La trasformazione dei turisti inglesi a Kos

03/08/2019 | Claudio_VL | 0 commenti

Qualche giorno fa, verso le sei di mattina, siamo partiti con un volo Jet2 dall'aeroporto di Stansted /Londra per andare a Kos, in Grecia. I passeggeri a bordo erano quasi tutti inglesi, piuttosto rumorosi, vestiti in modo molto casual. Appena è stato possibile ordinare bevande alcoliche, cioè alle otto di mattina, si sono fatti servire - a 10000 metri di quota - una buona quantità di gin & tonic, birra e prosecco. Se foste stati a bordo con me e aveste dato retta al mio suggerimento di vedere i film in lingua originale, avreste notato che l'accento di passeggeri somigliava più a Jason Statham che a quello di Ian MacKellen (Magneto degli X-Men) o Judy Dench (M nei film su James Bond): erano passeggeri appartenenti alla "working class", non alla "middle class". Proletari, non borghesi. E non c'è niente di male: neanch'io appartengo alla middle class. Ma questi erano passeggeri tamarri: rumorosi, irrispettosi, impazienti.

Arrivati in aeroporto, i passeggeri del nostro volo Jet2 si sono diretti si pullman e minibus che li avrebbero portati ai loro alberghi. E in albergo, nel corso di una settimana (colazione, pranzo, cena, più due visite quotidiane in spiaggia e una visita dopo cena al bar all'aperto dell'hotel) ho notato una trasformazione: gli ospiti inglesi dell'albergo in cui stiamo sembrano essere tutti "middle class". Pronuncia - inglese - cristallina e facile da comprendere, volgarità ridotte a zero, quantità ragionevoli di bevande alcoliche, abbigliamento rilassato ma non sbracato a cena (tante donne in lungo, tanti uomini in camicia, raramente hawaiana).

Come e dove si sono trasformati, questi turisti inglesi? C'è la cabina telefonica di Clark Kent, qui a Kos?


Argomenti: antropologia spicciola, appunti di viaggio, Grecia

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