Pensieri sparsi, 31-01-2020

31/01/2020 | Di Claudio_VL | Commenti: 0

Il titolo di questo blog è "diario minimo di un italiano all'estero", ma un diario è la cronaca o relazione giornaliera dei fatti visti o vissuti, o anche delle esperienze spirituali di qualcuno, secondo Wordreference.com. Dovrei scrivere qualcosa ogni giorno, per giustificare la presenza della parola "diario", ma non sempre ci riesco. Oggi parlerò delle prime cose che mi passano per la testa.




Un lettore del sito mi ha scritto d'aver comprato un disco rigido portatile di seconda mano, quasi venti anni fa. Nel disco trovo' molte foto, di cui tante molto belle. Nel corso degli anni il lettore provo' a rintracciare i possessori originari del disco affidandosi a siti specializzati, che nel temo hanno smesso di operare. Non si è dato per vinto, e ora ha contattato ViaggiareLeggeri.com per vedere se possiamo provare a trovare le persone che scattarono quelle foto. Caro innominato lettore, grazie. E' bello vedere che qualcuno, già occupato con le proprie preoccupazioni e i propri impegni, riesce a trovare il tempo per aiutare qualcun altro.




Se seguite la pallacanestro, o se avete visitato visto un notiziario negli ultimi sette giorni, saprete che Kobe Bryant è morto. I media italiani hanno ricordato il legame tra Bryant e l'Italia, dove visse tra i sei e i tredici anni, ma anche negli Stati Uniti questo legame è stato evidenziato: il New Yorker parla di "a quasi-Italian teen-ager in suburban Philadelphia" (qui) e "a black teen-ager used to speaking Italian, in the Philadelphia suburbs" (qui).

Kobe Bryant era lontano dalla mia vita e dal mio modo di vivere, eppure non cosi' lontano.


Sono capitato su questo brano, Hocus Pocus dei Focus, band olandese che ebbe un momento di gloria negli anni Settanta (anche grazie a questa melodia). Hocus Pocus è un brano inusuale, con un semplice e memorabile giro di chitarra, e con yodel e vocalizzazioni ("scat"). E' un brano che è stato rifatto dagli Iron Maiden, dai Marillion, dagli Helloween, ma l'originale è meglio, secondo me.






Brexit arriva stasera. Finalmente: dal giorno del referendum (23/06/2016), tante persone a favore e contro l'uscita dall'Unione Europea hanno cambiato idea, ma tutti paiono d'accordo su una cosa, qui nel Regno Unito: finiamo questa cosa, e giriamo pagina.

Ci sono undici mesi di transizione davanti a noi, ad iniziare dalle 23:00 del 31 gennaio 2020. Perché Brexit inizia alle undici di sera? Perché e' mezzanotte nel resto d'Europa... gli anti-europeisti credono che questa sara' l'ultima volta che l'Europa detta ordini, i remainers ne dubitano: le decisioni dell'UE influenzeranno il futuro del Regno Unito, che dovrà adattarsi senza poter prendere parte al processo decisionale.


Ancora su Brexit, ma questa volta parliamo di viaggi: se visiterete il Regno Unito nel corso del 2020, il controllo dei passaporti all'arrivo dovrebbe svolgersi come sempre: cittadini britannici e dell'Unione Europea (e Stati associati) da una parte, resto del mondo dall'altra. Insomma, faremo la coda negli stessi sportelli/macchinette che abbiamo utilizzato finora.




Coronavirus. L'Organizzazione Mondiale della Sanita' (WHO) e l'Organizzazione internazionale dell'Aviazione Civile (ICAO) non stanno condividendo informazioni con le autorita' di Taiwan. Tsai-Ing Wen, la presidente di Taiwan, ha dichiarato che l'assenza di Taiwan nel WHO (causata dall'opposizione della Cina) crea un buco nella rete sanitaria globale. Portavoce di Stati Uniti, Canada e Giappone hanno chiesto che a Taiwan venga concesso di partecipare al WHO. Il senatore Lucio Malan, quando gli è stato chiesto su Twitter se l'Italia si fosse mossa in supporto di Taiwan, ha risposto "L'abbiamo più volte chiesto. Anche con una mozione discussa la scorsa legislatura. Ma il Governo disse no".

Non vogliamo rinunciare ai finanziamenti della nuova via della seta, in fin dei conti...




Nei giorni scorsi è stata ricordata la liberazione del campo di sterminio di Auschwitz, avvenuta settantacinque anni fa. I canali televisivi britannici hanno dedicato spazio in prima serata a documentari, dibattiti e altro. Ho visto "The Windermere Children", docu-fiction che descrive la vita di un gruppo di bambini e adolescenti sopravvissuti all'Olocausto e ospitati nel Lake District per reintegrarli nella vita civile. Raccomandato per quelli che, pur conoscendo gli eventi legati all'Olocausto, non sanno molto di quel che successe dopo l'apertura dei cancelli di Auschwitz, Treblinka, Bergen Belsen.




Una storia differente ma quasi coeva: non sapevo molto dei campi di prigionia svizzeri. Durante la seconda guerra mondiale, molti militari stranieri "capitarono" nella neutrale Svizzera: disertori e piloti abbattuti, soprattutto. Secondo Wikipedia, il primo ottobre 1944 erano internati in Svizzera 39.670 militari, di cui 20.650 italiani, 10.082 polacchi, 2.643 statunitensi, 1.116 britannici (e 5 australiani), 822 sovietici e 245 francesi.

Tra i campi di prigionia svizzeri c'era quello di Wauwilermoos, nel canton Lucerna. Era riservato ai prigionieri difficili, quelli che avevano tentato di scappare da altri campi. Dal 1941 il campo di Wauwilermoos era diretto dal capitano dell'esercito Andre Béguin, filonazista e membro del partito fascista svizzero Union Nationale, noto per la sua abitudine di concludere le sue lettere con un bel "Heil Hitler".

Le condizioni nel campo di Wauwilermoos erano terribili, simili o persino peggiori di quelle dei campi di prigionia tedeschi. Razioni alimentari risibili, igiene pessima, topi e pidocchi in quantità, crudeli punizioni senza ragione, stupri. Béguin, il comandante del campo, approfittava della sua posizione per intascare cibo, pacchi e denaro destinato ai prigionieri, e venne condannato a 42 mesi di prigione, dopo la guerra.

La storia del campo di prigionia di Wauwilermoos è raccontata bene su Wikipedia; non c'è una pagina italiana sull'argomento, nonostante ci fossero anche prigionieri italiani a Wauwilermoos. In rete non ho trovato documentazione nella nostra lingua su questo campo. Se sapete qualcosa sui prigionieri italiani a Wauwilermoos, lasciate un commento, per favore.




In un post su dyske.com si parla di immigrazione, opportunità e idealismo in un modo che condivido. L'autore, nippo-americano, spiega che i giapponesi che si trasferirono a New York qualche decennio fa non erano "emigranti" nel senso stretto della parola. Arrivarono quando l'economia del loro Paese natio, il Giappone, era in rapida crescita e se ne andarono quando quella inizio' a declinare, il che e' l'opposto di quello che fa la maggior parte degli emigranti (che si spostano verso economie in crescita). I giapponesi che arrivarono e se ne andarono erano attirati da opportunità, non da ideologie. Quelli che decisero di rimanere a New York erano probabilmente l'opposto.




La battaglia di Tsushima, nella prima guerra mondiale, fu la prima sconfitta di una potenza europea, la Russia imperiale, da parte di una nazione asiatica, il Giappone. Finora il racconto più interessante che conoscevo è quello che fece Bonvi in L’uomo di Tsushima, ma anche questa pagina (in inglese) descrive l'interminabile viaggio della flotta russa del Baltico intorno all'Africa per raggiungere l'arcipelago del Giappone. Non si parla della battaglia, ma dell'incredibile incompetenza e impreparazione della flotta russa. Molti i momenti di umorismo nero: l'equipaggio dell'incrociatore Aurora che si abitua a fare da bersaglio accidentale per gli incompetenti artiglieri delle altre navi; battaglie con pescherecci scambiati per motosiluranti; panico a bordo delle navi russe per il timore di cadere in un'imboscata dei sommergibili giapponesi... nel mare del Nord!

Una cosa da leggere condividete le parole di Eisenhower.
Odio la guerra come solo un soldato che l'ha vissuta può odiarla, come può fare solo qualcuno che ha visto la sua brutalità, la sua inutilità, la sua stupidità.
-- Dwight D. Eisenhower





Per chiudere, un caffè, o meglio, un post di Blog.terminologiaetc.it sulla peculiare terminologia triestina legata al caffè. Per esempio, il "Capo Deca in B" e' l'espresso decaffeinato macchiato in bicchiere di vetro. Il resto lo trovate qui.




Il mio pranzo di oggi: sweet chilli chicken Teriyaki.



Argomenti: notizie in pillole

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