Un viaggio in Nuova Zelanda - 1
Non si può andare a Aotearoa tutti i giorni, ma si possono guardare le foto che ho fatto anni fa
14/10/2025 | Claudio_VL | 0 commentiA volte fa piacere ripensare ai propri viaggi più belli, anche perché rifarli non farebbe piacere quanto la prima volta (addio novità e curiosità) e costerebbe un capitale. Soprattutto se si parla di viaggi lunghi, come quando andai in Nuova Zelanda. Non ne scrissi a sufficienza, al tempo, e soprattutto non credo d'aver pubblicato le foto migliori di quel posto splendido, per cui scriverò un post per ogni giorno di quel viaggio, se non mi stuferò prima.

Vivevo con mia moglie a Singapore, e avevamo appena lasciato i nostri rispettivi impieghi. Ci preparavamo a tornare in Europa dopo quasi cinque anni di lavoro negli Stati Uniti e a Singapore, ma prima volevamo fare uno di quei viaggi che ti ricordi tutta la vita: cinque settimane in Nuova Zelanda. Atterrammo ad Auckland il ventotto giugno, ritirammo una Nissan Sunny noleggiata in anticipo, e partimmo verso nord. Pernottamento in un "motel", come quasi tutte le notti successive.

Una spiaggia nella zona settentrionale di Te Ika-a-Maui, l'isola settentrionale di Aotearoa (la Nuova Zelanda). L'altra isola principale, quella meridionale, si chiama Te Waipounamu. Tenete presente che, trovandosi la Nuova Zelanda nell'emisfero australe, le stagioni sono invertite rispetto a quelle italiane: a fine giugno eravamo in inverno, e i giorni più freddi sono in luglio.

Il gabbiano beccorosso (tar?punga), una specie endemica. Ciglia rosse, becco rosso, zampe rosse.

Non ci siamo fermati in questo caffè, peccato: sembrava pittoresco.

Dove vivono i neozelandesi? In citta' come Auckland e Wellington (dove troverete ingorghi e code per rientrare in città la domenica sera, come nel resto del mondo), ma anche negli spazi tra una città e l'altra. Ecco alcune casette senza un fascino particolare.

Questo treno di legname mi ha ricordato gli Stati Uniti. E invece eravamo diretti alle grotte di Kawiti, più o meno a meta' strada tra Auckland e Cape Reinga, il punto più a nord della Nuova Zelanda.

Un pollo sultano australasiano (Porphyrio melanotus). Altri animali più famosi e più "speciali", come i tuatara e i kiwi, attirano maggiormente l'attenzione del turisti, ma a me pare che siano tutti un po' differenti dal solito, gli animali neozelandesi.

Un'altra cosa molto differente, e che mi colpi' dalla prima sera passata in NZ, è la luce. Sara' che eravamo in inverno, sarà che vivevo a Singapore, a centoventi chilometri dall'equatore, ma ero abituato ad avere il sole sempre a picco sopra di me. La luce della Nuova Zelanda, durante questo viaggio invernale, mi è sembrata sempre bassa, obliqua, quasi come quella che avevo visto in Scozia. E non è che Aotearoa sia vicina al Polo Sud, come potrebbe sembrare dando un'occhiata superficiale ad una cartina geografica: Roma è a circa 8.000 km dal Polo Nord, mentre Auckland è ad oltre 12.000 dal Polo Sud.
Quale che ne sia la ragione, a me la luce della Nuova Zelanda è sembrata magica.

L'ingresso della grotta di Kawiti, dove è possibile vedere i glow-worm (Arachnocampa luminosa), larve di moscerini che emettono luce. Nella grotta ne sono presenti migliaia, fare foto è ovviamente vietato, e l'ingresso costa meno che nelle più note grotte di Waitomo.

Uscendo dalla grotta, fraintendiamo la guida: ha davvero detto che troveremo un (utilissimo) ascensore per risalire? No, ha detto teic de liiift, che per via del forte accento pareva "take the lift", mentre si trattava di "take the left", ovvero: all'uscita girata a sinistra.
Altra spiaggia.

Una rara immagine del sottoscritto. Alle mie spalle vari battelli, tra cui alcuni catamarani.

Una beccaccia di mare variabile (Haematopus unicolor; il nome latino lo scrivo per gli appassionati, io non sono un esperto), altro animale endemico della Nuova Zelanda.

Una bella spiaggia tranquilla con isoletta. Stiamo ancora andando a nord.

Alcune barche già avvistate alcune foto fa.

Il tramonto, la strada, la fine della prima, lunga giornata di viaggio. Alla fine faremo più di 10.000 km, in queste cinque settimane dall'altra parte del pianeta.

L'interno del "motel" in cui passammo la notte. Uso le virgolette perché quando si pensa ad un motel, cioè ad un hotel per "motorists" (gente in viaggio, che non si fermerà a lungo) si pensa ad un hotel in cui tutte le stanze sono in un edificio, spesso con ingresso individuale dal parcheggio anziché da un ingresso centrale; i motel della Nuova Zelanda, invece, sono di solito più simili, come disposizione, ad un campeggio: ci si registra e si paga in un ufficio all'ingresso, poi si raggiunge la propria casetta individuale (vedi foto all'inizio di questa pagina), o un piccolo edificio secondario con due-tre stanze o mini-appartamenti. In breve: non sono posti di lusso, questa foto dovrebbe confermarlo.

Fine, per ora. Mi pareva di fare un torto alla Nuova Zelanda, tenendo per me le foto che ho fatto. Gli articoli precedenti sono visibili nella pagina Destinazione: Nuova Zelanda. I prossimi li vedrete nel blog nei prossimi giorni, tempo permettendo.
#RivediamoLaNuovaZelanda
Argomenti: foto Nuova Zelanda, nostalgia, Nuova Zelanda, racconti, Wanderlust
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