Appunti digitali da un viaggio in Italia

11/06/2013 | Claudio_VL | 0 commenti

Piccole cose notate e imparate, durante un breve viaggio in Italia alla fine di maggio, riguardo ai dispositivi digitali con cui viaggio.

  1. Se fotografi qualcosa o qualcuno, in Italia (e non solo) vieni preso sul serio solo se hai una reflex in mano. Se poi non sai usarla e la tieni costantemente in P, con lo zoom 18-55mm di serie inchiodato a 18 o a 55mm, e magari osservando quel che riprendi col Live View, non importa. Ma va bene cosi': uso da un anno una piccola macchina m4/3 e nessuno mi ha interrotto o interrogato, cose che succedevano quotidianamente utilizzando una reflex professionale.


  2. Se la mia Olympus E-P1 potesse - senza aumentarne le dimensioni - avere un mirino, sarebbe piu' pratica da utilizzare. Un po' per portare la macchina fotografica all'altezza dell'occhio, cosa che mi viene piu' naturale che tenere la macchina a mezzo metro di distanza per vederne il display. Ma soprattutto perche' quel display e' quasi inutilizzabile, in giornate di sole intenso.


  3. Per viaggiare leggero sono partito senza computer portatile, ma con due tablet, per avere la possibilita' di pubblicare articoli e scrivere nel forum durante il viaggio: il mio Asus Transformer Prime TF201 e l'Ipad Mini di mia moglie. Che differenza di connettivita'! E' stato choccante vedere che l'Asus non riusciva a connettersi via wireless in aree in cui l'Ipad Mini non aveva problemi.


  4. Amanti dei prodotti Apple, non rallegratevi troppo presto. Anche se si connette molto piu' facilmente via Wifi rispetto all'Asus TF201, l'Ipad Mini e' inutile per le vostre foto (senza accessori). L'Asus e' dotato di uno slot per schede SD (nella tastiera, purtroppo, non nel tablet stesso), grazie al quale e' possibile scaricare le foto scattate con la Olympus E-P1, e con la maggior parte delle macchine fotografiche digitali, visto che la scheda SD - e altre con simile form factor - sono lo standard nelle fotocamere digitali. L'Ipad Nano puo' leggere schede SD solo tramite un accessorio aggiuntivo. Con entrambi i tablet, un lettore di schede e' necessario se la vostra macchina fotografica utilizza schede Compact Flash.


  5. Si e' guastata la fotocamera posteriore del Transformer Prime. Solo righe orizzontali (occasionalmente diagonali). Non male, per un tablet comprato solo lo scorso ottobre... Per fortuna non la utilizzo mai, ma era utile per emergenze fotografiche. Vediamo se riesco a mandare il tablet a Taipei, presso il negozio dove l'ho comprato, per riparazioni.


  6. Preparare foto per questo sito e' (quasi) piu' facile su un tablet Android, come l'Asus Transformer, che su un computer. Pensavo che Pixlr Express fosse il programma migliore per il photo editing, poi - durante una breve prova comparativa - ho scoperto che Photo Editor permette di svolgere le stesse operazioni disponibili nei programmi per computer "normali" (curve, livelli, tone mapping, sovraimpressione di testo semitrasparente, etc.). E dispone anche di una funzione di batch editing per applicare le stesse modifiche su piu' files!

  7. Un limite progettuale del tablet Asus e' la sua stabilita'. D'accordo, e' difficile avere contemporaneamente leggerezza (e il TF2012 e' leggero) e stabilita', ma i due piedini oblunghi in gomma presenti sulla tastiera non sono sufficienti a "fermare" il tablet se il piano su cui viene appoggiato e' inclinato o liscio, per esempio sul tavolino pieghevole presente in aereo.


  8. Piu' facile scrivere velocemente sul cellulare che sul tablet. Contrariamente a quanto ci si potrebbe aspettare, digitare rapidamente su un tablet richiede una tastiera esterna, e possibilmente un appoggio stabile. Con uno smartphone (io uso un vecchio HTC Legend), gli indici supportano lo smartphone, e i pollici digitano. Per fare lo stesso su un tablet servirebbero dei pollici molto, molto lunghi.


Argomenti: appunti di viaggio, fotografia, informatica

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