Pagare il biglietto del bus
Pagare tutti, pagare meno, avere servizi migliori
22/06/2013 | Di Claudio_VL | Commenti: 2Pare un'idea rivoluzionaria, in Italia: se usi un servizio, devi pagare per quel servizio (a meno che tu non faccia parte di una categoria protetta). Se sali su un autobus, che consuma carburante e richiede manutenzione e ha un guidatore che viene pagato, devi pagare per coprire almeno in parte il costo di gestione del servizio. E per facilitare il pagamento del biglietto, in Inghilterra come negli Stati Uniti come a Singapore, a Taiwan e in tanti altri posti, l'ingresso sull'autobus e' davanti, in modo che, entrando, sia possibile e facile pagare l'autista o passare la tessera dell'autobus davanti ad un lettore digitale. Se provi a passare davanti all'autista senza pagare, quello non parte e, a Singapore, viene a farti scendere (non importano le spiegazioni: se non hai il biglietto non viaggi).
In Italia di solito c'e' l'ingresso davanti e quello dietro. E piu' di una volta ho sentito spiegare a turisti - d'altre citta' o stranieri - che l'ingresso posteriore e' li' apposta per i passeggeri che, distratti, hanno dimenticato a casa il biglietto o la tessera.
Mi ricorda quella battuta: passeggeri salgono su un autobus in una citta' italiana; nessuno degna d'uno sguardo il guidatore o la macchinetta obliteratrice in cui sono tenuti ad inserire il biglietto. Poi entra un passeggero, probabilmente straniero, o magari con problemi mentali, e timbra il biglietto. Click. "COS'E' STATO? COS'ERA QUEL RUMORE??", grida l'autista, che non ha mai sentito l'obliteratrice in funzione...
E il paradosso e' che in Inghilterra, dove il biglietto lo pagano tutti, agli anziani sopra i 65 e' permesso di viaggiare gratis sui mezzi pubblici, cosa che non avviene in Italia, mi pare. E, visto appunto che tutti pagano, gli autisti hanno la possibilita' di concedere sconti ai passeggeri che occasionalmente sono a corto di spiccioli.
Qualche idea per correggere la situazione:
1) Mettere in servizio solo autobus con ingresso anteriore. Funzionano a Singapore (4 milioni di abitanti) e a Londra (8 milioni), chissa' perche' non si puo' fare a Torino o a Teramo.
2) Consentire l'acquisto del biglietto a bordo. Di nuovo: e' un sistema che funziona ovunque, in Italia dobbiamo inventare l'acquisto a terra e l'obliteratrice a bordo solo per complicarci la vita.
3) Coscienza civica. Andare in autobus non e' un diritto garantito dalla costituzione: se sei giovane e in salute, non importa se maschio o femmina, e non hai i soldi per pagare l'autobus, cammina.
All'estero, quando cerchi di spiegare che non e' consentito mettere all'asta la prima casa di un debitore, ti guardano come un pazzo e ti chiedono quale banca vorra' prestare soldi, se non ha la speranza di riaverli. E quando spieghi che il biglietto del pullman lo pagano in pochi, ti chiedono "da dove arrivano i soldi per mandare avanti le aziende di trasporti pubblici?". Dalle tasche di tutti, compresi quelli che non prendono l'autobus.
Argomenti: abrasioni superficiali, biglietti, cartoline, italianità, pullman
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Commenti (2)Commenta
- quindi la norma restrittiva inibirebbe esclusivamente l'azione diretta di Equitalia
- per di più, secondo le varie proposte, Equitalia conserverebbe il privilegio, cioè la possibilità di far valere il credito in pregiudizio dei creditori normali (= chirografari), se la casa venisse pignorata ad istanza appunto di altri creditori;
- quindi le banche...non verrebbero colpite, e ricordiamo che pregiudicare i diritti di credito delle banche...metterebbe a rischio i c/c ed i depositi a risparmio: meglio di no...