) le risposte errate sono state la maggioranza, eccole:
a) Uh???
b) Il padre è sopravvissuto allo scontro col treno.
c) Il ragazzo ha due padri.
d) Il chirurgo è il vero padre del ragazzo.
e) Una donna.
f) (Dopo un minuto buono di riflessione) La mamma.
L'indovinello di Hofstadter (da qui in poi darò per scontato che conosciate la risposta) è interessante, a mio parere, in quanto rivela i nostri pregiudizi linguistici: utilizzando un termine declinato al maschile ("chirurgo", "dottore", "portiere", "aviatore") sia per gli uomini che per le donne, viene implicitamente da pensare che a ricoprire sia tale ruolo, alla faccia del progresso, sia un uomo. La situazione è lievemente differente nella lingua inglese (e quindi nella versione originale dell'indovinello), in quanto "surgeon" (chirurgo) è un termine neutro di cui non esiste una variazione maschile o femminile. Eppure, come detto, la maggior parte dei miei conoscenti anglofoni a cui ho presentato il test ha fallito: hanno dato per scontato che la madre del ragazzo, fino a quel momento assente dalla storia, non potesse essere il chirurgo.
La cosa che mi ha sorpreso è che sono stati i due partecipanti meno giovani (io e l'individuo "(f)", sopra) a dare la risposta esatta. Mi sarei aspettato che i partecipanti più giovani avessero meno pregiudizi sulla possibilità che una donna potesse svolgere la professione di chirurgo, e invece no. Strano.
Mi farebbe piacere sapere com'è andata a voi, con questo indovinello. Ma sinceramente, eh, che tanto basta già l'anonimato di Internet a proteggere la vostra reputazione!
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