Saggezza orientale (2): lungimiranza cinese che non lo era

Zhou Enlai e la rivoluzione francese

20/02/2023 | Claudio_VL | 0 commenti

Una delle cose di cui siamo convinti in Occidente e' che in Cina le cose vengano fatte con prospettive molto più a lungo termine che da noi. Pensiamo che i governi cinesi (quello attuale e i precedenti) tengano in considerazione perlomeno un paio di millenni di storia passata, e pianifichino in anticipo i successivi cento anni, e che nella Terra di Mezzo (la Cina, appunto) ci sia gente che vede i piani quinquennali del partito di governo come uno spiacevole cedimento verso l'ottica di breve periodo.

Non e' esattamente cosi'. Soprattutto, questo modo di vedere l'approccio cinese e' basata su aneddoti spesso sbagliati, tipo quello dell'incontro del 1972 tra Henry Kissinger, Segretario di Stato degli U.S.A., e Zhou Enlai (Ciu En-lai), Primo Ministro della Repubblica Popolare Cinese. In quell'incontro Kissinger chiese l’opinione di Zhou Enlai sulla Rivoluzione francese, e si senti' rispondere che era ancora troppo presto per esprimersi in proposito.

Kissinger, che pensava alla Rivoluzione francese del 1789, rimase impressionato da quest'ottica a lungo termine che concepiva come "recente" un evento storico di due secoli prima. Zhou, che invece aveva risposto pensando al Maggio Francese (la rivolta culturale spontanea del 1968), probabilmente si stupi' dello stupore di Kissinger, e aspetto' che la mandibola dell'americano risalisse, prima di offrirgli un te'.

Si tratta di un errore di traduzione comprensibile, ma che ha portato a perpetuare uno stereotipo non sempre vero: quello dei cinesi come maestri di lungimiranza.


Argomenti: Cina, stereotipi, storia

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