NO al doppiaggio, motivo n.15: la voce di Joanna Lumley

Più posh di Posh Spice, ma non quando la ascoltiamo in italiano

16/02/2021 | Claudio_VL | 2 commenti

Vista l'impossibilita' di viaggiare, mi pare il momento più adatto per tornare su un argomento che di solito stimola reazioni sanguigne: il doppiaggio dei film e telefilm stranieri in Italia, che a mio parere andrebbe eliminato e sostituito coi sottotitoli.

Abbiamo parlato di attori eccellenti come Al Pacino e abbiamo mostrato monologhi leggendari come quello di John Belushi sui tedeschi e Pearl Harbour. Ma non abbiamo ancora parlato di attrici, e per rimediare non inizieremo con le più famose attrici, come Meryl Streep, Jodie Foster, Julia Roberts. No. Cominceremo con un'attrice nota ma non famosissima in Italia, la cui voce originale, unica e inconfondibile, e tra le più note del Regno Unito.

Joanna  Lumley in un'intervista alla BBCParliamo di Joanna Lumley: quando viene doppiata diventa una tizia qualsiasi, ma quando ascolti la sua vera voce... sembra più nobile della Regina Elisabetta, più snob dei rettori di Oxford e Cambridge, più naturalmente posh di Victoria "Posh Spice" Beckam. Lumley usa la received pronounciation, che nelle scuole italiane non viene insegnata (quantomeno non VENIVA insegnata negli anni Ottanta), e che identifica chi viene da una famiglia ricca oppure nobile, oppure ha studiato in ottime scuole.

In Italia, Joanna Lumley e' nota per aver preso parte alle serie televisive britanniche Gli infallibili tre (The New Avengers) nel ruolo di Purdy, e Zaffiro e Acciaio (Sapphire and Steel), una serie di fantascienza trasmessa dal 1979 al 1982.

Questo video mostra tutto il primo episodio di Zaffiro e Acciaio. Noi vi proponiamo solo un breve dialogo con Joanna Lumley che inizia intorno al nono minuto.






Più recentemente, Lumley ha avuto una parte in The Wolf of Wall Street di Martin Scorsese: interpretava la zia inglese di Naomi Lapaglia (Margot Robbie)(*). Non ho trovato questa scena in italiano, ecco quella originale:



Ancora più di recente, Mrs. Lumley e' stata la co-protagonista di Absolutely Fabulous, di cui vediamo il trailer in inglese e quello in italiano:






Non fraintendetemi: apprezzo il lavoro di adattamento necessario per preparare un prodotto straniero per il pubblico italiano. Ma attori e attrici come Joanna Lumley hanno nella voce il pezzo forte del proprio repertorio recitativo; sostituirla con quella di un doppiatore rende difficile apprezzarne il carisma (altri attori con questo problema: James Earl Jones, Morgan Freeman, Sam Elliott), e priva gli spettatori italiani dell’opportunità di apprezzare la recitazione verbale di questi artisti. E noi perdiamo anche l'occasione di abituarci a sentir parlare davvero inglese: uno dei problemi di tanti connazionali e' quello di sopravvalutare le proprie competenze nella lingua inglese, che porta a parlare in una lingua inventata e incomprensibile.



(*): interessante anche il lavoro linguistico di Margot Robbie, che recita con un realistico accento di Brooklyn con tocchi di Queens (la pronuncia nasale). Robbie e' australiana, e quando parla nella vita reale e' chiaramente identificabile come proveniente dagli antipodi.


Argomenti: cinema, lingue, no al doppiaggio, televisione, video

Commenti (2)Commenta


19/04/2021 21:36:42, Alesino
Sono totalmente d'accordo, confermo che il doppiaggio é una delle ragioni della drammatica ignoranza italica in fatto di lingue.
Risibili poi sono le obiezioni che si sentono di solito:
- Che palle dover stare a leggere i sottotitoli lí sotto, non ci riesco (plausibile per ultraottantenni e non vedenti)
- Anche il doppiaggio é un arte (vero, ma per la stessa ragione chi leggerebbe A clockwork orange tradotto magari male se puó farlo nella lingua di Burgess?)
- Se non é nella tua lingua non cogli le sfumature - vabbé...
20/04/2021 01:55:11, Claudio_VL
Nel 2001 0 2002 vidi The Ring in giapponese coi sottotitoli in inglese. Faceva paura ed era comprensibile (nei limiti imposti dalla trama) anche cosi'. L'ultimo programma che ho visto coi sottotitoli, ieri, e' stato Il cacciatore, serie TV italiana, vista coi sottotitoli in inglese (non rimovibili), il che permette agli stranieri di acquisire familiarità con la nostra lingua.

A proposito di A Clockwork Orange, una curiosità: nel biennio delle superiori avevo due libri di italiano, uno per la letteratura nazionale, uno per quella straniera, e in quest'ultimo era riportato un lungo brano del libro di Burgess; veniva lodato il lavoro di adattamento del testo, cosa che mi apri' gli occhi sulla differenza tra traduzione e, appunto, adattamento.

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