Due giorni a Venezia
Lungo i canali, senza una meta precisa
31/10/2022 | Claudio_VL | 0 commentiProbabilmente ci vorrebbero anni per vedere tutta Venezia, e alla fine non potresti dire di conoscere veramente la città, di aver intuito una qualche “anima“ di Venezia. Questa volta non ci abbiamo neppure provato: mia moglie ed io siamo partiti un mercoledì pomeriggio da Heathrow per passare poco poco più di quarantott’ore a Venezia e a Mestre, dove abbiamo visitato degli amici che non vedevamo da anni.
Troverete delle foto, che spero apprezzerete, e qualche commento.
No, il vaporetto no
In passato sono stato a Venezia col vaporetto. Stavolta mia moglie ed io abbiamo apprezzato il servizio di Trenitalia (fino a un certo punto: se un treno non arriva, ditelo, ai passeggeri!), per cui siamo andati per due giorni consecutivi a Venezia col treno Mestre-Venezia Santa Lucia, e da li' abbiamo girato a piedi come formiche impazzite. Una delle prime cose che si vedono, scendendo dal treno e attraversando il Canal Grande col Ponte degli Scalzi, e' il ponte - appunto - e la chiesa di Santa Maria di Nazareth, nella foto sopra.
Le paline sono ovunque
Le "paline" sono i pali in legno utilizzati per l'ormeggio dei natanti. Ce ne sono tante, le vedrete ogni volta che vedrete un canale.
In bici?
Non conosco questa matura coppia, vista vicino al Canal Grande e diretta forse verso la stazione FS (a sinistra nella foto), ma invidio il loro spirito d'avventura: con una bici a disposizione, tanti spostamenti diventano più rapidi. Pero' quelle bici non mi paiono leggere, e la mia schiena mi ringrazia per aver portato uno zaino minimo, durante queste due escursioni veneziane.
Sotto: il Ponte della Costituzione e il cupolone della Chiesa di San Simeon Piccolo.
Canali veneziani e motoscafi
Immagino che gli argini dei canali di Venezia siano molto solidi, ma eccovi una cifra, a titolo di riferimento: nei canali del Regno Unito, della Francia e di Amsterdam la velocità massima consentita e' di 6 km/ora, per evitare di creare onde che danneggerebbero gli argini. A Venezia, per quanto ho potuto leggere, la velocità massima e' di 11 km/ora in alcuni canali, 7 in altri, e 5 km/ora nelle aree tutelate (mi verrebbe da dire: non andrebbe tutelata tutta, Venezia?). A occhio, nessuno dei motoscafi che ho visto nel centro storico andava a meno di 6 km/ora, una velocità relativamente facile da misurare: cento metri al minuto.
Canali veneziani, gondole e prezzi
I prezzi per un giro in gondola mi sono sembrati abbordabili, considerata l’unicità del luogo e del mezzo di trasporto, che permette di vedere Venezia da un punto di vista altrimenti irraggiungibile (ricordiamolo: e' vietato nuotare nei canali!). 80 euro per un giro in gondola di 30 minuti, tariffa ufficiale approvata dal Comune di Venezia .
Pranzo, e caffè con prezzo veneziano
Ci fermiamo a pranzare in un bar lungo un canale secondario, lontano da posti interessanti e poco affollato. È gestita da una famiglia cinese, o forse italiana d'origine cinese. Mia moglie ordina un caffè, che le costa quattro euro e mezzo. Lei commenta che ci hanno shangaiato come quella volta a Praga, e che costa persino di più che da Starbucks. Boh, fate come me: non bevete caffè.
Case, canali, colori.
Venezia, cara Venezia
Visitai Venezia per la prima volta da bambino, nel 1980. Quella volta la città lagunare mi rimase fortemente impressa nella memoria: calda e afosa, affollatissima, costosa, e dovevo camminare senza sapere dove stavo andando. Sara' anche per questo motivo che in quest'occasione, e col beneplacito condizionale di mia moglie, visitiamo la città a piedi (ovvio!) scegliendo ad ogni bivio la direzione che ci attira di più, basandoci su criteri arbitrari (bellezza dei ponti, colore delle case, presenza di bar/ristoranti/negozi, evitamento della folla, presenza di piccoli scorci pittoreschi o di grandi edifici storici. E - a parte il costo del caffè menzionato sopra - vedendo alcune calli veneziane mi pare di poter dire che ci siano zone quasi proletarie, a Venezia, nel 2022.
Rio del Malcanton. Non una zona proletaria.
Balcone. Non ditemi che gli edifici storici di Venezia non hanno influenze orientali.
Il Sottoportico dei Lavatori di Lana. Primo, mi piacciono i nomi che ti spiegano tutto. Sembra il titolo di una canzone di De André, Il Sottoportico dei Lavatori di Lana.
Nihao, popolo di Mestre!
Mercoledì sera, camminando dalla stazione all'albergo, abbiamo notato che in via Piave meta' della gente che incontravamo era d'aspetto cinese. Ho detto a mia moglie, che e' taiwanese, che forse la sua lingua madre, il mandarino, ci sarebbe stato più utile dell'inglese, qui, come lingua franca. Lei non era particolarmente felice: quando vai in un posto lontano, di solito fa piacere sentirsi unici. il che porta a sentirsi speciali: è la "sindrome da rockstar". Quella sera, in via Piave, ero io a sembrare straniero.
Un misterioso motoscafo gira l'angolo.
Sembra un quartiere interessante.
Secondo giorno, venerdì, Ponte di Rialto. Mi arrendo, andremo in Piazza San Marco, che avrei voluto evitare.
Gondole e traffico
A parte i colori, queste spezie in vetrina mi sono piaciute perché mi hanno fatto pensare all'importanza di Venezia come crocevia di culture, persone, cibi, merci.
Alcune note tecniche, per chi non sa farne a meno
Sono andato a Venezia con una Nikon D300 del 2007. Prendetemi in giro. Pochissime foto sono risultate fuori fuoco o mosse, alcune foto - in ambienti con poca luce - sarebbero venute meglio con la mia D5300, che però non metterebbe a fuoco un elefante immobile a cinque metri. Obiettivi utilizzati, il Sigma 10-20mm, perché a noi la realtà piace deformata, e un 50mm/1,4 Nikkor, utilizzato solo il secondo giorno.
Vetrina sul canale
Piazza San Marco
Sotto i portici di Piazza San Marco
Chiesa di San Giorgio Maggiore, sull'isola omonima
Venezia.
Argomenti: foto Italia, Italia, racconti, Venezia e Veneto, World Heritage
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