Vagabondo
04/08/2010 | Claudio_VL | 0 commentiTanti anni fa, quand'ero piccolo, mio zio mi chiamava vagabondo. Non ci facevo caso, soprattutto perche' mio nonno, nello stesso periodo, mi chiamava Garibaldi, come probabilmente altri nonni piemontesi nati all'inizio del Novecento facevano coi loro nipoti. Non ero, mi pare, ne' scavezzacollo, ne' particolarmente curioso del mondo, ne' un condottiero nato, per cui entrambi i soprannomi mi parevano fuori luogo. Ultimamente, pero', mi pare di essere diventato un vagabondo per forza o per caso: mi trasferisco in Inghilterra e mi spostano negli Stati Uniti, sono negli USA e mi mandano a Singapore. Ora, poi, e' un periodo particolare: rimasto senza lavoro per scelta, e senza possibilita', per il momento, di rientrare nella mia casa inglese fino alla soluzione di alcuni problemi burocratici, mi sono ritrovato a passare due mesi a Singapore, uno in Nuova Zelanda, cinque giorni a Singapore ospite di amici, e ora sono a Taiwan da un giorno, e restero' qui per due settimane, per poi ritornare in Italia dopo Ferragosto, passando di nuovo per Singapore, sperando di riuscire a rientrare in Inghilterra prima di Natale.
La morale della storia, per chi vorrebbe viaggiare e non ci riesce per tanti motivi, e' che anche se per tanto tempo niente cambia, basta un attimo per cambiare tutto.
Argomenti: Wanderlust
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