La bellezza di una lingua comune

In questo caso non è l'inglese

19/09/2024 | Claudio_VL | 0 commenti

Sto tornando in Inghilterra dall'Italia, sono su un pullman National Express partito verso le due del pomeriggio da Gatwick con destinazione Heathrow.

A bordo c’è, tra gli altri passeggeri, un signore sui sessanta, sessantacinque anni. Piuttosto alto, europeo d'aspetto, parla inglese con un accento strano, che non riesco a collocare. Europa orientale? Lettonia? Boh. Alla fermata mi aveva chiesto se il pullman andava a Heathrow. È salito, e poi ha iniziato a parlare con una signora di colore, la testa e il collo coperti da un hijab.

Avevano entrambi voglia di parlare, ma faticavano: dopo poche frasi in inglese, lingua che nessuno dei due parlava perfettamente, lui le ha spiegato che veniva da Santo Tomás de Castilla, in Guatemala, dove nel XIX secolo c’era una colonia (anzi: una concessione mineraria) belga. La donna gli ha risposto che veniva dal Senegal. Si sono sorrisi, e hanno iniziato a parlare in francese in modo molto più fluido. Continueranno poi fino all'arrivo alla stazione dei pullman a Heathrow.

Due persone venute da lontano si incontrano nell'epicentro della diffusione della lingua inglese, e riescono a capirsi grazie al fatto che vengono da territori occupati dalla Francia e dal Belgio.
Non c’è nessuna morale, in questa storia.

P.S. - La foto è stata scattata in zona Vanchiglia, a Torino. Mi piaceva, l'ho pubblicata, non c'entra niente, forse, con la storia che ho raccontato.


Argomenti: lingue

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